Skip to content

Pubblica Amministrazione e Lavoro Intelligente tra Benefici e Resistenze: dal Telelavoro allo Smart Working

Il telelavoro nelle istituzioni pubbliche italiane

Oggi, secondo i dati dell’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano, la pubblica amministrazione italiana si è aperta a progetti di telelavoro - inteso come lavoro a domicilio - nel 40% degli enti contro il 28% delle grandi imprese (Corso 2018a). È invece, minore l’adozione dello smart working, stimato al 9% - considerando progetti formali e informali – contro il 36% delle grandi imprese (Corso 2018a). Da questi dati emerge con chiarezza che l’innovazione legata allo smart working fatica a prendere piede nelle istituzioni pubbliche. Per di più, Corso (2018a) stesso sottolinea che, sebbene le pubbliche amministrazioni interessate al lavoro agile siano più del 50%, i progetti già avviati sono spesso soltanto sperimentazioni che coinvolgono un numero limitato di addetti. Allo stesso tempo, il lavoro agile è maggiormente diffuso nel settore pubblico al primo posto negli USA e in Giappone, mentre in Europa si colloca dopo il settore dell’informatica e quello della finanza, comunque ai primi posti (Eurofound e ILO 2017, pp. 18-20). Si tratta di una prospettiva di speranza per l’Italia, che potrebbe incrementare la propria quota di telelavoratori nel settore pubblico fino ai livelli medi europei.

In un momento storico caratterizzato da stretti vincoli di bilancio, le istituzioni pubbliche sono affascinate da uno strumento che permette di ridurre i costi mantenendo gli standard di produttività del passato, o, addirittura, aumentandoli. Quindi le forme di lavoro agile sembrano essere, a prima vista, una soluzione non solo corretta, ma anche facile, in quanto comportano minori costi per le utenze e, a regime, meno edifici pubblici necessari ad ospitare la macchina amministrativa. In più, sembrano essere anche una scelta ecosostenibile e attenta alle esigenze del lavoratore. Questa narrazione, spesso utilizzata da attori politici, imprese e sindacati per approvare progetti di questo tipo (Confindustria et al. 2004; De Cicco 2018a-b; MIUR 2018), dimostra di non cogliere il fenomeno nella sua interezza. Infatti, più che una mera replica a casa del lavoro d’ufficio, che pure ha dei benefici, lo smart working deve essere considerato un cambiamento culturale prima che organizzativo.
La mancanza di regole facilmente applicabili, di incentivi per le amministrazioni e per i dipendenti pubblici, di capacità e volontà hanno reso, di fatto, il lavoro agile uno strumento legato a mere situazioni personali (disabilità, genitorialità, assistenza a familiari) (Wienclaw 2017) invece che farne un’opportunità collettiva di miglioramento della pubblica amministrazione (Soda 2004).

Per quanto riguarda i criteri di selezione dei telelavoratori nelle istituzioni pubbliche, le situazioni personali di svantaggio, pur risultando importanti ai fini della scelta, non possono diventare l’unico fattore decisionale. Neppure si possono considerare adatte al lavoro agile intere categorie professionali, senza distinguere caso per caso. È necessario, infatti, come sottolineano diversi studi (Boell, Cecez-Kecmanovic e Campbell 2016, pp. 8-11; Campo dall’Orto e Gori 2000, pp. 28-31; Cavallini 1997, pp. 5-6; Eurofound e ILO 2017, p-17), adottare una concezione che guardi alla specificità delle singole attività telelavorabili piuttosto che adottare come criterio di selezione l’individuo o la sua professione. Secondo Campodall’Orto e Gori (2000, pp. 28-31) il telelavoro si adatta ad attività che prevedano azioni autonome del lavoratore, programmabilità e controllabilità del lavoro.

Secondo Boell, inoltre, tre elementi permettono di distinguere le attività potenzialmente adatte allo smart working: il risultato richiesto del lavoro; le varie tipologie di attività espletabili; le tecnologie utilizzabili. Per quanto riguarda il primo elemento, talune attività richiedono concentrazione mentre altre richiedono creatività: le prime sono adatte a un regime di telelavoro autonomo mentre le seconde richiedono interazione. Il secondo elemento riguarda la natura delle attività a cui il lavoratore è chiamato (scrittura, codificazione, lettura, front-office o back-office), ciascuna con caratteristiche che rendono possibile il lavoro agile. Per quanto riguarda l’ultimo elemento, ogni tecnologia di cui un’azienda si dota può favorire o intralciare un programma di smart working. La combinazione fra i tre elementi restituisce una mappatura completa delle potenziali applicazioni dello smart working in un’organizzazione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Pubblica Amministrazione e Lavoro Intelligente tra Benefici e Resistenze: dal Telelavoro allo Smart Working

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Claudio Buongiorno Sottoriva
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economiche
  Relatore: Giovanni Fattore
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 48

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

lavoro
digitale
pubblica amministrazione
mobilità
telelavoro
pendolarismo
pa
lavoro agile
smartworking
lavoro intelligente

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi