Il tetto di cristallo: tre esperienze a confronto
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1. Uno sguardo d'insieme “Un uomo va a pescare con il figlio. Al ritorno a casa, i due sono vittime di un incidente stradale. Il padre muore. Il ragazzo, rimasto gravemente ferito, viene soccorso e trasferito all'ospedale. Il chirurgo entra nella sala operatoria, gli si avvicina, lo guarda in volto ed esclama: “Oh Dio, ma questo è mio figlio!”. Qual'è il rapporto di parentela fra il ragazzo ed il chirurgo?” 1 La maggior parte di noi non ha problemi ad individuare subito la persona corretta a questa domanda, ma forse, per le generazioni più anziane, o magari qualche anno fa, sarebbe stato un po’ più difficile. Forse qualcuno avrebbe indicato la figura del patrigno. Altrettanto difficile sarebbe anche oggi rispondere a questo quesito in uno dei paesi in via di sviluppo o con un differente grado di modernizzazione. Nel mondo di oggi non ci sono problemi a capire subito che il chirurgo è la madre del ragazzo ferito. Questa breve storia aiuta a capire come i ruoli maschili e femminili non siano sempre costanti nello spazio e soprattutto nel tempo. I ruoli maschili e femminili sono delle costruzioni sociali 2 apprese durante il processo di socializzazione che accompagna l’individuo dalla nascita per tutto l’arco della sua vita. Sin da piccoli, maschi e femmine si differenziano nella scelta dei giocattoli, delle modalità di gioco e dei compagni con cui giocare. I genitori, gli insegnanti, il gruppo dei pari, la televisione, e vari altri agenti di socializzazione insegnano ai bambini quali ruoli, nella cultura di appartenenza sono da considerarsi maschili e quali femminili. Crescendo, le abitudini, le capacità e le sorti dei due sessi sembrano diversificarsi anche nella scuola, nel lavoro e nelle istituzioni. A scuola e all’università le ragazze riescono meglio dei loro compagni; solitamente, preferiscono intraprendere gli studi umanistici piuttosto che quelli scientifici. Sono ancora poche le donne a occupare posti di responsabilità e prestigio nella 1 Tratto da: A. Bagnasco, M. Barbagli, A. Cavalli, “Le differenze di genere”, “Corso di Sociologia”, Il Mulino, Bologna 1977. 2 Tratto da: E. Olivetta, “D'impresa. Studio sull'imprenditorialità femminile nella provincia di Vercelli”, CCIAA – Osservatorio Imprenditorialità Femminile – Formater/Ascom di Vercelli, Vercelli, 2004. 3
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Informazioni tesi
Autore: | Giorgia Laura Mazzon |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Eraldo Olivetta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 28 |
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