Le oreficerie di Vetulonia tra il tardo villanoviano e il periodo Orientalizzante
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8 del IX secolo a.C. Durante questo periodo il rito funebre era quello dell’incinerazione: le ceneri del defunto venivano conservate in vasi che potevano avere una conformazione biconica, globulare o a capanna, adagiati in pozzetti scavati nel terreno. La presenza dell’urna cineraria a capanna costituisce una particolarità, dato che fuori da Vetulonia è attestata nei centri etruschi dell’Etruria meridionale. 15 Lo studio della suppellettile funebre contenuta in queste prime sepolture ha evidenziato come già a partire dalla fine del IX secolo a.C. si abbia una prima differenziazione sociale all’interno della società vetuloniese 16 : si assiste infatti alla nascita di un’aristocrazia che si era arricchita grazie alla fitta rete di commerci che lei stessa aveva creato, favorita dalla vicinanza con il distretto delle Colline Metallifere, dal quale venivano estratte le materie prime necessarie alla produzione di beni destinati allo scambio. La potenza di questa nuova classe sociale, che crebbe sempre più lungo tutto il corso dell’VIII secolo a.C., è testimoniata anche dalla presenza dei primi oggetti preziosi nei contesti funerari villanoviani di cui è un primo esempio la fibula con arco serpeggiante proveniente dal I Circolo di Pietre Interrotte sul Poggio alla Guardia (n. 1). 17 A partire dalla metà dell’VIII secolo a.C. in poi gli scambi commerciali, che vedevano Vetulonia in stretti rapporti soprattutto con la Sardegna, con la zona meridionale dell’Etruria e con l’area bolognese, si fecero sempre più 15 Il suo uso è attestato a Vetulonia fino alla metà dell’VIII secolo a.C. e non oltre: CYGIELMAN 1994, p. 281; CYGIELMAN 2000, pp. 35-36 16 Nella fase più antica la suppellettile è composta perlopiù da fibule ad arco serpeggiante e a sanguisuga, da punte di lancia e da rasoi lunati. Dalla seconda metà dell’VIII secolo a.C. compaiono anche morsi da cavallo e oggetti esotici di importazione. Per quanto riguarda la produzione ceramica, è tipica della cultura villanoviana vetuloniese una brocca eseguita con impasto non depurato, dal corpo globulare e dal lungo collo decentrato, forse importata dalla Sardegna: MICHELUCCI 1981, p. 138; CYGIELMAN 1994, p. 281; CAMPOREALE 2011, pp. 359-360, con bibl. 17 È databile al terzo quarto del IX secolo a.C. (ETÀ DELL’ORO 2002, p. 11, n. 1 - si veda n. 1.2 del catalogo). La fibula è una delle più antiche oreficerie rinvenute a Vetulonia e testimonia un primo utilizzo dell’oro, in questo caso ridotto ad un filo e avvolto sull’arco di bronzo.
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Informazioni tesi
Autore: | Costanza Innocenti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Storia e Tutela dei Beni Archeologici, Artistici, Archivistici e Librari |
Relatore: | Luca Cappuccini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 173 |
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