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Applicazione di un modello prestazionale visuo – spaziale al calcio di punizione nel rugby

Modello visuo-spaziale

Come accennato in precedenza, in questo mio lavoro ho ipotizzato un metodo per utilizzare il sistema visivo come un sistema che svolga un ruolo "attivo" dal punto di vista psicologico e motorio. Ciò implica il considerare la vista non semplicemente come un senso coinvolto, ad esempio, nella visione della ripresa registrata del proprio gesto tecnico, ma come un senso che permetta all'essere umano di vedere il movimento da una prospettiva soggettiva e di rievocarlo.
La visione di determinati gesti sportivi tramite l'uso di video-camere infatti, consente alla persona di vedersi "all'opera" da un punto di vista che non è il proprio, bensì quello di una terza persona.
A differenza della cornice teorica evidenziata nella review di Ste-Marie e colleghi (2012), i modelli acustici descritti nel capitolo precedente ed il modello visuo-spaziale che è stato utilizzato per questa ricerca, sono "ritagliati" sulla soggettività dell'atleta. Le tracce audio utilizzate nei diversi studi di psicologia dello sport (cfr. cap. 3) e quelle visuo-spaziali utilizzate in questo esperimento, sono prodotte dall'azione dell'atleta stesso e sono
successivamente somministrate al soggetto da un punto di vista soggettivo.
Ritengo infatti che la vista sia un senso che può permettere all'uomo di immaginarsi e di rivivere l'azione dal proprio punto di vista e quindi abbiamo bisogno di un modello visuo.spaziale (un esempio si può trovare in Righi et al., 2010) con il quale l'atleta possa recuperare e "ricostruire" sia da un punto di vista mentale che motorio la propria azione nello spazio.
La codifica spaziale della rincorsa sarebbe immediatamente disponibile anche per la programmazione motoria in quanto, in accordo con la Theory of Event Coding di Hommel e colleghi (2001), il sistema di codifica degli stimoli è un sistema comune a diversi sistemi sensoriali e motori ed inoltre a diverse funzioni cognitive.
In letteratura è noto che da un punto di vista mnemonico è molto più facile recuperare un'informazione che è stata memorizzata, se nel contesto nel quale bisogna recuperarla sono presenti dei cues (principio di specificità della codifica; Brandimonte 2007): ad esempio vengono rievocate molte più parole se viene chiesto di rievocare tutte le parole che iniziano per "p", piuttosto che se si chiede di dire qualsiasi parola venga in mente.
Perché non dovrebbe valer lo stesso ragionamento per un atto motorio? A differenza delle informazioni di tipo semantico presentate nell'esempio precedente, un atto motorio è pur sempre un'informazione che può essere appresa e memorizzata, oltre che riprodotta.
Come già descritto in precedenza nel secondo capitolo, la rincorsa per calciare il pallone nel rugby include già delle componenti di movimento "costanti":

• la posizione per calciare viene raggiunta camminando lungo due cateti immaginari di un triangolo rettangolo;

• Il primo "cateto" è disposto su una linea immaginaria che unisce il giocatore e l' "H" (acca) formata dai pali;

• La rincorsa è effettuata seguendo una traiettoria simile ad un arco di circonferenza che unisce il punto iniziale ed il punto finale dei due cateti.

Considerando dunque le caratteristiche estremamente "geometriche" della rincorsa nel calcio di punizione nel rugby, ho pensato che si sarebbe potuto provare ad applicare un modello prestazionale visuo – spaziale a questo atto motorio.
Partendo da queste caratteristiche e dagli studi menzionati precedentemente (Righi et al., 2010; Prpic et al., 2010), è nata l'idea di provare ad applicare il paradigma sperimentale dei modelli prestazionali acustici, , ad una situazione simile al calcio di punizion ne nel calcio, che però tentasse di utilizzare un s senso fondamentale per l'uomo come la vista.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Applicazione di un modello prestazionale visuo – spaziale al calcio di punizione nel rugby

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Chittaro
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Tiziano Agostini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 73

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Parole chiave

psicologia
sport
psicologia dello sport
rugby
modello visuo-spaziale
calcio di punizione

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