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Le carte Villari all'Accademia Toscana di Scienze e Lettere ''La Colombaria''

Studio delle opere di Girolamo Savonarola

1) 2 carte – cm. 22,5 x 31
Nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze è stato ritrovato il codice Savonarol sermones 423 (segnatura moderna IX.28). La scrittura, senza numerazione di carte, è tutta di una mano, e della stessa che ha scritto il Cod. VII25. Sono 25 carte e paiono in copia fatta di quelli del codice autografo di San Marco.

2) Appunti (non sono autografi di Villari) 293 carte di varie dimensioni.
Sono riportati appunti e lettere contenenti un saggio autografo (stampato), fatto per le prediche sulle “lamentazioni” di Geremia, codici depositati presso la Biblioteca Riccardiana, copie di novelle letterarie della fine del Settecento (1781-1783), versi rimati e bozze in italiano, latino, spagnolo, appunti su Federico I Barbarossa e Venceslao II. Copie di lettere e minute della fine del Quattrocento, studi su Savonarola. Tra le carte annoverate sono presenti anche frammenti vari. Le carte, come tutte le precedenti, sono manoscritte.

3) Appunti su Savonarola. 24 carte di piccole, ma varie dimensioni. Le carte, solo poche firmate, sono comunque, sicuramente, tutte di Villari, come appare dalla grafia, e costituiscono un documento importantissimo per gli studi dell’autore su Savonarola.
Vengono citati i vari codici, tra cui quello autografo di San Marco e quello magliabechiano. In quest'ultimo II-II-437, già strozziano, vi è l'indice della scrittura relativa a fra Girolamo Savonarola. Nel Cod. Palatino 1079 vi è una lettera in cui il Savonarola risponde ad una badessa di Ferrara, comunicandole che è stata male informata sulla vicenda della “separazione”. Savonarola auspica un colloquio con la badessa, grazie al quale ella potrebbe apprendere la verità in modo così naturale, così come “il buon albero fa anche dei frutti”. In questa parte, di 8 carte, Villari parla anche dei suoi studi sui membri della famiglia Savonarola: Antonio, Michele I°, Giovanni I°, Michele II°, Niccolò I°, Girolamo. Si mette in evidenza la figura di Antonio Savonarola, generale che difese Padova nel 1256. Nel Codice strozziano 879 si trovano, dice poi Villari, “memorie e scritture diverse attinenti a fra Girolamo Savonarola”, cioè vi è una lunga lista di lavori o lettere di lui o attinenti a lui. Tali lavori sono presenti anche nel “Codice Magliabechiano, classe 37, Cod. 288”. Nel codice autografo di San Marco 137 vi è una predica del Savonarola in cui dice che egli stesso “aveva cominciato a costruire spiritualmente una nuova città, perché L'antica minacciava rovina, essendo minata dai vizi”. Del citato codice magliabechiano II-II-437, già strozziano, Villari, in uno studio di 4 carte, riporta che vi sono diversi manoscritti di Savonarola, tra cui: 1) una lettera di fra Girolamo Savonarola scritta a suo padre il 25 aprile 1475; 2) una lettera di Savonarola scritta a sua madre il 5 dicembre 1495; 3) studio di Savonarola su Niccolò da Ferrara; 4) discorso sopra la dottrina di opere di fra Girolamo Savonarola, fatto da egli stesso, a Roma; 5) parte della predica fatta da fra Girolamo Savonarola il giovedì dopo la quinta domenica di Quaresima del 1499; 6) lettera originale del 1497 di Giovanni Borromei a Lorenzo Strozzi sul fanciullo seguito in Santa Maria del Fiore per conto di Savonarola; 7) lettera di Roberto Giugni a Lorenzo Strozzi sulla scomunica contro Savonarola, è originale e datata 18 marzo 1495; 8) frammento di alcune cose dette da Savonarola la notte precedente alla morte; 9) lettere di Antonio Strozzi a Lorenzo Strozzi su Savonarola, una è originale è datata 22 maggio 1497; 10) lettera originale datata 4 maggio 1497 di Alessandro Giugni a Lorenzo Strozzi.
Villari, a conclusione del suo studio, non manca di riportare che sulla parte anteriore della legatura​ del citato​ codice magliabechiano è scritto, da una mano più recente, il titolo: “Memorie e scritture diverse attinenti a fra Girolamo Savonarola”. In altre 2 carte Villari discute su lavori pubblicati intorno a Savonarola, operando confronti filologici tra le varie edizioni: particolare attenzione è rivolta allo studio del Gherardi ed a quella di Del Lungo, da Villari studiato nell’Archivio Storico Italiano, Nuova Serie, I.XVIII. Sono stati da Villari consultati l’Archivio Estense, l’Archivio Storico Lombardo, anno I, 1874. Nelle ultime 4 carte, Villari commenta il libro della vita di Savonarola, scritto dai suoi compagni per una suora peccatrice (suor Petronella). In questo libro, Savonarola è definito “servo di Dio”, “un religioso di vita e di dottrina singulare e mirabile”, uno uomo difficile da trovarsi.

4) Appunti. 52 carte manoscritte di varia, ma grande dimensione.
La scrittura, che non è assolutamente di Villari, può essere quella di un suo scrivano, in funzione di copialettere. Alcune carte riguardano la descrizione di Napoli sotto il re Alfonso, un'altra carta concerne i rapporti tra Ferrara e la sede pontificia ai primi del 500: si tratta infatti di una lettera datata 1503. In altre carte si riportano lettere, tutte del codice Palatino. Nelle carte rimanenti sono riportate: 1) una lettera del 2 agosto 1498 di Francesco Deburgo, dottore in legge, al vescovo di Viterbo su un certo frate Eugenio; 2) una lettera datata Roma, 4 febbraio 1499, su “bolle ed atti della Curia Romana”. E’, infine, riportato un brano del codice di San Marco, X, n 32, intitolato “Savonarola apologia”: in quest'ultimo manoscritto si insiste particolarmente sulla “trappola” escogitata per sviare la maggioranza delle persone che davano credito alle parole del frate. Tale “trappola”, messa in atto dai frati invidiosi, tendeva a far credere alla gente che le prediche del frate altro non erano che sogni e profezie di un folle.

5) Appunti. 41 carte cm. 20 x 26
Sono ricopiate, di mano propria del Villari, varie pratiche della Repubblica intorno agli anni 1495-1498: alcune sono lettere di raccomandazione inviate al Papa per Savonarola. Due sono infatti i modi per ottenere dei buoni cittadini, uniti tra loro: 1) l'amore e 2) la forza. La giustizia, si dice, “è fondamento d'ogni bene costituita repubblica”. E’ quindi importante “mitigare” il Papa (Alessandro VI Borgia è in questo momento preoccupato anche per la situazione finanziaria della Chiesa) e sentire il suo parere, prima di mandare Girolamo Savonarola a Roma. Si discute poi anche sulla causa della scomunica, che per il Papa è quella di “alterrare” pericolosamente l'equilibrio della Chiesa. In una lettera di 4 carte del 9 Aprile 1498 viene in proposito chiesto il parere di Piero Popoleschi, Gonfaloniere di Giustizia.

6) Autografo. Società ligure di Storia Patria. 1 carta. Genova, 20 febbraio 1860. (?) a Villari.
Si ringrazia Villari delle letture di tutto il 1° volume della sua Storia di fra Gerolamo Savonarola, affermando che, se il suo studio, in Italia, non trovasse “straordinario favore”, ciò andrebbe attribuito alle condizioni presenti del Paese. Interessante risulta lo studio della discesa dei francesi in Italia e del riordinamento politico della repubblica fiorentina per opera del Savonarola. Si loda, pertanto, la continua ricerca di fonti, che si è dimostrata necessaria per il compimento di tale lavoro.
L’autografo rileva come, pur non essendo Villari un esperto di questioni religiose, sia riuscito meglio di altri ad entrare nello spirito mistico e profetico del Savonarola. Tuttavia si muovono, allo studio di Villari, alcune osservazioni, per lo più di carattere linguistico (ad esempio, si dubita che Savonarola abbia scritto “tempio” in luogo di “sepolcro”). Si discute, inoltre, sulla diffusione delle lingue greca ed araba nell’Italia del XV° secolo, e di come venivano lette le opere originali di Platone e di Aristotele. Si accenna anche, infine, a questioni di politica ecclesiastica, con Alessandro VI. Le discussioni vertono, in particolare, sul libro I° cap. IV° auspicando, al termine della lettera, di rendere maggior “giustizia” allo studio su Savonarola al termine del II° libro.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le carte Villari all'Accademia Toscana di Scienze e Lettere ''La Colombaria''

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Martini
  Tipo: Tesi di Master
Master in Archivistica e Biblioteconomia
Anno: 2019
Docente/Relatore: Daniela Di Marco
Istituito da: Consorzio Interuniversitario Europeo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

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