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Metodologia per la valutazione in itinere delle prestazioni di progetto

Algoritmi di supporto alla pianificazione: il PERT

Il diagramma reticolare si propone l’obiettivo primario di rappresentare graficamente le relazioni tra le singole attività dell’impresa. Esistono due modi di operare la stessa rappresentazione: con attività sugli archi o con attività sui nodi. Nel primo caso, ogni nodo risulta in genere numerato. La singola attività può essere individuata dai numeri del nodo di inizio e di fine. Nel secondo caso invece (attività sui nodi) i nodi assumono normalmente forma rettangolare. Come sarà analizzato più avanti, tale forma permette di evidenziare anche relazioni tra attività diverse dalla "Finish to Start".

La numerazione segue direttamente quella della WBS. Tale ultima rappresentazione risulta oggi la più utilizzata. Essa è inoltre la tipica rappresentazione dei principali software di gestione dei progetti. Un reticolo è dunque un grafo algebrico costituito da archi interconnessi tramite nodi, con archi tipicamente orientati, da un nodo iniziale ad uno finale. La rappresentazione reticolare dell'insieme delle attività elementari di un programma consente di mostrare i vincoli di sequenza tra le attività contrariamente alla rappresentazione a barre. I reticoli con attività sugli archi sono di certo i più utilizzati, in cui ad che, servendosi di reticoli con attività sugli archi, calcola la minima durata di un programma: va detto però che non si tratta di un vero e proprio schedulatore poiché tale algoritmo non alloca risorse, questo poiché la disponibilità di risorsa effettiva dipende dal momento in cui essa è richiesta e sarebbe quindi impossibile stilare dei conti preventivi di tali valori in momenti precedenti alla effettiva richiesta; si preferisce utilizzarlo quindi in situazioni in cui la risorsa è più abbondante del necessario, quando cioè si può considerare il sistema a risorsa infinita.

Le grandezze che entrano in gioco nel Pert sono differenti per archi e nodi; rispetto ai nodi si definiscono tre valori in relazione ai tempi di accadimento al più presto e al più tardi dell'evento e il valore dello slittamento totale. Per gli archi invece si differenzia tra tempi di inizio e fine, sempre studiati “al più presto” e “al più tardi” e tra tre tipologie di slittamento: quello totale, quello indipendente e quello ogni arco si fa corrispondere un valore7 e si considerano gli eventi come accadimenti privi di durata ai quali far corrispondere le milestone del progetto, sia contrattuali che principali e secondarie. Gli algoritmi che si servono della rappresentazione reticolare consentono di determinare i tempi di inizio e fine delle singole attività elementari anche in relazione ad eventuali slittamenti calcolando il what if ripetendo i calcoli sui dati variati. I dati che forniscono questi algoritmi sono strettamente di carattere temporale e indicano tempi minimi e massimi di inizio e fine delle attività, delle parti cui appartengono e quindi dell'intero progetto.

Tra tutti il PERT8 che, servendosi di reticoli con attività sugli archi, calcola la minima durata di un programma: va detto però che non si tratta di un vero e proprio schedulatore poiché tale algoritmo non alloca risorse, questo poiché la disponibilità di risorsa effettiva dipende dal momento in cui essa è richiesta e sarebbe quindi impossibile stilare dei conti preventivi di tali valori in momenti precedenti alla effettiva richiesta; si preferisce utilizzarlo quindi in situazioni in cui la risorsa è più abbondante del necessario, quando cioè si può considerare il sistema a risorsa infinita. Le grandezze che entrano in gioco nel Pert sono differenti per archi e nodi; rispetto ai nodi si definiscono tre valori in relazione ai tempi di accadimento al più presto e al più tardi dell'evento e il valore dello slittamento totale9. Per gli archi invece si differenzia tra tempi di inizio e fine, sempre studiati “al più presto” e “al più tardi” e tra tre tipologie di slittamento: quello totale, quello indipendente e quello libero10, quest'ultimo inteso come il ritardo che l'attività può assumere senza pesare sui tempi minimi e massimi di inizio delle attività successive. Di particolare importanza è lo slittamento indipendente: esso rappresenta quanto il termine dell'attività può ritardare senza conseguenze sui tempi minimi e massimi di inizio delle attività successive qualora le attività precedenti terminassero al loro tempo massimo. Solitamente nello scheduling delle attività si tiene conto di questo valore poiché molto spesso si preferisce far iniziare alcune attività influenti, soprattutto sotto l'aspetto dei costi, al più tardi, traendo così notevoli vantaggi finanziari.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Metodologia per la valutazione in itinere delle prestazioni di progetto

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Informazioni tesi

  Autore: Alessio Paccarie
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria gestionale
  Relatore: Dario Pacciarelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 121

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project management
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gestione progetti
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