La tesi del giorno
Il nuovo cinema horror
“L'horror è uno dei generi più amati e affascinanti di sempre, nel suo corso ha avuto una potenziale presa sul pubblico e non ha mai subìto battute d'arresto, a quanto pare è intramontabile. Oggi tendenzialmente rivalutato, in passato, però, è stato spesso oggetto di critiche in quanto considerato alla stregua dei generi di serie B oltre che prodotto trash per teenager. Tuttavia, anche se apparentemente poco realistico, nasconde molteplici situazioni, messaggi e critiche che si agganciano, più di quanto si creda, alla realtà. Non è sbagliato considerare l'horror il genere che più di tutti rappresenta il mondo in cui viviamo facendo riflettere su di esso.”
Nella sua tesi New-New Horror. Una possibile definizione per l'horror del nuovo millennio del dott. Alex Tribelli ripercorre la storia del cinema horror dagli anni '30 fino al New New Horror del nuovo millennio.
La prima frattura nel mondo del cinema horror risale agli anni '60: “il 1968 è un anno molto importante per il cinema horror in quanto segna il passaggio del genere nella modernità con i film La notte dei morti viventi di George A. Romero e Rosemary's Baby – Nastro rosso a New York di Roman Polanski.”
I due film hanno inaugurato due importanti filoni del cinema horror, quello degli morti viventi e quello satanico.
“Ma il New Horror segna anche l'inizio di uno dei più amati filoni del cinema orrorifico ovvero quello splatter. Con questo termine si indicano quei film con un alto contenuto di spargimento di sangue conseguente alla lacerazione di corpi umani, il tutto garantito da un maggior realismo degli effetti speciali. Spesso l'intento è quello di esagerare per disgustare lo spettatore. [...] Infine, sempre nell'ambito di rinnovamento del cinema hollywoodiano, viene creato un quarto filone horror che però si mischia alla fantascienza: è il caso di film quali Alien (1979) di Ridley Scott, La cosa (1982) di John Carpenter e, più tardi, Predator (1987) di John McTiernan. In realtà questo filone nasce già negli anni cinquanta, nel momento in cui scoppia la guerra fredda e anche il cinema inizia ad occuparsi di bomba atomica, paura del rosso e viaggi spaziali.”
“Il New Horror, nato alla fine degli anni sessanta, può ritenersi concluso verso la prima metà degli ottanta, in concomitanza della fine della New Hollywood quando le majors assumono nuovamente il potere dopo che alcuni film dei movie brats erano risultati dei flop; celebre il caso I cancelli del cielo (1980) di Michael Cimino. Tuttavia, non si tornerà mai più allo studio system classico ma vi sarà un'integrazione fra majors, registi/autori e cinema indipendente. L'horror che seguirà nel resto del decennio e per tutti gli anni novanta sarà inferiore e sporadico rispetto a quello del New Horror; film come Hellraiser (1987) di Clive Barker e La bambola assassina (1988) di Tom Holland sfruttano i canoni messi a punto nella stagione precedente. Solo nel 1996 Wes Craven crea qualcosa di assolutamente nuovo: Scream. Questo geniale film, oltre a mescolare orrore e ironia, risulta essere un interessante caso di opera metalinguistica, un discorso attorno al genere horror stesso smascherandone le regole.”
Secondo il dott. Tribelli, il New-New Horror, ovvero l'horror del nuovo millennio, ha una “minore originalità e una minore presa sul pubblico. Nel senso che ogni film del New Horror che usciva al cinema diventava poi un cult dato che generalmente rappresentava qualcosa di originale e mai visto prima; i nuovi horror, invece, eccetto qualche caso, non sono riusciti ad imporsi come dei cult e non presentano caratteri di originalità assoluti in modo tale da distinguersi.”
Inoltre, “entrati nel nuovo millennio, in una società ormai completamente smaliziata, che ha già visto tutto, i tabù sono ormai infranti, cosa ci si può aspettare in più dopo quello che è già stato proposto? Questo è un problema che affligge tutto il cinema contemporaneo, in crisi ormai da diverso tempo.”
Fonte dell'immagine: onestoespietato.wordpress.com