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Sibilla Aleramo. Sconfitta delle donne al voto nel 1912, "Il passaggio"



La fine della relazione con Lina Poletti rappresenta per Sibilla una svolta nel modo di rapportarsi al Femminismo. Prende le distanze dal femminismo sociale e filantropico. La metamorfosi deve avvenire dall’ interno, la donna deve liberare il proprio mondo interiore da ogni influenza sociale, cioè maschile.( appunti sulla psicologia femminile italiana, 1910, non pubblicato). Maria Pastore Mucchi è consapevole che c’è in atto una tendenza di questo tipo.(Donne prese da un’ attivismo febbrile che non hanno più tempo di guardarsi dentro..??? l’ indipendenza economica era acquisita, almeno in teoria???? Nel 1910??? Eppure……)
1911 data storica..giubileo della patria e clima di azione, grandezza, eroismo, futurismo, vocianesimo…Svolta
Tutti si convertono alla guerra di Libia. Nel 1911 la giurista Teresa Labriola  contro la tesi classica dell’ autonomia del movimento femminile dai partiti, fa passare l’ idea della negoziazione, all’ interno del Comitato Pro Suffragio Femminile (CPSF), contro Giacinta Martini Marescotti.  (Quando a Roma si costituisce un consorzio dell’ assistenza pubblica, la firma dell’ Unione Femminile non c’è.!!!!)
Nel 1912 c’è la grande sconfitta dell’ esclusione delle donne dal diritto di voto.
Sibilla diventa da scrittrice femminista, scrittrice femminile (Emma Scaramuzza)
Da scrittrice femminile S. scrive il suo secondo libro, Il Passaggio. Iniziato in Corsica (o a Capri?) nel 1912, viene terminato dopo una stesura molto tormentata nel settembre 1918 e pubblicato presso l’ editore Treves nella primavera del 1919. Si compone di 11 capitoli di lunghezza variabile dai titoli misteriosi (il silenzio, le ali, la lettera, la fede, il nome, il peccato, le carovane, la favola, gli occhi eroici, le notti, la poesia); stile intimista, allusivo, lirico. Rievoca la sua infanzia, adolescenza, matrimonio, lo stacco dal marito, i suoi molti amori. Le vicende personali si dilatano, assumono un rilievo simbolico. Costruisce la sua figura come quella di un’ eroina dell’ amore, della verità, del coraggio.Parla del rapporto con il maschio, che offre leali armi per combatterlo ma “se v’ assomiglio, fratelli, soffro; se v’ assomiglio, a che son nata?” Rompe con la società e con il suo buffo arabesco – la società che all’ ombra d’un suo crocefisso vuole in perpetuo che tu mentisca e ti lascia finanche morire se non rubi o non vendi-. Però vuol continuare a credere negli individui. Per la cronaca gli uomini sono Cardarelli, papini. Boine , boccioni,  cascella, campana….
Il Passaggio secondo Bruna Conti è un tentativo di accostare l’ autobiografia come strumento di indagine della sua realtà di essere umano al femminile, una sorta di indagine introspettiva che imponeva, o almeno presupponeva, la volontà di ricercare un nuovo linguaggio come scrittrice.
Dove vive in questo periodo ( dopo l’ abbandono di Cena e la breve convivenza con Cardarelli a casa di lui)? Un po’ qua un po’ là, pensioncine, ospite di amici, fino a dopo in cinquanta non avrà una casa, poi si trasferirà nella soffitta di via Margotta. 

Conclusioni
La sua lunga esistenza, pur divenendo lei un personaggio di primo piano della vita culturale italiana, attraverso la collaborazione con giornali e riviste, la partecipazione al dibattito politico, l’ intensa attività umanitaria a favore dei contadini dell’ Agro Romano afflitti dalla malaria e della Campania, sarà sempre caratterizzata da irrequietezza e precarietà. Irrequieta fu soprattutto la sua vita sentimentale, caratterizzata da rapporti affettivi tanto intensi quanto, a volte, laceranti ( si ricordi , a questo proposito, la storia d’ amore con il grande poeta Dino Campana).
All’ avvento del fascismo, Sibilla Aleramo fu tra i firmatari del Manifesto antifascista di Croce. Successivamente si accostò al fascismo, dal quale ottenne una piccola pensione mensile.
Dopo la guerra, nel 1946, si iscrisse al partito comunista, per il quale svolse un’ intensa attività politico-culturale.
Morì nel 1960.
Oltre ad “Una Donna”, Sibilla Aleramo pubblicò molti altri libri sia di prosa che di poesia.Ricordiamo “Il Passaggio” (1919); “Andando e stando”(1921); “Poesie”(1929);
“Il frustino”(1932); “ Dal mio diario ”(1945); “Selva d’ amore”(1947 - premio Viareggio); “ Luci della mia sera” ( 1956).

Tratto da NOTA BIOGRAFICA SU SIBILLA ALERAMO di Loredana Rossi
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