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Attuale destinazione delle aree (Assisi)


I principali elementi di giudizio occorrenti per l’impostazione del piano d’interventi possono dirsi posseduti. A completarli ci vogliono altri dati relativi all’uso del suolo e in parte all’esame di alcune situazioni riguardanti destinazioni non residenziali.

Dall’esame della carta e della tabella numerica appare una delle caratteristiche della città entro le mura: la superficie costruita appartenente alle convivenze religiose equivale press’a poco alla superficie costruita delle abitazioni civili. Quest’aspetto, oltre a qualificare la città nel suo aspetto religioso, comporta per la città laica un aspetto particolare, che deriva dall’inserzione discontinua delle convivenze religiose nel tessuto urbano, che risulta così frammentato in segmenti separati fra loro da oasi di silenzio. Ne risulta che la città laica perde vitalità e si determinano vuoti psicologici tra zona e zona e gli istituti religiosi, senza un programma, continuano ad acquistare territori e a costruire, staccando sempre di più il territorio urbano.

Altro dato è la grande quantità di superficie asfaltata, quanto mai contrastante all’ambiente due - trecentesco, alla materia delle facciate, delle case e dei monumenti e alla visione cromatica dell’insieme. In tutta la città dovrebbe essere bandito l’asfalto.

La densità territoriale entro le mura: la città possiede uno dei più bassi indici di densità territoriale. Bassa densità significa distanza fisica e spirituale fra gli uomini, significa bassa tensione sociale e maggiori costi; ma se questi sono i difetti essi possono tradursi in altrettanti pregi. Queste caratteristiche possono rendere Assisi una meta ambita per la tranquillità e per questo suo fascino poetico.

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