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PREMESSA 
Mi occupo di salute e sicurezza sul lavoro dal 1994, esattamente da un mese prima 
dell’entrata in vigore del celeberrimo DLgs 626. Nel corso degli anni mi è capitato 
d’indagare, in qualità di ufficiale di polizia giudiziaria dell’organo di vigilanza (USSL, ASL 
e ora ATS), diversi infortuni sul lavoro, la cui eziologia, se analizzata in profondità, 
risulta essere sempre multifattoriale. Luoghi di lavoro, macchine e impianti sono i fattori 
causali prevalenti, che spesso però s’intrecciano con criticità di tipo organizzativo, oltre 
che con comportamenti a rischio assunti dai lavoratori stessi. Per inquadrare 
adeguatamente situazioni così composite e per impostare una prevenzione che sia 
davvero efficace, ho compreso che è indispensabile allargare lo sguardo oltre i 
tecnicismi sui quali è consuetudine soffermarsi, analizzando gli eventi che accadono 
anche attraverso le reti di relazioni che s’instaurano tra i vari soggetti coinvolti, dentro e 
fuori le aziende. In quest’ottica, un’organizzazione matura che desidera migliorare 
facendo tesoro dell’esperienza vissuta non può prescindere dalla partecipazione di tutti 
coloro che ne fanno parte, a qualsiasi titolo, poiché ciascuno di essi è portatore di una 
ricchezza informativa utile a tratteggiare la complessità in cui la stessa organizzazione si 
colloca. In che modo sia possibile acquisire contributi dal basso, nell’ambito di una 
dimensione aziendale collettiva, è parte fondamentale della questione che ho analizzato 
nel lavoro svolto in questa tesi, che ha preso spunto da un interessante confronto avuto 
nell’ambito di un gruppo multiprofessionale costituitosi in seno al Comitato Territoriale 
della Brianza, al fine di sostenere la figura del Rappresentante dei Lavoratori per la 
Sicurezza nell’esercizio del suo ruolo. Nei numerosi incontri effettuati a partire dallo 
scorso anno, a cui hanno partecipato parti datoriali e parti sindacali oltre che istituzioni, 
nei quali sono emerse le peculiarità, le funzioni e i compiti della figura, ho intuito che la 
presenza in azienda di un valido RLS può essere determinante per favorire sia il 
coinvolgimento fattivo dei lavoratori nel processo di miglioramento delle condizioni di 
salute e sicurezza dell’organizzazione, sia le comunicazioni interne in materia di tutela 
ambientale.  
Ho pertanto operato la scelta di focalizzare l’attenzione sull’importanza e sul ruolo che il 
RLS può svolgere in entrambi gli ambiti, quando gli stessi sono gestiti attraverso sistemi 
integrati che puntano ad una visione olistica dell’organizzazione aziendale nel suo 
complesso.
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INTRODUZIONE 
 
OBIETTIVI E CONTENUTI 
L’esperienza quotidiana ci mostra spesso esempi di gestione separata delle tematiche 
ambientali, di salute e di sicurezza sul lavoro, senza considerare che queste sono, in 
realtà, fortemente correlate fra loro, in un sistema di relazione unico e globale, che 
necessita, quindi, d’interventi coerenti per governare la complessità che lo caratterizza.  
I sistemi di gestione integrata HSE (Health, Safety & Environment), salute-sicurezza-
ambiente, rispondono a quest’esigenza, poiché sono insiemi strutturati volti a 
ricondurre i molteplici aspetti tecnico-normativi, che rimandano a numerosi 
adempimenti e a soggetti con competenze e ruoli diversi, tipici di ciascuna area, nella 
medesima cornice organizzativa, affinché sia strategicamente possibile tenere sotto 
controllo tutti i processi operativi che avvengono in azienda, al fine di evitare lesioni e 
malattie ai lavoratori nonché danni all’ambiente esterno e alle persone che lo abitano, 
riducendo contemporaneamente tempi e risorse.  
Benché sia noto che il successo dei sistemi di gestione dipende dalla leadership, 
dall’impegno e dalla partecipazione da parte di tutti i livelli e di tutte le funzioni 
dell'organizzazione, spesso viene attuato solo un formale elenco di enunciati che 
trovano scarsa o nulla applicazione pratica, come se non fosse ancora pienamente 
compreso il grande valore aggiunto che i lavoratori possono dare al miglioramento del 
benessere aziendale e dell’ambiente circostante.  
Il lavoro sviluppato nella tesi s’inserisce in questo contesto, allo scopo di valorizzare la 
figura e il ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (d’ora in poi RLS) 
quale tramite e supporto nella promozione della consultazione e della partecipazione 
dei lavoratori alla realizzazione concreta della politica integrata di salute-sicurezza-
ambiente, il cui valore strategico è di grande importanza per l’organizzazione aziendale. 
Nel definire il documento della politica integrata, che contiene i valori fondamentali a cui 
un’organizzazione vuole riferirsi, infatti, l’azienda mette in gioco la propria credibilità e 
la propria reputazione, sia sul piano della conformità normativa cogente applicabile ai 
propri processi, sia nella prevenzione dell’inquinamento ambientale, degli infortuni e 
delle malattie professionali. Inoltre esprime i valori fondanti a cui s ’ispira, l’impegno al 
miglioramento continuo delle proprie prestazioni e la volontà di assicurare la 
soddisfazione dei clienti e degli altri portatori d’interesse.
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L’indagine svolta mette in evidenza l’importanza di stringere alleanze con il RLS per 
ideare, realizzare e mantenere attivo un processo che: 
- conservi costantemente un dialogo con i lavoratori al fine di ricevere le loro opinioni o i 
loro suggerimenti e per fornire adeguate informazioni e risposte ai loro bisogni; 
- esamini i suggerimenti dei lavoratori su base sistematica e regolare, incoraggiando, ad 
esempio, la segnalazione dei quasi incidenti, poiché questi sono una fonte importante 
di elementi per evitare possibili infortuni e favorire il miglioramento continuo; 
- garantisca la consultazione preventiva dei lavoratori in merito all’individuazione dei 
pericoli, alla valutazione dei rischi e alla definizione delle misure preventive; 
- faciliti la comunicazione, specie quella rivolta all’interno dell’organizzazione, 
nell’esemplificazione dei diversi contenuti, nella definizione degli approcci, nella scelta 
degli strumenti possibili e delle modalità attraverso cui interagire con le parti 
interessate, nonché nella valutazione dell’efficacia dell’attività di comunicazione svolta; 
- suggerisca iniziative educative appropriate ai bisogni formativi dei lavoratori. 
 
Il primo capitolo di questo elaborato contiene una descrizione sintetica dei punti 
essenziali che caratterizzano i sistemi di gestione integrata salute-sicurezza-ambiente, 
con riferimenti agli aspetti comuni delle norme UNI ISO 45001:2018, riferita alla salute e 
sicurezza sul lavoro (d’ora in poi indicata con SSL), e UNI EN ISO 14001:2015, riferita 
alla tutela dell’ambiente.  
 
Nel secondo sono illustrati i modi per diffondere e condividere la politica integrata nei 
confronti di tutti gli appartenenti all’organizzazione, con particolare riferimento 
all’importanza di attuare un’efficace comunicazione interna, al fine di implementare un 
sistema di gestione ambientale virtuoso nel rispetto della norma UNI EN ISO 
14001:2015, di erogare una formazione coerente con i rischi effettivamente presenti e di 
promuovere la consultazione e la partecipazione dei lavoratori, specialmente nel 
processo di valutazione dei rischi, attuato al fine di migliorare i livelli di salute e 
sicurezza negli ambienti di lavoro nel rispetto della norma UNI ISO 45001:2018 oltre 
che per rispondere ai requisiti di legge.
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Il terzo capitolo è dedicato alla figura e al ruolo del RLS, con un focus sulle competenze 
di cui deve essere dotato e che devono essere implementate per garantire il pieno 
svolgimento dei compiti che gli sono assegnati. Vi sono descritte le funzioni (conoscitiva, 
consultiva, partecipativa, propositiva) del RLS, compiti che rivestono natura 
bidirezionale, cioè rivolta verso il sistema interno della prevenzione e verso i lavoratori 
che egli rappresenta. È, inoltre, evidenziata la necessità per il RLS di lavorare a stretto 
contatto con tutti i soggetti del sistema integrato, HSE manager in primis. Infine 
s’ipotizza che al RLS, proprio in virtù del fatto che le problematiche di salute e di 
sicurezza presenti negli ambienti di lavoro spesso travalicano i confini aziendali, possa 
essere affidato uno spazio di azione anche nell’ambito della comunicazione interna sulle 
problematiche di ordine ambientale.  
 
Nel quarto capitolo si è descritta l’esperienza di coinvolgimento dei lavoratori, 
attraverso i loro rappresentanti per la sicurezza (RRLLS), in un presidio ospedaliero 
della Brianza, dotato di sistema di gestione integrata salute e sicurezza. L’iniziativa, che 
era in corso prima della diffusione della pandemia CoViD-19, è stata utile anche per la 
definizione e la gestione delle misure di prevenzione e protezione per fronteggiare 
l’emergenza sanitaria.  
 
La conclusione dello studio è contenuta nel quinto capitolo dove si afferma che le 
attribuzioni del RLS, se opportunamente esercitate, possono essere determinanti per il 
coinvolgimento attivo dei lavoratori nell’attuazione della politica integrata, al fine di 
governare al meglio la complessità che caratterizza ogni sistema organizzativo. 
 
STRUMENTI E METODOLOGIA DI LAVORO 
La tesi è stata elaborata prendendo spunto dalle lezioni e dal materiale didattico fornito 
durante il percorso formativo del master, arricchito con altre pubblicazioni, studi e 
documenti di settore, oltre che con ricerche su diversi siti web, i cui riferimenti sono 
riportati in bibliografia e sitografia.