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Costi del processo civile ordinario di cognizione

Costi del processo civile ordinario di cognizione sopportabili dalla collettività e dal singolo cittadino

Inoltre, esiste l’ulteriore dimensione dei costi del processo: affinchè il sistema giustizia civile sia ben funzionante, il cittadino deve potervi accedere a costi sopportabili per la collettività; infatti, dato che i servizi pubblici sono molteplici, la collettività deve sostenere costi limitati per ciascuno di essi, tra cui anche la giustizia.
Allo stesso tempo, un sistema giustizia, in cui costi molto alti sono fatti sopportare al singolo attore, comporterebbe che il diritto di rivolgersi al giudice, anche se previsto in astratto, non sarebbe possibile in concreto. In particolare, oltre al c. d. contributo unificato, l’attore deve sopportare l’ulteriore COSTO DELL’AVVOCATO: in base ad una specifica scelta legislativa, questo È UN COSTO SEMPRE NECESSARIO? Nel nostro ordinamento la difesa personale è estremamente limitata, ridotta ad un unico tipo di giudice di fronte al quale si può far valere la propria pretesa, il c. d. giudice di pace; pertanto, di regola, per far valere un proprio diritto soggettivo, il cittadino ha l’obbligo di rivolgersi ad un avvocato e, di conseguenza, sostenerne il costo. Questa scelta del legislatore italiano è stata determinata dal fatto che, a cause della complessità di costruzione dei diritti soggettivi e, più in generale, delle norme sostanziali e processuali, il singolo cittadino non è in grado, nella maggior parte dei casi, di difendersi personalmente.
In ogni caso, citando una nozione relativa alle spese del processo, la c.d. regola della soccombenza afferma che l’attore ha l’onere di anticipare le spese processuali, ma, nel momento in cui il giudice definisce la causa, egli pronuncia/attribuisce le spese a carico della parte che perde il processo. Di conseguenza, se l’attore perde la causa, dovrà sostenere, oltre alle proprie spese, anche quelle del convenuto: secondo un processualcivilista, questa regola fa sì che una parte ottenga nel processo proprio ciò cui ha diritto e che, quindi, il proprio diritto non sia decurtato delle spese! È chiaro che la regola della soccombenza gioca a favore di una minore proposizione delle domande al giudice: l’attore sarà spinto a riflettere su tale proposizione, perché, nonostante in Italia le spese processuali non siano molto elevate, il dover eventualmente pagare anche le spese della controparte è comunque un deterrente!

Tratto da DIRITTO PROCESSUALE CIVILE di Luisa Agliassa
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