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Trust e regime impositivo

L'imputazione per trasparenza dei redditi ai beneficiari

Nel nostro ordinamento l'inquadramento dell'imposizione sui redditi del trust segue uno schema composito. Da una parte lo schema generale, rappresentato dal trust opaco, il quale non prevede l'individuazione di beneficiari destinatari di flussi reddituali; dall'altra parte il trust che presenta caratteristiche tipiche di “trasparenza” in quanto risultano identificati i beneficiari del reddito, con la conseguenza che la soggettività passiva tributaria è propria di questi ultimi. L'art. 73, comma 2, t.u.i.r. contempla espressamente questa fattispecie,“Nei casi in cui i beneficiari del trust siano individuati i redditi conseguiti dal trust sono imputati in ogni caso a beneficiari in proporzione alla quota di partecipazione individuata nell'atto di costituzione del trust o in altri documenti successivi ovvero, in mancanza in parti uguali.” Ciò significa che quando i beneficiari titolati a ricevere i redditi del trust vengono puntualmente individuati, nell'atto istitutivo del trust o anche successivamente, senza che sia lasciata discrezionalità di individuazione alcuna al trustee o ad altri, i redditi conseguiti dal trust stesso saranno imputati in capo ai beneficiari del reddito. Affinché un beneficiario possa dirsi esattamente individuato, con la conseguente imputazione del reddito in capo allo stesso, occorre altresì che lo stesso risulti titolare del diritto - attuale e incondizionato – di pretendere dal trustee l'assegnazione della quota di reddito che gli viene imputata per trasparenza. L'imputazione del reddito secondo il c.d. “principio di trasparenza” è tipica degli enti di tipo associativo di cui all'art. 5 t.u.i.r.. Il legislatore ha quindi introdotto nel nostro ordinamento una ulteriore ipotesi di trasparenza fiscale che si affianca a quella già prevista dall'art. 5 t.u.i.r per le società di persone, dagli artt. 115 e 116 t.u.i.r. per le società di capitali, e dagli artt. 167 e 168 t.u.i.r. per le c.d. controlled foreign compagnies. Sotto questo profilo è stato autorevolmente evidenziato come occorra che tali beneficiari “siano individuati con esattezza e in modo definitivo, senza lasciare discrezionalità al trustee […]”, ben diversa dall'ipotesi nella quale il beneficiario sia individuato ma in via ricollegata o condizionata al verificarsi di determinati eventi o alla valutazione del trustee: “in questi casi, si avrebbe una posizione di mera aspettativa del beneficiario, probabilmente non idonea ad azionare l'imputazione a favore di tale soggetto dei redditi, salvo poi attribuire rilevanza a simile individuazione nel momento in cui la stessa diviene viceversa certa e definitiva.” L'Agenzia delle entrate con Circolare n.48/E/2007 ha in maniera concorde precisato alcuni punti, affermando che “Premesso che il presupposto di applicazione dell'imposta è il possesso di redditi, per “beneficiario individuato” è da intendersi il beneficiario di “reddito individuato”, vale a dire il soggetto che esprime, rispetto a quel reddito, una capacità contributiva attuale.” Ed aggiungendo che “È necessario […] che il beneficiario non solo sia puntualmente individuato, ma che risulti titolare del diritto di pretendere dal trustee l'assegnazione di quella parte di reddito che gli viene imputata per trasparenza.  [...]

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Trust e regime impositivo

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Informazioni tesi

  Autore: Mattia Genovesi
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Francesca Stradini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 127

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