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Freud

Freud


Se per Cartesio ed Hegel la coscienza ha un ruolo fondamentale (sparisce il concetto di anima platonico e aristotelico e viene sostituito dal concetto di coscienza), con Spinoza e poi con Marx si verifica la rottura della chiusura della coscienza. Marx rende la coscienza non può il centro e la forza motrice della storia, ma un epifenomeno che deriva dalla struttura economica. Quindi con il pensiero di Marx si verifica una prima rivoluzione copernicana. La seconda rivoluzione copernicana è quella di Freud: non solo la coscienza non è il centro della società, ma non è neanche il centro della psiche --> la psiche (che era chiamata anima nel pensiero platonico e aristotelico) risulta essere molto più complessa della coscienza stessa. Nell'introduzione alla psicoanalisi Freud dice:

"Con due delle sue affermazioni la psicoanalisi offende il mondo intero e se ne attira l'avversione; una di esse urta contro un pregiudizio intellettuale, l'altra contro un pregiudizio estetico-morale. La prima di queste sgradevoli affermazioni della psicoanalisi è che i processi psichici sono di per sé inconsci e che di tutta la vita psichica sono consce soltanto alcune parti e alcune azioni singole. Tenete presente che, al contrario, noi siamo abituati a identificare lo psichico con il cosciente. La coscienza è da noi ritenuta addirittura la caratteristica che definisce lo psichico, la psicologia la dottrina dei contenuti della coscienza. Anzi, questa equiparazione ci sembra talmente ovvia che crediamo di avvertire come un palese controsenso ogni sua contestazione; tuttavia la psicoanalisi non può fare a meno di sollevare questa contestazione, né può accettare l'identità di cosciente e psichico. Secondo la sua definizione, lo psichico consiste in processi quali il sentire, il pensare, il volere ed essa deve sostenere che esiste un pensiero inconscio e un volere di cui si è inconsapevoli. Con questo si è però giocata fin dall'inizio la simpatia di tutti gli amici della sobrietà scientifica e si è attirata il sospetto di essere una fantasiosa dottrina occulta, che vorrebbe costruire al buio e pescare nel torbido. Voi naturalmente, miei ascoltatori, non potete ancora capire con quale diritto io possa tacciare di pregiudizio una proposizione di natura così astratta come «lo psichico è il cosciente»; né potete indovinare per quale strada si sia giunti al disconoscimento dell'inconscio, ammesso che esso esista, e quale vantaggio sia potuto risultare da questo disconoscimento. La questione se si debba far coincidere lo psichico con il cosciente o estenderlo al di là di esso, suona come una vuota disputa verbale; e tuttavia posso assicurarvi che, con l'ammissione di processi psichici inconsci, si è aperto un nuovo, decisivo orientamento nel mondo e nella scienza. Non può non esservi altrettanto nascosta l'intima connessione che collega questa prima audacia della psicoanalisi alla seconda, di cui sto per parlarvi. Quest'altra proposizione, che la psicoanalisi rivendica come una delle proprie scoperte, afferma che alcuni moti pulsionali, i quali non possono essere chiamati che sessuali, sia in senso stretto che in senso più lato, hanno una grandissima parte, finora non apprezzata a sufficienza, nella determinazione delle malattie nervose e mentali. Afferma inoltre che questi stessi impulsi sessuali forniscono un contributo che non va sottovalutato alle più alte creazioni culturali, artistiche e sociali dello spirito umano."


Dunque la mossa copernicana di Freud e della psicoanalisi è la scoperta dell'inconscio (è copernicana tanto la mossa di Marx di decentrare la coscienza rispetto alla struttura economica) --> con questa mossa Freud decentra la coscienza all'interno della psiche. Comunque quella di Freud non è un'assoluta novità, e infatti nella storia della filosofia si possono individuare delle posizioni che alludono a processi psichici inconsci --> Platone: l'anima concupiscibile viene descritta da Platone come una bestia a molte teste, che può essere addomesticata dal leone, ma che non è mai completamente addomesticabile / Schopenhauer: identificazione della volontà come qualcosa che trascende il mondo fenomenico e che è cieca e irrazionale (la volontà si manifesta nel desiderio di vivere nonostante l'insensatezza della vita) / Charcot: utilizza la tecnica dell'ipnosi a scopo terapeutico --> attraverso l'ipnosi si possono guarire le paralisi fisiche, dunque vi è una dimensione della psiche che non coincide con il cosciente. Tuttavia questo percorso dell'inconscio diviene visibile solo dopo Freud.

Descrizione dell'apparato psichico nella prima e nella seconda topica

PRIMA TOPICA: la psiche è costituita da 3 componenti: conscio, preconscio e inconscio. Il conscio corrisponde alla coscienza di Locke, nel senso che tutti i contenuti della coscienza derivano dalle percezioni esterne o dalle riflessioni interne (quelli che Locke chiamava senso esterno e senso interno). Il preconscio invece si riferisce a quei contenuti non attualmente coscienti, m facilmente richiamabili alla coscienza --> già da questa prima differenziazione si può notare come la coscienza sia uno spazio molto limitato, a differenza del preconscio che è molto più ampio (ad esempio e sento la parola "Cavour" emergono alla coscienza una serie di elementi che prima non erano presenti). L'inconscio invece si riferisce a quegli elementi non coscienti e che non possono essere richiamati alla coscienza. Un punto fondamentale della teoria di Freud consiste nel fatto che l'inconscio non è qualcosa di vagamente filosofico, ma è strettamente connesso con il concetto di rimozione --> la rimozione si verifica quando un contenuto viene escluso dal conscio e dal preconscio perché è causa di dolore ed è considerato inaccettabile dl punto di vista sessuale (il dolore è a tal punto insostenibile, che il contenuto deve essere escluso e rimosso). La forza che alimenta la rimozione è la resistenza --> dunque si può notare come la psiche venga definita da Freud come un gioco di forze in conflitto (anche qui si riscontra un punto di continuità con Marx dal momento che per Marx il motore della storia sono le lotte tra classi).

Intorno agli anni '20 Freud modifica la sua teoria, sostenendo che non sono inconsci solo alcuni contenuti psichici, ma anche alcuni veri e propri atti psichici, tra cui la rimozione stessa --> si arriva così alla SECONDA TOPICA, in cui la psiche è costituita da Io, Es e Super-Io. L'Es viene definito da Freud come un "calderone di impulsi ribollenti", ed è una forza impersonale e caotica che costituisce la matrice originaria della nostra psiche. Per queste caratteristiche l'Es non conosce né il bene né il male, ma obbedisce unicamente al principio del piacere (per cui qualsiasi pulsione deve essere immediatamente soddisfatta). Inoltre ignora il principio di non contraddizione, dal momento che possono sussistere in esso impulsi contraddittori, senza annullarsi a vicenda. Il Super-Io è invece la coscienza morale, ovvero l'insieme delle proibizioni e dei principi che sono stati instillati all'uomo nei primi anni di vita e che poi lo accompagnano sempre, anche in consapevole. L'Io è infine la parte organizzata della psiche, che si trova a dover fare i conti con l'Es, il Super-Io e il mondo esterno --> l'Io è l'istanza che si trova a dover equilibrare, tramite opportuni compromessi, pressioni disparate e per lo più in contrasto fra di loro.

"Nell'individuo normale l'Io riesce abbastanza bene a padroneggiare la situazione. E fornisce, agendo sulla realtà, parziali soddisfazioni all'Es, senza violare in forma clamorosa gli imperativi e le proibizioni che provengono dal Super-io. Ma se le esigenze dell'Es sono eccessive, o se il Super-io è troppo debole, o troppo rigoroso e poco duttile, allora queste soluzioni pacifiche non sono più possibili. Può in tal caso accadere che l'Es abbia il sopravvento e travolga un Super-io troppo debole, e l'Io è condotto allora a comportamenti asociali o proibiti: il soggetto diventa un delinquente o un perverso. Oppure può accadere che il Super-io troppo rigido provochi la rimozione, o altri processi di difesa; le istanze dell'Es divenute inconsce si manifestano allora con sintomi nevrotici." (Cesare Musatti).

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA di Mariasole Genovesi
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