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Decadenza dell’assunzione del mezzo di prova costituendo

Decadenza dell’assunzione del mezzo di prova costituendo



EX ART. 208.1 CPC è stabilito che «SE NON SI PRESENTA (all’udienza di assunzione del mezzo di prova) LA PARTE (o l’avvocato che la rappresenta tecnicamente) SU ISTANZA DELLA QUALE DEVE INIZIARSI (secondo il principio generale di disponibilità delle prove EX ART. 115.1 CPC) O PROSEGUIRSI LA PROVA, IL GIUDICE ISTRUTTORE LA DICHIARA DECADUTA DAL DIRITTO DI FARLA ASSUMERE, SALVO CHE L'ALTRA PARTE PRESENTE NON NE CHIEDA L'ASSUNZIONE (secondo il principio generale - implicito nell’ART. 115.1 CPC - di acquisizione dei mezzi di prova al processo da qualunque parte processuale essa arrivi, cioè indipendentemente dal fatto che essa sia o meno onerata dal rischio della mancata prova EX ART. 2697 C. C.)».
ESEMPIO: Se l’avvocato dell’attore richiede al giudice a quo che sia sentito un testimone, ma poi non si presenta all’udienza di assunzione di tale testimonianza, l’attore decade da questo diritto di assunzione della prova di cui è onerato, salvo che il convenuto costituito non ne faccia espessamente rischiesta!
Tuttavia, EX ART. 208.2 CPC è stabilito che «LA PARTE INTERESSATA (assente all’udienza dell’assunzione della prova da lei richiesta e, perciò, decaduta dallo stesso diritto alla suddetta assunzione) PUÒ CHIEDERE NELL'UDIENZA SUCCESSIVA AL GIUDICE LA REVOCA DELL'ORDINANZA, CHE HA PRONUNCIATO LA SUA DECADENZA DAL DIRITTO DI ASSUMERE LA PROVA. IL GIUDICE DISPONE LA REVOCA CON ORDINANZA, QUANDO RICONOSCE CHE LA MANCATA COMPARIZIONE È STATA CAGIONATA DA CAUSA NON IMPUTABILE ALLA STESSA PARTE».

Tratto da DIRITTO PROCESSUALE CIVILE di Luisa Agliassa
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