L'Azione Revocatoria Fallimentare dopo la Riforma
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Cap. I – L’azione revocatoria fallimentare 9 13.2) non abbia in alcun modo ritardato o contribuito a ritardare la procedura; 13.3) non abbia violato le disposizioni di cui alla gestione della propria corrispondenza; 13.4) non abbia beneficiato di altra esdebitazione nei dieci anni precedenti la richiesta; 13.5) non abbia distratto l’attivo o esposto passività insussistenti, cagionato o aggravato il dissesto rendendo gravemente difficoltosa la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari o fatto ricorso abusivo al credito; 13.6) non sia stato condannato per bancarotta fraudolenta o per delitti contro l’economia pubblica, l’industria e il commercio, e altri delitti compiuti in connessione con l’esercizio dell’attività d’impresa, salvo che per tali reati sia intervenuta la riabilitazione. 14) abrogare la disciplina del procedimento sommario; b) prevedere l’abrogazione dell’amministrazione controllata; c) prevedere che i crediti di rivalsa verso il cessionario previsti dalle norme relative all’imposta sul valore aggiunto, se relativi alla cessione di beni mobili, abbiano privilegio sulla generalità dei mobili del debitore con lo stesso grado del privilegio generale di cui agli articoli 2752 e 2753 del codice civile, cui tuttavia è posposto.» Con il Decreto Legislativo 9 gennaio 2006, n. 5, viene dunque emanata la riforma della legge fallimentare. Si deve parlare di riforma e non di nuova legge fallimentare, nonostante il profondo impatto modificativo sul precedente contesto normativo, stante la tecnica usata della novellazione, cioè con modifiche ed innesti attuati direttamente sul corpo del vecchio testo di legge 2 . II D. Lgs. 5/2006 èe stato pubblicato sulla G. U. n. 12 del 16 gennaio 2006. Le sue disposizioni sono entrate in vigore il 16 luglio 2006 (fatti salvi gli artt. 45, 46, 47, 151 e 152 che sono entrati in vigore il giorno della pubblicazione). 2 La relazione di accompagnamento al decreto spiega che questa era l’unica possibilità considerati i limiti della pur amplissima delega ricevuta, che lasciava immutati alcuni ambiti della precedente legge fallimentare, quali gli effetti del fallimento sui creditori, il concordato fallimentare ed i reati fallimentari.
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L'Azione Revocatoria Fallimentare dopo la Riforma
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Informazioni tesi
Autore: | Luigino Narduzzi |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università Telematica Guglielmo Marconi |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'Economia |
Relatore: | Andrea Morsillo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 154 |
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