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Analisi traduttologica della serie BBC ''Sherlock''

Sherlock nella Londra del XXI secolo

«Sherlock Holmes era un uomo del suo tempo, e nel diciannovesimo secolo era un uomo moderno. Scriveva continuamente telegrammi, riceveva comunicazioni costantemente... quindi l’abbiamo reso un uomo della contemporaneità, un qualcuno che avesse accesso a un’immensa conoscenza. Oggi non avrebbe più una marea di documenti impilati l’uno sull’altro, sarebbe molto legato al suo computer e ai suoi gadget».

L’adattamento realizzato dalla BBC guarda sia verso il passato che verso il futuro. Vicina al canone di Doyle e al suo senso storico, l’opera proietta Sherlock Holmes nella sensibilità del ventunesimo secolo in una società avanzata tecnologicamente, con un perfetto mix di antico e moderno: figura romantica, dai neri capelli ricci, cappotto lungo e sciarpa, ci appare per la prima volta sotto forma di SMS, simbolo dell’epoca recente; preferisce la tecnologia alle persone: ha sempre il suo Blackberry a portata di mano e sembra vedere dall’alto Londra – città splendente, con grattacieli e bar, abitata da cittadini moderni – non con gli occhi di qualcosa di naturale come un uccello, ma piuttosto con la vista satellitare di un moderno servizio quale Google Earth.

Come nota Gatiss: «Arthur Conan Doyle era uno scrittore geniale; i suoi romanzi brevi, in particolare, sono emozionanti, divertenti, sciocchi, strani, meravigliosi: eccitanti avventure che si prestano incredibilmente bene a un ambiente moderno». Il nuovo Sherlock usa gli stessi processi di deduzione dello Sherlock originale, ma allo stesso tempo risolve i casi grazie a strumenti digitali che avrebbe probabilmente usato, fossero stati disponibili nel diciannovesimo secolo: egli dimostra, ad esempio, il suo intuitivo utilizzo di operazioni interconnesse quali search & filter, due strumenti fondamentali per la nostra società. I processi di ricerca e filtraggio hanno un grande impatto sul nostro modo di selezionare le informazioni a noi necessarie, e sono strumenti perfetti ai fini della ricerca di Holmes e della sua scienza della deduzione. Per l’Holmes moderno è allora fondamentale la conoscenza nel settore digitale: la sua abilità non sta più nell’analisi perfetta, ma nel sapere come navigare tra i miliardi di dati presenti sul web e filtrare quelli necessari alla risoluzione del caso.

Durante la serie televisiva, infatti, Sherlock cerca informazioni meteorologiche, dati sull’alta marea del Tamigi e denunce: tutto avviene tramite il suo smartphone. Egli è esperto nella ricerca di queste informazioni, sa come navigare la gigantesca mole di dati presenti su internet meglio dell’utente medio, è un maestro della ricerca sul web; è capace di gestire il caos di informazioni della moderna vita tecnologica eliminando le informazioni inutili, associando il proprio cervello all’hard disk di un computer («Questo è il mio hard-disk e ha senso metterci dentro solo cose utili», dirà nel terzo episodio della prima stagione), un riferimento all’attico di cui parla in A Study in Scarlet, che «si deve riempire con mobilia a scelta». Il suo smartphone è un’estensione cruciale di tale database mentale, contenente solo le informazioni a lui essenziali per la risoluzione dei casi: riesce a ritrovare in esso tutto ciò che gli è necessario, cosa impossibile attraverso la sola memorizzazione delle cose.

Tale digitalizzazione è presente anche nell’uso televisivo del linguaggio all’interno della serie: il programma rende i ragionamenti di Sherlock attraverso un livello uditivo e uno visivo, escamotage già usato in precedenza dal franchise CSI, per sottolineare la conoscenza dello spazio e l’esplorazione dei dettagli, attraverso un’esposizione grafica dei suoi ragionamenti, perfetta per legare lo spettatore all’ineguagliabile soggettività del detective. […]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Analisi traduttologica della serie BBC ''Sherlock''

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Informazioni tesi

  Autore: Manuel Serrano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Mediazione Linguistica e Culturale
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Lia D'Antonio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 60

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