Skip to content

Il welfare moderno

Tappa importante nella costituzione del welfare state moderno, che si viene sviluppando grazie alla spinta di tre ordini di ragioni » politiche, ideologiche ed economiche fine del XIX secolo, primi decenni del XX secolo 
RAGIONI POLITICHE MARSHALL secondo il sociologo americano, nella storia delle società industriali possono essere distinte tre fasi, ognuna corrispondente alla lotta degli strati più svantaggiati della popolazione per ottenere un diverso tipo di diritto di cittadinanza. 

1. XVIII secolo lotta per la conquista dei diritti civili che si riferiscono ai diritti dell’individuo nella sfera giuridica » libertà di parola, di religione, di poter scegliere dove vivere, il diritto di eguaglianza di fronte alla legge. 
2. XIX secolo lotta per i diritti politici di organizzazione, di propaganda, di voto, di accesso agli incarichi pubblici. 
3. Aperta dallo sviluppo della democrazia e dall’aumento di potere politico delle organizzazioni operaie, è quella che porta allo sviluppo del welfare state, grazie alla lotta di queste per i diritti sociali che concernono il diritto di ogni individuo di avere accesso ad un determinato livello minimo di benessere e di sicurezza economica, di partecipare pienamente alla ricchezza sociale e di vivere l’esistenza secondo gli standard prevalenti nella società. Emerge qui un importante tratto distintivo dello stato sociale » la sua caratteristica principale non è tanto l’intervento diretto delle strutture statali allo scopo di rendere migliori le condizioni di vita della popolazione (mediante l’assistenza sanitaria, i sussidi di disoccupazione, l’istituzione di livelli minimi di salario e quant’altro possa dare sicurezza e tutela a persone e gruppi svantaggiati), quanto piuttosto il fatto che tale azione sia RIVENDICATA DAI CITTADINI COME DIRITTO. 
RAGIONI IDEOLOGICHE TITMUSS Fra le ragioni ideologiche Timtuss segnala la modificata interpretazione data alla marginalità ed alla povertà. 
RAGIONI ECONOMICHE Importante ruolo giocato dall’aumentata disponibilità di denaro, e la conseguente opportunità di destinare una parte di essa alle politiche sociali. È in un quadro socio- politico di tal genere che si vengono sviluppando, nell’Europa dei primi anni del XX secolo, i primi tentativi di costruire sistemi integrati e compatti di welfare in Danimarca nel 1891 ed in Inghilterra nel 1908, come abbiamo visto, ma anche in Svezia nel 1911. La prima guerra mondiale segna un’importante tappa per lo sviluppo dello stato sociale » se da un lato essa indusse un massiccio intervento degli stati tanto nella produzione (con l’industria bellica), quanto nella distribuzione di generi alimentari e sanitari, dall’altro costrinse gli stati partecipanti, a fronte dell’enorme massa di sacrifici imposti ai combattenti, di prospettare loro ed alle loro famiglie condizioni di vita migliori, più giuste e più rassicuranti. Ugualmente importanti furono le crisi economiche che, a partire dalla depressione americana del 1929, investirono anche l’Europa e di cui un frutto importante fu l’introduzione dell’assicurazione sulla vecchiaia e l’invalidità da parte del presidente degli Stati Uniti Roosevelt, con il Social Security Act del 1935. è questa l’epoca dell’ampia diffusione, in Europa e negli Stati Uniti, dell’economia Keynesiana. 
KEYNES (1883-1946) nota che per combattere la disoccupazione occorre un intervento diretto dello stato, allo scopo di attivare una politica economica finalizzata a sostenere ed espandere la domanda aggregata cioè la domanda di beni e servizi da parte dei soggetti privati e pubblici. L'espansione della domanda aggregata porta all'aumento della produzione e quindi alla riduzione del tasso di disoccupazione, si entra quindi in una sorta di circuito che si autoalimenta. Lo stato interviene diminuendo le imposte o aumentando la spesa pubblica. 
Sotto la spinta dell'ottica di Keynes e con il PIANO BEVERIDGE del 1942, in Inghilterra si consolidò l'accezione universalistica del welfare state. Gli strumenti individuati dal piano Beveridge furono istituzione di un servizio sanitario nazionale che desse assistenza gratuita a tutti assegni familiari piena occupazione modificare l'assistenza sociale a favore di chi non poteva usufruire dei benefici del sistema assicurativo. 

Tratto da LA PSICOLOGIA DI COMUNITÀ di Ivan Ferrero
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.