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Performatività e Linguaggio Giuridico

Il linguaggio è sempre performativo

Ad un certo punto della sua analisi, Austin rileva che entrambi i criteri si dimostrano deboli per poter supportare la tesi di distinzione tra enunciati constativi e performativi; tale contrapposizione la definisce “spuria”, perché si rende conto che esistono enunciati constatativi (o meglio, non esplicitamente performativi) che possono trovarsi in condizioni di felicità o infelicità, ed enunciati performativi (o meglio, che non sono puramente constatativi) in cui possiamo rintracciare condizioni di verità o falsità. In pratica, anche gli enunciati constativi, a modo loro, compiono delle azioni e soggiacciono allo stesso tipo di regole o condizioni dei performativi, e possono essere “riformulati” apponendo loro una formula performativa esplicita; di contro, gli enunciati performativi, in un certo senso, “dicono” anch’essi qualcosa.

Se dico “Mangio la mela” è evidente che tale enunciato è una constatazione, quindi è cognitivo, ma, riformulandolo, in esso si presuppone un’enunciazione performativa, ovvero, “Affermo che mangio la mela”: in questo enunciato c’è il verbo performativo “affermare”, nell’enunciazione vi è una dichiarazione che nasce con le parole stesse. Con le parole, e quindi con il linguaggio, si esegue un’azione (ad esempio: informando, giudicando, condannando, promettendo, assolvendo) che scaturisce dall’intenzione con cui l’io si relaziona agli altri o prende posizione sul mondo, quindi è sempre performativo, esplicitamente o implicitamente; la parola diventa sempre atto, conserva un’anima performativa. Austin si accorge che tali criteri non sono “assoluti” e che non sussiste una netta distinzione tra i due tipi di enunciato; ogni proferimento ed espressione linguistica ha una dimensione sia constatativa che performativa, una dimensione di adeguatezza o meno alla realtà e alle circostanze. Ogni espressione linguistica è, di per sé, un atto che deve rispettare le regole di correttezza e adeguatezza dell’atto stesso, perché equivale ad un’azione o ad un impegno del parlante in ciò che dice, ogni dire è anche un fare.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Performatività e Linguaggio Giuridico

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Informazioni tesi

  Autore: Roberto D'Ostuni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze dei servizi giuridici
  Relatore: Antonio Incampo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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Parole chiave

linguaggio giuridico
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