La Cronaca nera raccontata da un giornalista - scrittore: il caso della ''Belva friulana'' (1946)
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8 sottolineare la paura e la volontà di “scovare” quest’ombra è la chiusura dell’articolo dove leggiamo: « […] Egli gira invisibile, covando il male, e non sarà mai stanco. Bisogna scovarlo. Occorre togliergli l’aria, incalzarlo oltre i confini estremi della città […] » 15 . In questo passo è possibile proprio vedere la volontà di trovare quest’ombra, che altro non è se non una metafora per identificare il killer, e catturarlo così che non possa più compiere altri delitti. Nell’articolo “Non sanno maledire” che venne pubblicato sul “Corriere d’informazione” il 5 dicembre 1946, viene descritto il viaggio del padre e del fratello di Franca Pappalardo. Rilevante è l’uso della parola “ombre” che lo collega al precedente articolo, ma che in questo caso si riferisce ai due uomini che erano «saliti su per l’Italia» 16 . Mi soffermerei proprio sul salire in Italia. Questa locuzione suggerisce proprio il movimento di uscire dai confini meridionali per recarsi nel cosiddetto “Continente”. Come precedentemente affermato, infatti, in quel periodo gli abitanti del meridione si dirigevano verso il Nord Italia per trovare fortuna e lavoro 17 ; in questo caso però il viaggio dei due non era per lavoro bensì per «rivendicare una tragica investitura» 18 . Si ricordi che la Sicilia in quegli anni avanzava faticosamente poiché il progresso era lento e faticoso e ciò era aggravato dalle devastazioni della guerra. Infatti, molte zone erano state danneggiate; la rete ferroviaria aveva subíto dei danni per circa 11,2 miliardi di lire. Il quadro che si profilava all’orizzonte era desolante ed a ciò si aggiungeva una società arretrata su cui gravavano ingenti imposte. Oltre questo in Sicilia molta gente nutriva un forte risentimento verso lo Stato centrale che veniva considerato come il male dell’Isola. A tal proposito si sviluppò un forte movimento separatista 19 , che voleva un potere regionale indipendente dal potere centrale. Dai cinegiornali e dai vari documentari dell’epoca, emergono prepotentemente tutto il folklore e le tradizioni popolari della Sicilia. 20 15 Ibidem. 16 Ibidem p. 48. 17 Per i Siciliani, lo spostarsi al Nord nel cosiddetto “Continente” significava lasciare tutte le proprie tradizioni e molte volte anche la propria famiglia ed i propri affetti. Per approfondire: G. Sabbatucci - V. Vidotto, Il Mondo contemporaneo dal 1848 a oggi, Editori Laterza, Roma-Bari 2012 p. 515. 18 Lorenzo Viganò (a cura di), La «nera» di Dino Buzzati…, cit., p. 48. 19 Sul separatismo in Sicilia, si veda, in particolare, l’inchiesta in 8 puntate condotta per il quotidiano La Sicilia di Giuseppe Gennaro nel 1946; ora in G. Di Fazio - G. Farkas, Un giornale, un’Isola. La Sicilia di Domenico Sanfilippo, Alfio Russo e Antonio Prestinenza, Salvatore Sciascia editore, Caltanissetta - Roma 2005, pp. 99 – 134. 20 A. Miccichè, Sicilia in cammino. Documentari, narrazioni e immagini di una società tra arretratezza e sviluppo (1953-1962), https://www.officinadellastoria.eu/it/2017/10/17/sicilia-in-
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Informazioni tesi
Autore: | Rosa Maria Carmela Spanò |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Giuseppe di Fazio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 52 |
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