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La Direttiva 2007/36/CE: un provvedimento contro l'apatia razionale dei mercati europei. Attuazione in Italia e in Francia.

Una nuova disciplina sui diritti partecipativi

Per quanto la legislazione francese già vantasse anche in questo campo una modesta conformità alla direttiva, e una disciplina particolarmente attenta ai diritti dei soci, si è dovuto rivedere alcuni articoli del Code du commerce per uniformarsi alle linee guida impartite in tema di "Diritto di iscrivere punti all'ordine del giorno dell'assemblea e di presentare proposte di delibera" (art. 6 della direttiva) e "Diritto di porre domande" (art. 9 della direttiva). Trattandosi di regole disciplinate dalla partie législative si è dovuta attendere l'ordonnance 2010-1511 che ha dato poi seguito al relativo décret fissante le condizioni di esercizio dei diritti.

a) Iscrizione di punti e risoluzioni all'ordine del giorno

Nel diritto previgente potevano essere iscritti punti all'ordine del giorno ma alla condizione di depositare simultaneamente un progetto di risoluzione, condizione questa non richiesta dalla direttiva. L'articolo toccato dall'ordonnance (art. 2) è il L 225-105 che ha subito una modifica cosi irrilevante a livello letterale quanto importante nella sua sostanza. Le parti dell'articolo che prevedono la possibilità di presentare progetti di risoluzione e di iscriverli all'ordine del giorno si vedono aggiungere le parole "de points", sancendo così il diritto di presentare e vedersi iscritti all'ordine del giorno anche nuovi punti, secondo le condizioni già stabilite per il primo dei due diritti. Il Code du commerce detta solo una condizione nello stesso articolo appena richiamato, rinviando per il resto alla partie règlementaire, mutata dopo il décret del dicembre del 2010. La condizione legittimante in questione è quella di detenere una determinata percentuale di capitale, il 5%, ovvero essere un'associazione di azionisti.

Qui la legge francese mostra un'intelligenza sensibile in quanto fa dipendere la percentuale in questione dall'ammontare del capitale, passando dal 1% dei diritti di voto per un capitale superiore a quindici milioni di euro al 5% per un capitale inferiore a settecentocinquantamila euro. Passando alla partie règlementée dal décret anche qui troviamo una lista di soglie ma stavolta prendono a parametro di riferimento il capitale e si riferiscono agli azionisti in generale. L'art. R 225-71 Cod. com. passa dallo 0.5% di capitale su un ammontare totale dello stesso pari a più di quindici milioni di euro al 5% per un capitale sociale inferiore a settecentocinquantamila euro. Lo stesso articolo, antecedentemente disciplinante soltanto il diritto a presentare una proposta di delibera, si è dovuto adeguare inserendo la previsione d'iscrizione di punti all'ordine del giorno e dettando delle condizioni così come richiesto dall'ordonnance.
Oltre a quella appena vista sul possesso di soglie minime, dobbiamo aggiungere quella che richiede una motivazione, richiesta dalla direttiva, mentre per la presentazione di un progetto di risoluzione, in piena autonomia, il legislatore francese ha previsto una motivazione facoltativa.

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La Direttiva 2007/36/CE: un provvedimento contro l'apatia razionale dei mercati europei. Attuazione in Italia e in Francia.

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Informazioni tesi

  Autore: Massimo Cimo
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Mario Stella Richter
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 258

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