La ritualità nel Mediterraneo d’età moderna. Tradizioni e religiosità
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7 In quello scorcio del secolo XI, sorse un "Regnum Siciliae" nuovo, originale: temperò il potere del Re con il Parlamento ed evitò le scandalose lotte di condivisione tra Re e il Papa mediante la "Legazia pontificia", che assicurò al Popolo siciliano una conduzione civile e religiosa abbastanza armoniosa, se si accettano la parentesi in cui il Re di Sicilia fu Imperatore (Federico II di Svevia) e la vertenza nevrotica del "caso liparitano" agli inizi del '700; inoltre riprese e aggiornò (nelle "Costituzioni di Melfi") l'organizzazione municipale della Polis, Città-Stato, con garanzie "costituzionali" per le libertà e i privilegi delle Città siciliane; e avviò subito, e poi rassodò costantemente, l'autorità dei Vescovadi e delle Abbazie, che bilanciava, a favore del Re e del Popolo, l'autorità dei Nobili. Questo Regno, tendenzialmente costituzionale e sacro, penetrò nel cuore del popolo siciliano che, mentre vi vedeva la garanzia per le "libertà" cittadine, vi trovò anche la guida necessaria per la difesa di tutta l'Isola dalla minaccia musulmana. Nella stessa linea di un chiaro profilo politico-religioso, i Re e i Viceré collaboravano strettamente col Clero per sostenere e perfezionare il volto "sacro" dell'Isola: chiese, conventi, opere pie e assistenziali, riforme di monasteri, cura della moralità pubblica, [...]. Costante era la preoccupazione della vita e della morte "cristiana" dei siciliani impegnati, per terra e per mare, nelle galere e nella "Milizia del Regno". Ma quando nel 1516 si volle rimettere in efficienza il Tribunale dell'Inquisizione, il Parlamento "supplicò Sua Altezza" (il Re Carlo V) a "voler provvedere" perché "per la vita non consentiriamo a queste inquisizioni". Carlo allentò il rigore e l'Inquisizione in Sicilia, praticamente "spagnola", si vide ridotta all'impotenza e brigò per riavere il sostegno del "braccio secolare" a servizio più del Potere Spagnolo, che della difesa e propagazione della fede romana nell'Isola, che non fu mai un "covo di eretici". La lunga pace interna goduta dalla Sicilia dopo le tensioni con la Casa d' Angiò e le lotte baronali, portò effetti meravigliosi: nel Quattrocento l'economia prosperò.
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La ritualità nel Mediterraneo d’età moderna. Tradizioni e religiosità
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Informazioni tesi
Autore: | Concetta Cascio |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università Telematica Pegaso |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione e della Formazione L-19 |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Carmelina Gugliuzzo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 105 |
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