Skip to content

L'immagine della donna: un confronto tra proverbi italiani e chengyu cinesi

La storia delle chengyu

La storia individua nell’ambiente rurale la culla del proverbio cinese. Le famiglie contadine raccontavano storie e leggende tradizionali allo scopo di tramandare il proprio sapere alle giovani generazioni che in questo modo crescevano con un forte senso di appartenenza ad un’unica famiglia e ad un unico clan. Le forme proverbiali moderne non sono altro che l’eredità di anni di cultura contadina trasmessa per via orale.

Per questo motivo i primi proverbi a vedere la luce sono i cosiddetti proverbi agricoli (nóngyàn 农谚) e i proverbi metereologici (qìxiàng yànyŭ 气象谚语) che raccolgono consigli e osservazioni della tradizione riguardanti il mutare del tempo e le pratiche agricole nelle diverse zone della Cina nel corso dei secoli. Alcuni di questi proverbi derivano dal periodo della dinastia Han orientale, datata tra il 25 e il 220 d.C.

Solo con la dinastia Song (a partire dal 960 d.C.) si ha la prima raccolta di proverbi avulsi dai temi inerenti l’agricoltura. Le prime due collezioni di questo tipo furono la Shì Cháng Tán (释常谈 Spiegazione di Detti Popolari) di Gong Yízhèng e la Gŭ-Jīn Yàn (古今谚 Proverbi Antichi e Contemporanei) di Zhōu Shŏuzhòng. La tradizione proverbiale ha avuto un ruolo molto importante per la trasmissione del sapere all’epoca in cui ciò avveniva solo oralmente, per questo motivo verso il primo millennio a.C. nasce la figura del letterato, che aveva il compito prima di raccogliere, catalogare, studiare e successivamente di spiegare tutti i detti che riusciva a trovare, specificandone l’origine, l’autore e la popolarità raggiunta. Nacque così in Cina una letteratura minore, molto conosciuta e apprezzata da tutto il popolo, dalla classe sociale più umile fino alla più elevata.

Col passare dei secoli le raccolte si arricchirono sempre di più «fin quasi ad assurgere oggi al ruolo di seconda letteratura nazionale, rivolta a un pubblico per lo più non erudito e con un carattere chiaramente divulgativo», « le massime, le sentenze, i proverbi contenuti in queste raccolte costituiscono in pratica una seconda lingua cinese, più raffinata e più colta di quella quotidiana» .
Ma, come è già stato accennato nel paragrafo 1.5, i proverbi hanno tratto molto materiale anche dalla “grande tradizione” letteraria; i primi Classici come quelli del maestro taoista Laozi, di Confucio o di Mencio sono stati fondamentali per la letteratura cinese come la Bibbia per noi o il Corano per i mussulmani.

I letterati erano una nicchia molto piccola della popolazione cinese, e con l’invenzione della stampa venivano registrate e diffuse le parole e le ideologie della grande tradizione, la letteratura minore dei proverbi, anche se riguardava oltre il 90 percento della popolazione, veniva prevalentemente tramandata oralmente.

Nel 605 fu istituito il sistema degli esami imperiali col quale venivano selezionati i funzionari della burocrazia statale, ad esso poteva partecipare qualsiasi membro della popolazione dell’Impero, dagli intellettuali ai contadini, purché avessero studiato i classici confuciani. Secondo Rohsenow probabilmente questo fu il motivo per cui i proverbi e i detti popolari in genere iniziarono ad essere trascritti e tramandati attraverso la letteratura.
Fu così che i proverbi cinesi, dall’essere considerati una forma sotto culturale relegata alla comunità orale e agricola, iniziarono ad avere una parte come letteratura minore della “grande tradizione” letteraria fino ad arrivare all’importanza che hanno oggi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'immagine della donna: un confronto tra proverbi italiani e chengyu cinesi

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Beatrice Gianni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Comunicazione interculturale
  Relatore: Mario Barenghi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

donna
proverbi
cinese
cinesi
proverbio
chengyu
yanyu

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi