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La tesi del giorno

L'American Dream di Gatsby

L'American Dream di Gatsby"In modi diversi tutti i più grandi scrittori americani degli anni venti descrivono gli americani del dopoguerra come una lost generation . Così resa da Fitzgerald, Hemingway, Faulkner e Dos Passos, l'immagine dell'America durante quegli anni è all'insegna dell'incertezza e della disillusione. Di questo gruppo di scrittori, Fitzgerald cattura la natura della società americana nel fascino di "The Great Gatsby" , un romanzo originariamente intitolato "Under the Red, White and Blue".

Oggetto del libro è la creazione di a viable self-image in un mondo che ha tradito il sogno americano. Tutti i personaggi del libro tentano, senza successo, di costruire una sorta di facciata positiva, incapaci di ricreare il sogno con gli scarsi mezzi a loro disposizione."

L'analisi del romanzo culto di Francis Scott Fitzgerald ad opera di Laura Elisa Rosato, autrice della tesi "L'illusione infranta di Fitzgerald in ''The Great Gatsby", costituisce un'ottima chiave di interpretazione dell'ultima fatica di Baz Luhrmann, registra de "Il grande Gatsby", il kolossal d'apertura dell'ultimo Festival di Cannes che vede Leonardo Di Caprio nel ruolo di protagonista.

Nonostante alla sua pubblicazione, nel 1925, l'opera non fu un successo commerciale, la storia della disperata ricerca di Jay Gatsby per riconquistare i suoi primi riverberi d'amore, fusa con temi universali come l'importanza dell'onestà, le tentazioni della ricchezza, la lotta per sfuggire al passato non ne offuscano il valore di affresco storico, di commento sociale sulla vita americana del tempo, la Jazz age o i ruggenti anni '20.

Infatti, come spiega la dott.ssa Rosato, "Il romanticismo di Gatsby, prodotto dello spirito, è inesorabilmente ottimistico in questa ricerca di appagamento in una società materialistica che nega il potere dello spirito, e, invece, offre inesauribili possibilità di successo e denaro. La giovinezza perduta, la bellezza del corpo e dello spirito, sono requisiti essenziali del credo di Gatsby nelle infinite possibilità della vita in America. Ma alla base di questo impulso, come Marius Bewley ha puntualizzato, c'è: "a promise rather than the possession of avision, a faith in the half-glimpsed, but hardly understood, possibilities of life" perchè l'America materialista di Gatsby genera estremi desideri romantici ma manca d'offrire appagamenti eroici. Sebbene Gastby possa morire per "a love for which there is no worthy object" rimane la grandezza della sua visione. Si manifesta nella qualità rara della sua fede nella bellezza del creato e nel suo ultimo, sebbene solo parzialmente riconosciuto, rifiuto al compromesso con la terribile vitalità del suo sogno."

Ma il capolavoro fitzgeraldiano è anche una storia profondamente americana perché il sogno di Gatsby diviene emblema dell'originario "sogno americano" di un mondo nuovo con valori nuovi; e non solo, lo stesso Gatsby diviene la personificazione di un'America che non esiste più: giovane, inguaribilmente ottimista, sorridente eppure temuto, dalla condotta spregiudicata eppure con un'anima ingenua, luminosa e pura, persino.

http://blog.screenweek.it/2013/03/il-grande-gatsby-aprira-il-66esimo-festival-di-cannes-251888.php

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L'illusione infranta di Fitzgerald in ''The Great Gatsby''
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