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Meditazione, rigore e semplicità dell'arte del Cambiaso



Nella grande tela La Vergine e il Bambino in trono con i Santi Giovanni Battista e Lorenzo, il gesto di San Giovanni e quello del Bambino sono quasi cristallizzate nell’immobilità di un’immagine che non persegue il reale ma è teso in un’astratta ricerca di equilibri, quasi simbolicamente rappresentata da quella geometrica graticola su cui giocano gli angeli putti. San Lorenzo con la sua posa occupa e segna lo spazio antistante il basamento del trono e San Giovanni Battista indica lo spazio al di là del basamento stesso.
Nel trattare i temi erotici Cambiaso persegue un algido mitologismo come nel soggetto di Diana e Callisto. Nel peccato della ninfa sembra sottolineare un’idea di colpa: figure nude ma deprivate di sensualità. L’Allegoria nella collezione di casa d’Alba – emblema di una conoscenza di sé che aspira alla verità, nella consapevolezza della caducità, nell’equilibrio e nella misura – è per l’artista l’affermazione di un punto di arrivo, un esito pittorico da leggere in sequenza con opere come la tela con Profezia della Sibilla Cumana, ma anche cesura, un segno forte nel rapporto tra modalità di realizzazione e significato. Le figure della Verità e del fanciullo, nude, prive di ornamento, in un ambiente totalmente scuro, sembrano per il Cambiaso indicare una conclusione perentoria: corregismo e venetismo sono riferimenti possibili ma privati di compiacimento.
Nella sua fase finale di attività Cambiaso propone soluzione che reputa adeguate ad un ruolo della pittura concepito come strumentale alla religione e alla morale. Nel momento in cui si trova ad affrontare soggetti di meditazione e di pietà privata, in un ambiente sensibile alle problematiche post tridentine, si faccia forte una tendenza alla semplificazione e all’abbandono di ricercatezze pittoriche e quindi progressivo abbassarsi di toni, smorzarsi di ricchezze di pennellate. Molto probabilmente Cambiaso entrò in contatto con l’ambiente gesuita.
I caratteri di questa spiritualità più meditativa sono presenti nella Madonna della Candela nella versione di Palazzo Bianco. Il notturnismo, espediente stilistico già praticato da Cambiaso, sulla base di esperienze precedenti e coeve sperimentazioni di altri artisti si accompagna ad un’assoluta semplificazione delle forme.
Questa rievocazione meditata o semplificazione in immagine della meditazione è anche negli Esercizi: il silenzio e la solitudine, il buio di una stanza nella quale la luce naturale è stata negata, l’attenzione è concentrata ai soli elementi utili alla meditazione.

Tratto da IL PERCORSO ARTISTICO DI LUCA CAMBIASO di Gabriella Galbiati
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