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Farmacologia - Pagina: 81

4. Richiami di neurotrasmissione. La sinapsi è un distretto ricco di passi (steps) con i quali si può agire con i farmaci, soprattutto se parliamo di farmaci diretti verso il SNC. La neurotrasmissione è quel fenomeno che è alla base della comunicazione tra una cellula e l'altra, dunque è quel fenomeno che permette di condurre le informazioni. Lo stimolo deve attraversare più cellule per arrivare ai centri nervosi superiori; quindi, affinché ci arrivi, è necessario che ci sia una comunicazione fra le cellule e che le informazioni possano essere trasferite. Questo comunicazione prevede una neurotrasmissione, ovvero il passaggio di informazioni è garantito dalla presenza di infrastrutture specializzate chiamate sinapsi, sulle quali si verifica la trasmissione sinaptica. Dal punto di vista anatomico, esistono più tipi di sinapsi: asso-assoniche (il terminale assonico di una cellula si mette in contatto con l'assone della successiva), asso-dendritiche (l'assone si mette in contatto con i dendriti della cellula postsinaptica), ecc. In generale si parla di elemento presinaptico ed elemento postsinaptico e l'informazione viaggia dal pre al post. Di sinapsi ne esistono almeno due tipi, dal punto di vista funzionale: Sinapsi elettriche = sono poco rappresentate nell'uomo adulto; tuttavia, le troviamo nel cuore e nelle cellule della muscolatura liscia dell'utero. Le sinapsi elettriche è che sono più veloci rispetto alle sinapsi chimiche; questo sicuramente è un vantaggio a livello cardiaco: sappiamo che nel cuore lo stimolo nasce a livello delle cellule del nodo seno- atriale, poi si deve propagare in maniera quasi sincrona agli atri e poi ai ventricoli; le cellule del miocardio si devono contrarre in maniera quasi sincrona per poter vincere le resistenze nell'aorta e nelle arterie polmonari; gli ioni passano da una cellula a un'altra; nella persona malata non funziona esattamente così. Sinapsi chimiche = sono espresse nella maggior parte dei nostri sistemi nervosi oppure neuromuscolari; non c'è contiguità come nelle sinapsi elettriche, ma c'è uno spazio che separa il pre dal postsinaptico, ovvero il "vallo sinaptico"; dunque, la contiguità dello stimolo è garantita dal rilascio di una o più sostanze chimiche; il terminale presinaptico sintetizza nel corpo, lo conserva all'interno di vescicole o di granuli secretori, una sostanza chimica, che è il NT; il NT all'arrivo dello stimolo viene rilasciato nel vallo sinaptico, si lega a dei recettori specifici espressi sulla membrana della cellula postsinaptica (ligandi endogeni); a seconda del tipo di NT, i recettori sono attivati o inibiti; ciò dipende anche dal grado di depolarizzazione dell'elemento postsinaptico. Ricapitolando, il NT viene rilasciato all'arrivo di uno stimolo, che aveva viaggiato lungo l'assone; la depolarizzazione promuove l'apertura di canali del calcio voltaggio- dipendenti; la concentrazione di calcio all'interno della cellula si èleva, non solo perché entra calcio dall'esterno, ma anche perché quel calcio attiva il rilascio di calcio intracellulare (calcium dependent calcium release). I recettori dell'elemento postsinaptico si attivano; se p.e. ad essere attivati sono i canali del sodio, entra sodio ed esso depolarizza l'elemento postsinaptico, lo stimolo continua a viaggiare, il potenziale raggiunge la soglia per l'innesco del potenziale d'azione e lo stimolo continua ad essere condotto. Quel NT si può legare anche a recettori che non sono nell'elemento postsinaptico ma in quello presinaptico: si tratta dei cosiddetti "autorecettori", i quali servirebbero come una sorta di sensori della concentrazione di NT presente nel vallo

Tratto da FARMACOLOGIA di Andrea Panepinto
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