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Aspetti e problemi relativi al mantenimento della lingua

Approcci dall’alto: alcuni programmi di rivitalizzazione linguistica più importanti

Molti linguisti sono d’accordo nel ritenere i programmi di immersione linguistica la migliore soluzione per rivitalizzare le lingue. Essi partono infatti dal presupposto secondo il quale il miglior modo di apprendere una lingua è creare un contesto nel quale la lingua, e solo quella lingua, venga usata costantemente. Tale contesto è un campo artificiale in cui la lingua in pericolo viene usata per la comunicazione quotidiana tra i partecipanti e per le attività didattiche. Gli studenti, in genere bambini e adolescenti, sono affiancati da parlanti anziani, che sono i veri insegnanti della lingua. Realizzare questi programmi non è sempre possibile. È necessaria la presenza di alcuni elementi essenziali nelle comunità per la buona riuscita di tali programmi. Per prima cosa occorrono parlanti base da portare all’interno del programma. L’approvazione della comunità è un altro elemento indispensabile: il programma è destinato infatti a fallire se vi è disapprovo all’interno di un gruppo influente nella comunità. E infine il supporto economico: l’immersione totale richiede materiali pedagogici. La reazione di questi materiali si basa non solo su supporti economici ma anche sulla cooperazione dei parlanti adulti della comunità. Esistono diversi tipi di programmi di immersione totale. Uno dei più importanti è il “Language nest” (nido linguistico). Questo tipo di programma è stato utilizzato per la rivitalizzazione della lingua Maori ed è anche uno dei programmi meglio documentati. La lingua Maori entrò in contrasto con l’inglese e nel 1970 era una lingua in via di estinzione. Il “Te Kohanga Reo” fu creato nel 1980 per trasmettere la lingua Maori dalla vecchia generazione alla nuova. Altri programmi simili sono l’Hawaian language nest, il Blackfeet revitalization program e il Mohawk revitalization program.
I programmi di immersione parziale sono programmi bilingui in cui alcune lezioni sono impartite nella lingua locale e altre nella lingua di uso più diffuso (inglese o spagnolo). In genere le lezioni in lingua locale consistono nell’insegnare la lingua stessa mentre la lingua più diffusa viene usata per tutte le altre materie. La lingua locale viene quindi insegnata come lingua straniera o L2. Questi programmi sono utilizzati quando la comunità è incapace o non è veramente intenzionata a spendere tutto il tempo, gli sforzi e le risorse necessarie (...)

Questo brano è tratto dalla tesi:

Aspetti e problemi relativi al mantenimento della lingua

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Nardella
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Scienze della mediazione linguistica
  Relatore: Carmela Perta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 110

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Parole chiave

analisi traduttologica
inversione della deriva linguistica
lingue in via di estinzione
metodi bottom up
metodi top down
metodo ad immersione
modello di morte graduale delle lingue
pianificazione linguistica
reversing language shift

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