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L'emergenza ambientale dei rifiuti marini di plastica e microplastica nel diritto internazionale

La legislazione sulla protezione delle acque e dell’ambiente marino

La direttiva 2000/60/CE per l’azione comunitaria in materia di politica delle acque costituisce il primo tentativo europeo di riordinamento, codificazione e modifica delle discipline preesistenti nel settore della tutela delle acque, come la direttiva 76/464/CEE concernente l’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose negli ambienti idrici comunitari (modificata dall’art. 22 della direttiva quadro, ma successivamente abrogata nel 2013 dopo la fusione delle sue disposizioni nella direttiva 2006/11/CE), la direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento delle acque e la direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue urbane. L’art. 1 della direttiva del 2000 delinea gli obiettivi specifici delle nuove previsioni normative, ossia impedire il continuo deterioramento della qualità degli ecosistemi acquatici e terrestri e delle zone umide, permettendo l’uso sostenibile delle fonti idriche. Inoltre, è prevista la protezione degli ambienti menzionati tramite la graduale riduzione degli scarichi di sostanze inquinanti.

L’art. 2 fornisce le definizioni dei corpi acquatici e idrici oggetto di protezione, in particolare identificando le “acque interne” come tutte quelle ferme o che scorrono sulla superficie del terreno (par. 3), quelle “di superficie” (par. 1), “sotterranee” (par. 2) e le “acque di transizione”, ossia le acque vicino alle foci dei fiumi, parzialmente di natura salina ma contenenti consistenti flussi di acqua dolce (par. 6). Il “bacino idrografico” è la porzione di territorio in cui scorrono le acque superficiali, nella forma di torrenti, fiumi e laghi, che si immettono in un’unica foce, a estuario o delta (art. 2, par. 13). Tali entità idriche sono destinatarie di misure di protezione che applicano i principi ambientali comunitari contenuti nei trattati esaminati nel precedente paragrafo, come il principio di correzione, in via prioritaria, alla fonte e l’elevato livello di tutela (preambolo, commi 11-13), con l’intenzione di raggiungere un “buon stato ecologico” degli ecosistemi (i criteri del quale sono articolati nell’allegato V della direttiva). I doveri degli Stati membri, elencati negli articoli da 3 a 14, consistono nell’individuazione dei singoli bacini idrografici sul loro territorio, la designazione di autorità che li gestiscano e che ne commissionino l’analisi delle caratteristiche, compresi l’effetto delle attività umane e la valutazione economica dell’uso delle risorse idriche, oltre che il monitoraggio dello stato e la registrazione delle aree acquatiche protette bisognose di specifica attenzione. I relativi piani di gestione dei bacini idrografici da redigere devono contenere i requisiti fissati dall’allegato VII e si differenziano a seconda della tipologia di corpo idrico considerato. Gli stati devono inoltre assicurare il recupero del costo dei servizi idrici in modo da consentire, da una parte, l’uso efficiente delle stesse e, dall’altra, il rispetto del principio di “chi inquina paga”, garantendo al medesimo tempo la trasmissione di informazioni rilevanti agli organi della Comunità e la consultazione pubblica dei piani di gestione. L’art. 16 stabilisce i termini secondo i quali le sostanze pericolose e prioritarie sono aggiunte all’allegato X della direttiva: la Commissione si incarica di esaminarne le caratteristiche di pericolosità e conseguentemente di preparare proposte di controllo, restrizione o eliminazione sottoposte all’eventuale adozione da parte del Parlamento e del Consiglio. Le disposizioni della direttiva, entrata in vigore il 22 ottobre 2000, dovevano essere recepite dagli ordinamenti nazionali entro il 22 dicembre 2003 (art. 23).

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L'emergenza ambientale dei rifiuti marini di plastica e microplastica nel diritto internazionale

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Informazioni tesi

  Autore: Marina Zappettini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Giovanna Adinolfi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 119

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Parole chiave

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