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2.2 - ANALISI ECONOMICA DAL 2009 AD OGGI 
 
Ora si procederà con l’analisi economica e patrimoniale delle quattro imprese dal 2009 
ad oggi, grazie alla elaborazione dei dati del DB di Bloomberg, CIDE (Centro 
Interdipartimentale di Documentazione Economica) – Università degli Studi di Verona. 
Bloomberg è una multinazionale operante in tutto il mondo che fornisce notizie, 
relazioni e dati sul settore finanziario a società e professionisti. 
 
Per quello che riguarda lo studio del Conto Economico, ci baseremo sulla 
riclassificazione già attuata da Bloomberg, che raggruppa le voci di bilancio in macro 
aree partendo dal totale dei ricavi conseguiti dalla società ai quali, un poco alla volta, 
vengono sottratti i costi della gestione caratteristica e sommati algebricamente i risultati 
delle altre aree della complessiva gestione aziendale fino ad arrivare alla determinazione 
del risultato netto dell’esercizio preso in considerazione. Per la conduzione dell’analisi, 
poi, i valori monetari del Conto Economico, così definito, sono stati ricalcolati ponendo 
uguale a 100 l’ammontare complessivo dei ricavi di ogni anno considerato e mettendo 
in relazione a questi le voci principali esprimendole in percentuale 
36
. 
 
Le voci principali su cui si baserà lo studio sono: 
 La raccolta premi netti, divisa tra danni e vita; 
 Il reddito da investimenti, che deriva dalla gestione patrimoniale-finanziaria 
dell’impresa; 
 I reclami e perdite, che costituiscono i costi tipici della compagnia di 
assicurazione, anche questi divisi tra ramo danni e ramo vita;  
 Le spese di sottoscrizione e i costi di acquisizione dei contratti, che 
                                                           
36
 Per maggiori informazioni vedere l’Allegato 1.
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rappresentano principalmente le provvigioni spettanti agli intermediari 
assicurativi, divise tra ramo danni e ramo vita. 
Considerando queste voci, più altre secondarie per ammontare ed incidenza sull’utile di 
esercizio, che in questa sede volutamente tralasciamo, si arriva al risultato operativo, 
che esprime il risultato della gestione caratteristica, a cui poi vanno sottratti gli effetti 
sul bilancio della gestione straordinaria e della gestione fiscale per arrivare al reddito 
netto dell’esercizio. 
 
Prima di procedere, si ritiene utile fornire i valori in milioni di euro dei ricavi totali di 
tutte e quattro le società in analisi per ogni anno dal 2009 ad oggi, per riuscire a meglio 
comprendere l’analisi grafica che si effettuerà. 
 
Società/Anno 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 
Cattolica Assicurazioni 4.844,26 4.885,72 3.843,22 4.031,23 4.593,62 5.753,51 5.586,03 4.892,53 
Generali 86.258,70 87.614,10 73.879,80 82.042,00 82.807,00 85.824,00 89.622,00 83.469,00 
UnipolSai 14.270,60 14.126,52 11.795,13 11.417,65 11.391,88 19.067,40 15.776,00 13.661,50 
Vittoria Assicurazioni 690,20 812,32 936,52 1.048,12 1.174,56 1.325,55 1.325,49 1.448,47 
 
 
Figura 13 Valore in milioni di euro dei ricavi totali delle quattro imprese dal 2009 al 2016, Fonte: dati DB 
Bloomberg, CIDE – Università degli Studi di Verona (vedasi l’Allegato 1) 
 
Passiamo, quindi, all’analisi nel dettaglio delle imprese quotate trattate. 
 
A) CATTOLICA ASSICURAZIONI 
 
Per quanto riguarda il Conto Economico di Cattolica Assicurazioni, le osservazioni che 
si possono effettuare sull’andamento delle voci prese in considerazione sono: 
 La raccolta dei premi netti costituisce la parte essenziale dei ricavi totali della 
società; essa è stata crescente nei primi tre anni del nostro periodo passando dal 
79% degli introiti nel 2009 fino all’89% nel 2011, è diminuita, poi, nel 2012 
ritornando all’incidenza iniziale del 2009, attestandosi poi intorno all’85% nel 
restante arco temporale (86% nel 2016). I premi del ramo vita hanno costituito 
sempre la parte preponderante con valori che hanno oscillato tra il 60% e il 65% 
dei premi netti totali, tranne nel 2012, quando sono stati il 56%; 
 La percentuale del reddito da investimento è cambiata da una rilevanza del 19-
15% dei primi anni, fatto salvo l’esercizio del 2011, per diminuire ed attestarsi 
intorno al 10% dei ricavi, a testimoniare una maggiore attenzione dell’impresa
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negli ultimi anni ad aumentare il valore dei premi incassati dalla gestione 
assicurativa piuttosto che privilegiare la gestione delle attività; 
 Dall’altro lato Cattolica ha cercato di ridurre l’incidenza dei rimborsi dovuti agli 
assicurati, riuscendo a diminuirla di circa cinque punti percentuali dal 2009 
quando era pari a quasi l’85%, fino al 79,5% del 2016. Gli indennizzi del ramo 
vita, circa l’80-85% del totale, sono sempre stati superiori a quelli del ramo 
danni, ma nel corso del tempo questa differenza si è assottigliata arrivando nel 
2016 a un valore pari al 65% per il ramo vita e del 30% per quello danni; 
 Le spese di sottoscrizione e i costi di acquisto dei contratti sono state le voci che 
più si sono mantenute stabili nel tempo, oscillando tra una percentuale del 9% e 
l’11% come nell’ultimo anno di bilancio; 
 Il risultato operativo è sempre stato positivo ed ha avuto un andamento crescente 
nel tempo passando da un valore del 2,50% circa ad un margine del 4-5% sui 
ricavi; l’unico anno in cui si è avuto un risultato minore rispetto agli altri è stato 
il 2011 (1%): le cause sono da individuare nella drastica riduzione del reddito da 
investimenti, 8,50% quell’anno, e nell’alta incidenza delle spese di 
sottoscrizione e acquisizione dei contratti in quell’esercizio in confronto agli 
altri, l’11%, quando ancora la voce dei reclami e perdite non era ancora 
diminuita essendo l’83% dei ricavi totali; 
 Negli anni considerati la società ha continuamente prodotto utile e il reddito 
netto si è attestato su valori che oscillavano tra 1% e l,50%, con un andamento 
non lineare tra un esercizio e l’altro; nel 2016 l’utile netto valeva 1,56% dei 
ricavi conseguiti dalla società.
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Figura 14 Andamento delle principali voci di Conto Economico della Società Cattolica di Assicurazione dal 2009 al 
2016, elaborazione su dati DB Bloomberg, CIDE – Università degli Studi di Verona (vedasi l’Allegato 1) 
 
B) GENERALI 
 
Passando all’analisi di Generali, le considerazioni che si possono fare sulle voci 
principali di Conto Economico sono: 
 La raccolta dei premi netti si è mantenuta abbastanza stabile nel tempo come 
incidenza sui ricavi totali conseguiti dalla società, intorno ad un valore del 75% 
(78% nel 2016); solamente nel 2011 la voce ha avuto un maggiore peso sul 
bilancio, pari all’85%, però questo non è stato dovuto ad un incremento in valore 
assoluto dei premi incassati ma si deve mettere in relazione ad una importante 
diminuzione del reddito da investimenti che ha fatto aumentare la percentuale 
dei premi netti. Anche la divisione tra premi vita e premi danni si è conservata 
piuttosto stabile nel periodo osservato, costituendo circa il 70% della raccolta i 
primi ed il 30% gli altri; 
 Il reddito da investimenti è stato pari a circa il 20% dei ricavi nei primi due anni 
in analisi, poi, come già accennato è diminuito sensibilmente nel 2011 sia in 
percentuale (approssimativamente il 9%) sia in valore assoluto, per ritornare ai 
valori iniziale negli esercizi successivi con una leggera flessione negli ultimi due 
anni attestandosi intorno al 16,50% nel 2016; 
 Generali ha anche cercato di limitare l’incidenza dei rimborsi dovuti agli 
0.00%
10.00%
20.00%
30.00%
40.00%
50.00%
60.00%
70.00%
80.00%
90.00%
100.00%
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Andamento economico di Cattolica 2009-2016
Raccolta premi netti Reddito da investimenti Reclami e perdite
Spese di sottoscrizione Reddito operativo Reddito netto
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assicurati, partendo da un valore del 79% nel 2009 e lentamente riuscendo ad 
abbassarli di anno in anno fino ad una percentuale del 76,50% nel 2016. Gli 
indennizzi del ramo vita hanno sempre costituito la parte preponderante dei 
rimborsi, circa il 70-75% del totale (74,50% nel 2016), mentre quelli del ramo 
danni sono stati fin dall’inizio pressappoco il 20%, come nell’ultimo anno; 
 Le spese di sottoscrizione e di acquisto dei contratti, proprio per la loro natura di 
provvigioni dovute agli intermediari, sono le voci che più si sono mantenute 
costanti intorno ad una percentuale del 12% (poco più del 12% nel 2016); 
solamente del 2011 il peso è aumentato fino al 14,50%, ma questo non è stato 
dovuto ad un aumento in valore assoluto di questi costi quanto ad una 
diminuzione dei ricavi totali di Generali, arrivando perciò ad avere una maggiore 
incidenza sugli stessi; 
 Il risultato operativo ha avuto un andamento leggermente crescente negli anni, 
passando da un margine sui ricavi di circa il 4% nel 2009 arrivando ad un valore 
del 5% nell’ultimo esercizio; anche nell’anno risultato peggiore dalla nostra 
analisi, il 2011, il margine operativo è stato del 4,50% grazie ad un’attenta 
riduzione, in quell’anno, dell’incidenza dei reclami sul bilancio, pari al 74,50%; 
 Nel periodo in analisi Generali ha sempre prodotto utile, ma il reddito netto ha 
avuto un andamento un po’ incostante nei primi anni, arrivando anche ad una 
percentuale prossima allo 0% nel 2012, dovuta soprattutto ad un’alta incidenza 
delle imposte in quell’esercizio (l’1,50% dei ricavi totali); è riuscita, infine, a 
stabilizzarsi negli ultimi anni intorno al 2%, guadagnando un leggero andamento 
crescente: nel 2016 valeva il 2,50% dei ricavi conseguiti dalla società.
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Figura 15 Andamento delle principali voci di Conto Economico di Assicurazioni Generali dal 2009 al 2016, 
elaborazione su dati DB Bloomberg, CIDE – Università degli Studi di Verona (vedasi l’Allegato 1) 
 
C) UNIPOLSAI 
 
Continuando l’indagine con UnipolSai, i commenti che si possono effettuare sulle 
principali poste del Conto Economico sono: 
 Nel triennio 2010-2012 i premi netti ricevuti dalla gestione assicurativa si sono 
attestati su valori abbastanza alti, risultando essere pari al 87-89% dei ricavi 
totali; negli anni successivi (e nel 2009), poi, l’incidenza si è ridotta per 
attestarsi intorno all’83-84%, raggiungendo nel 2016 una percentuale 
dell’84,50% circa. La scomposizione tra i premi danni e quelli vita ha avuto un 
andamento alquanto incostante, vedendo comunque sempre la predominanza del 
ramo danni su quello vita: nel biennio 2011-2012 i primi sono arrivati fino a 
toccare quasi il 65% dei premi totali incassati, a causa della diminuzione in 
valore assoluto del valore dei premi vita percepiti; nel 2016 il peso del ramo 
danni rappresentava il 59,50% del totale; 
 La rilevanza del reddito da investimenti si è tenuta abbastanza costante nel 
tempo intorno all’11% (11,70% nel 2016), ad eccezione del già citato triennio 
2010-2012, dove si è avuta una flessione anche in termini assoluti di questa 
voce, arrivando nel 2011 anche ad un’incidenza sotto al 5%; 
 Per quanto riguarda il peso dei rimborsi dovuti dalla società ai suoi assicurati si 
0.00%
10.00%
20.00%
30.00%
40.00%
50.00%
60.00%
70.00%
80.00%
90.00%
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Andamento economico di Generali 2009-2016
Raccolta premi netti Reddito da investimenti Reclami e perdite
Spese di sottoscrizione Reddito operativo Reddito netto
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possono distinguere due periodi precisi: nei primi quattro anni il rapporto tra 
questi e i ricavi totali è stato decisamente alto, arrivando nel 2011 a lambire 
l’87%; dal 2013 si può notare, però, un’inversione di marcia con una particolare 
attenzione alla razionalizzazione dei costi, avendo in questo quadriennio i 
risarcimenti un peso pari a circa il 73%, risultato confermato anche nel 2016. Gli 
indennizzi del ramo vita sono quasi sempre stati superiori, anche se di poco, a 
quelli del ramo danni (ad eccezione per il biennio 2011-2012) e nel 2016 la 
divisione si attestava attorno al 56% per i premi vita e al 46% per i premi danni; 
 Le spese di sottoscrizione e di acquisizione dei contratti hanno oscillato tra il 
10% e il 12% durante l’arco temporale del periodo di analisi, con un trend 
leggermente crescente negli ultimi anni; nel 2016 l’incidenza di questa voce è 
stata pari a quasi il 13% sui ricavi totali;  
 Come per i rimborsi, anche parlando del reddito operativo si possono 
riconoscere due momenti separati: il primo quadriennio è stato caratterizzato per 
un margine abbondantemente negativo, con una punta del -11% nel 2011; i 
risultati negativi di questi anni sono da ricondurre all’alta incidenza dei rimborsi 
sui ricavi e sul peso maggiore avuto dalla voce riclassificata altre spese 
operative, quasi sempre costantemente sopra al 10% dei proventi. Dal 2012 in 
poi, invece, il risultato è stato ampiamente positivo, intorno al 6-7%, con una 
leggera flessione nell’ultimo anno (circa il 5,50%), a causa dell’attenzione 
maggiore posta, come già detto, sui costi operativi; 
 In conclusione, quindi, nei primi anni UnipolSai nella sua attività ha riscontrato 
delle perdite: l’anno peggiore è stato nondimeno il 2011 con un risultato 
negativo del -7%; nel secondo quadriennio, viceversa, visto anche l’andamento 
positivo del reddito operativo, la società ha prodotto utili ogni anno ed il reddito 
netto si è oscillato tra il 3% e il 4%, valendo all’incirca il 3,50% dei ricavi 
conseguiti dalla società nel 2016.