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L'evoluzione del gruppo


L' evoluzione del gruppo è data dal fatto che ogni gruppo ha una sua dinamica caratterizzata da momenti di crescita/creatività e da momenti di stasi e crisi che possono arrivare anche alla rottura del gruppo stesso. 


Tra i tanti schemi che si occupano di identificare le fasi dell'evoluzione del gruppo prendiamo in esame il modello "group socialization model" proposta da Levine e Moreland nel 1944, secondo cui è possibile considerare il rapporto tra individuo e gruppo come una relazione dinamica che segue nel tempo un'evoluzione sistematica.

Questo modello considera questa dinamica di socializzazione riconducibile a 3 processi psicologici:
1. Valutazione = include tutti gli sforzi per individuare e rendere massima la convivenza reciproca. Si evidenzia quando un individuo ha delle aspettative nei confronti di un determinato gruppo a cui vuole appartenere e quando il gruppo valuta il soggetto che vuole entrare.
2. Commitment = è l'impegno che lega reciprocamente individuo e gruppo, più è alto il commitment individuale maggiore sarà la disponibilità ad accettare le norme del gruppo e a impegnarsi per il raggiungimento dei suoi obbiettivi, più è alto il commitment del gruppo verso l'individuo e maggiore sarà la disponibilità ad accettare i bisogni individuali e l'impegno per il loro soddisfacimento.
3. Transizione di ruolo = si compie quando l'impegno raggiunge un livello critico che richiede una ridefinizione del rapporto tra individuo e gruppo e quindi una nuova valutazione reciproca.

Il modello di Levine e Moreland descrive l' evoluzione della socializzazione attraverso 5 fasi distribuite nel tempo:
1. Esame accurato = valutazione reciproca perché il gruppo valuta se reclutare il singolo e il singolo esplora le potenzialità offerte dal gruppo. Se la valutazione è positiva l'impegno reciproco aumenta fino alla transizione di ruolo (ingresso del singolo nel gruppo) che determina il passaggio alla seconda fase.
2. Socializzazione = il gruppo cerca di assimilare il singolo facendo sì che adotti norme e valori comuni e che contribuisca a raggiungere gli obbiettivi comuni del gruppo e il singolo esercita un'influenza sul gruppo proponendo le proprie idee. Se questa fase ha successo aumenterà l'impegno reciproco dando il via alla terza fase.
3. Mantenimento = il nuovo arrivato è ormai membro a tutti gli effetti del gruppo e ha un ruolo definito e funzionale per il suo benessere e per il gruppo. Questa fase prevede il massimo impegno reciproco e può prolungarsi nel tempo ma se la valutazione reciproca non è più positiva allora si passa alla fase quattro.
4. Ri-socializzazione = si valuta se è possibile sanare le divergenze identificando un nuovo ruolo al singolo ma se questa fase non ha successo il singolo esce dal gruppo.
5. Ricordo = quest'ultima fase avviene quando ormai il singolo è fuori dal gruppo e ricorda quanto il gruppo sia stato importante nella sua vita e da parte sua il gruppo ricorda il contributo dell'ex membro.
Il modello di Levine e Moreland sottolinea come l'evoluzione nel tempo è legata a fattori contestuali e al contributo che ciascun singolo porta al gruppo.

Ogni gruppo ha una struttura, dei ruoli e degli status
Il ruolo definisce la posizione che, nel corso del tempo, ciascun individuo assume all'interno del gruppo, nei gruppi di lavoro i ruoli sono definiti i base alla funzione prevista per ognuno, mentre nei gruppi informali i ruoli emergono nel corso delle interazioni. Il ruolo è l'insieme delle aspettative condivise circa i comportamenti attesi da ciascuno, a seconda della posizione che costui ha nel gruppo. L'insieme dei ruoli definisce la struttura del gruppo. 
I vantaggi dei ruoli sono legati al fatto che essi consentono un certo grado di prevedibilità dei comportamenti di ognuno e quindi di nutrire delle aspettative sulle relazioni all'interno del gruppo nelle diverse situazioni, consentono di percepire il gruppo come un tutto ordinato e consentono di organizzare in modo funzionale i comportamenti dei singoli individui in relazione agli obbiettivi del gruppo. 
Le criticità dei ruoli sono: la molteplicità dei ruoli che ciascuno ricopre e quindi le diverse aspettative che è possibile avere a cui ognuno sente di corrispondere e la rigidità del ruolo che si ricopre perché impone vincoli comportamentali che non sono favorevoli al singolo e al gruppo.
Lo status è il secondo componente della struttura del gruppo ed è la posizione assunta in relazione alla gerarchia interna al gruppo e il suo elemento cardine è il prestigio. Si identifica in base alla valutazione consensuale da parte dei membri del gruppo e alla capacità di proporre iniziative agli altri membri del gruppo. Lo status definisce una gerarchia riconosciuta e stabile nel gruppo legata ai ruoli ricoperti o al potere detenuto e si manifesta nella capacità di esercitare influenza nei confronti del gruppo (determinando obbiettivi e comportamenti).
Le norme indicano quali comportamenti e atteggiamenti attendersi da tutti i membri di un determinato gruppo, sono l'insieme delle aspettative condivise che è possibile nutrire nei confronti dei membri di un determinato gruppo. Esse definiscono l'uniformità e la devianza prevista (e il comportamento da attuare nei confronti del deviante). Le norme sono funzionali al raggiungimento degli obbiettivi del gruppo poiché regolano i comportamenti dei suoi membri, al mantenimento del gruppo poiché ne regolano la vita favorendone la sopravvivenza nel tempo e alla definizione di una realtà coerente in cui i membri del gruppo si muovono. Le norme nascono nell'interazione e si evolvono con l'evolvere del gruppo stesso, rimanendo in un equilibrio dinamico tra cambiamento e conservazione, una volta che le norme vengono introiettate sotto forma di valori esse guidano il comportamento individuale anche in assenza di coercizioni o sanzioni dirette perché ormai fanno parte dell'individuo e del suo modo di agire
Non tutti i membri del gruppo esercitano lo stesso grado di influenza nell'elaborazione delle norme e non tutti ne subiscono allo stesso modo i vincoli, infatti l'adesione alle norme, la loro messa in atto e la capacità di infrangerle sono legate al ruolo ricoperto all'interno del gruppo e allo status.
La leadership è un fenomeno universale che c'è in ogni gruppo umano in qualsiasi ambito culturale, sono diverse però le modalità con cui la leadership si manifesta, le funzioni che svolge e le caratteristiche che assume in contesti/gruppi/culture diverse. In generale il leader è caratterizzato da uno status superiore rispetto agli altri membri del gruppo, da una maggiore capacità di influenzare le decisioni del gruppo e da una posizione centrale nella rete di comunicazione.

Tratto da PSICOLOGIA SOCIALE di Emma Lampa
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