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Fonti di origine unionale



Sarebbe il trattato dell’UE (TUE) e il trattato sul funzionamento dell’UE (TUFUE) come modificati nel 2007.
Per il fatto della stessa partecipazione all’UE, nelle materie che sono regolate dalle fonti unionali, i giudici nazionali devono necessariamente alzare le mani e risolvere le controversie applicando direttamente il diritto dell’UE (fonti unionali), cioè disapplicando contemporaneamente il diritto interno che contrasti con il diritto dell’UE, salvi soltanto i principi costituzionali e i diritti fondamentali dell’uomo.
Ci sono dei principi fondamentali che riguardano l’UE, esistono delle libertà fondamentali: libertà di circolazione delle merci, dei servizi (richiama il concetto di libertà di stabilimento perché anche i lavori autonomi e le imprese comunitarie hanno il diritto di stabilirsi in un altro stato membro e di esercitare la propria attività o in via principale o secondaria), libertà di circolazione dei capitali e dei pagamenti e libertà circolazione delle persone. Sono 4 libertà che vengono meno dal momento che uno stato esce dall’UE.
L’incidenza del diritto dell’UE sugli scambi internazionali per gli operatori italiani si manifesta in 3 contesti:

Norme di diritto materiale dell’UE = ne abbiamo già parlato→ societas europea, cooperativa europea e il GEIE che sono delle discipline già dirette esse stesse, non sono delle conflict laws, regolano delle situazioni.
Ci sono molte materie che riguardano la politica commerciale comune, la politica estera o la sicurezza comune. L’UE produce una vasta normativa in queste materie.
Anche l’UE come lo stato può produrre norme di diritto internazionale privato e processuale, che trovano fonte nell’ordinamento dell’UE.

Due  esempi sono i regolamentiRoma 1Roma 2, che sono essi stessi norme di diritto internazionale privato. Quindi come abbiamo le norme di diritto internazionale privato e processuale, come norme nazionali, potremmo avere norme di diritto intenzionale privato e processuale posta dall’UE. In particolare esempi di queste norme sono questi due regolamenti (da studiare!! quando si tratta di legge applicabile al contratto).
Quindi l’UE o può dettare direttamente delle regole (norme di diritto materiale, societas europea ecc..), poi tutte le norme in materia commerciale, sicurezza, politica estera e poi l’UE essa stessa può stabilire delle norme di diritto internazionale privato, come lo fa il singolo stato che stabilisce  le conflict laws o diritto uniforme materiale, lo può fare anche l’UE. Noi facciamo parte di un unica struttura per cui conta non solo quello che stabilisce il nostro paese, governo ma anche quello che stabilisce il legislatore europeo. Dobbiamo rispondere ad un duplice ordine di ordinamenti giuridici.

L’UE produce diritto attraverso i regolamenti e le direttive. I regolamenti sono direttamente applicabili, nel momento in cui sono stati approvati sono direttamente applicabili mentre le direttive devono essere recepite all’interno dei vari paesi con degli atti di ratifica. C’è un duplice livello di normazione, ci sono le leggi regionali + nazionali + regolamenti e direttive europee. Una delle cose che aveva fatto ritardare l’entrata in vigore della societas europea era perché la Germania non aveva recepito la direttiva su quella società esche la voleva a modo suo. L’UE quindi  ha la sua podestà legislativa stabilisce delle regole di diritto internazionale privato e processuale come fa il legislatore italiano, la regione non può farlo perché ha una podestà legislativa limitata.


Tratto da DIRITTO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE di Alice Lacey Freeman
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