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Fattori che contribuiscono a determinare i tipi di attaccamento



- Responsività del genitore: uno dei fattori centrali è quanto il genitore riesce a essere sensibile verso i bisogni del bambino -> bisogni fisici (pianto e fame), ma anche bisogni emotivi (regolazione emotiva). Inoltre implica anche la capacità del genitore di pensare al bambino (mentalizzazione)
- Caratteristiche temperamentali: vulnerabilità allo stress, diffidenza per la novità, temperamento facile (facilmente consolabile, non troppo reattivo agli stimoli, emozionalità positiva) o difficile (poco consolabile, molto reattivo agli stimoli, emozionalità negativa). In realtà sembrerebbe non essere vero che il temperamento influenza direttamente l’attaccamento del bambino, piuttosto lo influenza indirettamente, andando a influenzare la responsività della madre
- Caratteristiche contestuali: relazione della madre con il partner e in generale con i parenti / avere altri reti di supporto oltre alle 2 famiglie di origine -> la capacità della madre di essere responsiva dipende anche da queste caratteristiche contestuali. Se vogliamo intervenire per prevenire il disagio materno si possono aumentare le reti di supporto cui può far riferimento la madre
- Caratteristiche legate alle differenze culturali: alcuni stili educativi tendono ad aumentare l’espressione delle emozioni anche negative, oppure a limitarle (limitare il pianto o l’emozionalità negativa) -> esempio: i bambini giapponesi tendono più all’ambivalenza, rispetto ai bambini statunitensi, che sono più autonomi

Molti ricercatori si sono anche interrogati sull’effetto dell’attaccamento sicuro/insicuro sullo sviluppo a breve e lungo termine e sulla psicopatologia. Il modello di Bowlby si concentrava principalmente sulla madre, escludendo le altre figure fondamentali -> questo è chiamato modello della monotropia: influenza significativa di un unico legame e di un unico modello di attaccamento, rispetto ad altre figure -> solo questo modello influisce sullo sviluppo socio emotivo successivo. Questa ipotesi si è poi successivamente modificata, ed è stato formulato un modello gerarchico: vengono ammessi altri tipi di accudimento (al padre, ma anche educatori come baby sitter), comunque l’attaccamento alla madre è quello che meglio predice lo sviluppo socio-emotivo del bambino. Anche questo modello è stato rivisto e le moderne ricerche propendono più per un modello dell’integrazione, che ha le seguenti caratteristiche:
- Effetto cumulativo dei diversi modelli di attaccamento (ad esempio: madre, padre, nonna, educatrice)
- Nel caso di un network di 3 relazioni di attaccamento, 2 relazioni sicure possono compensare quella insicura
- Il predittore più significativo del successivo sviluppo socio emotivo del bambino è la qualità delle relazioni di attaccamento nel suo complesso
- Viene quindi ipotizzata anche una influenza dei caregiver professionali (educatori)
 
Negli ultimi anni quindi sempre di più la ricerca si è focalizzata sui legami di attaccamento multipli, per cui il bambino sviluppa più legami di attaccamento con le diverse diverse figure significative della propria vita -> ognuno di questi legami è indipendente dall’altro (esempio: sicuro con la madre e insicuro con il padre) -> ciò dipende, oltre che dalle caratteristiche del bambino, dalla disponibilità emotiva delle diverse figure. A quanto proposito è stato elaborato un questionario self report (Attachment Behavior Q Sort) in cui l’adulto può valutare l’attaccamento del bambino (anche se è un metodo più complesso della ST) -> vi sono una serie di item che descrivono il comportamento del bambino e l’adulto deve assegnare un punteggio.

Tratto da PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO SOCIO-AFFETTIVO di Mariasole Genovesi
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