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La distribuzione del reddito dentro e tra le classi sociali: un confronto internazionale

L’ Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE o OECD)

L’ Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE o OECD) offre alla collettività molteplici servizi tra cui pubblicazioni, ricerche e soprattutto le statistiche, utili a capire l’evoluzione dei singoli Stati in campo economico, sociale, ambientale, finanziario, ecc.

La nostra analisi è partita dalla ricerca dei dati da trattare per capire cosa sta accadendo nel mondo del lavoro; in particolare si è calcolata la dispersione tra i redditi dei lavoratori presi nel loro complesso senza distinzione alcuna e i redditi dei “non lavoratori”. Con il termine non lavoratori si intende la categoria di persone che non sono attive nel mondo del lavoro.

Chiaramente non stiamo parlando di disoccupati, inoccupati di lungo periodo o pensionati ma di coloro che vivono percependo semplicemente una rendita, degli interessi oppure capitalisti finanziari, possessori di immobili, di terreni, ecc.. Con questo elaborato vogliamo capire in che modo partecipano all’economia di uno Stato coloro che sono non lavoratori e coloro che invece lo sono.

Per arrivare ad una conclusione del genere abbiamo analizzato un particolare database dell’OECD che è incentrato sulla “Labour Income Share” (LIS), in altre parole, la quota dei redditi da lavoro sul totale. La LIS è calcolata per il database in questione come il totale dei costi del lavoro diviso l’output nominale. In una prima accezione si potrebbe intendere semplicisticamente come il totale dei salari pagati ai lavoratori di uno Stato diviso per il Prodotto Interno Lordo dello stesso Stato.

Erroneamente si potrebbe pensare che il totale dei costi del lavoro sia attinente solo al complesso dei compensi pagati ai lavoratori dipendenti; così non è. Il totale dei costi del lavoro comprende non solo i compensi pagati ai lavoratori dipendenti ma anche quelli percepiti dai lavoratori autonomi. Gli statistici dell’OECD hanno dovuto superare un grande ostacolo per avere dati omogenei, infatti, a differenza del compenso del lavoratore dipendente che il più delle volte è regolato da un contratto collettivo, quello del lavoratore autonomo non è così facilmente individuabile.

Il totale dei costi del lavoro è stato quindi adattato per tenere conto del lavoro autonomo attraverso delle ipotesi; è stato assunto che il compenso orario per il lavoro (o per persona se i dati riguardanti le ore non sono disponibili) sia lo stesso per lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti d’impresa. L’assunto è chiaramente più o meno valido nei diversi Stati e nelle diverse attività economiche e quindi potrebbe peccare di affidabilità e comparabilità per la successiva rappresentazione dei così detti labour income share ratios.

Superata questa difficoltà il passo successivo è consistito nello scegliere il denominatore di questo rapporto. Si poteva scegliere tra numerosi indicatori del valore aggregato prodotto da un Paese in un anno ma alla fine si è preferito il Prodotto Interno Lordo (PIL). Come definito dall’OECD Stat, esso è stato usato come deflatore.

Il database così come presentato dall’OECD è di facile lettura ma di difficile comprensione perché non si ha un termine di paragone; sono dati puri che potrebbero o meno essere interpretati nel modo corretto. Coscienti della precedente affermazione abbiamo elaborato i dati in maniera tale da poterli rappresentare nel modo più chiaro possibile con percentuali, grafici annuali e grafici periodici. Per creare omogeneità tra l’elaborazione su base ILO e l’elaborazione su base OECD abbiamo scelto lo stesso intervallo di tempo (1993 al 2003) e abbiamo selezionato i Paesi prima elencati.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La distribuzione del reddito dentro e tra le classi sociali: un confronto internazionale

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Informazioni tesi

  Autore: Mario Altavilla
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi del Sannio
  Facoltà: Scienze Economiche e Aziendali
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Emiliano Brancaccio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 152

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