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La riparazione del DNA danneggiato

Per evitare gli effetti avversi del permanere di un danno nel DNA le cellule hanno sviluppato nel corso dell'evoluzione un intricato sistema di risposte atte a salvaguardare l'integrità del genoma. I meccanismi di riparazione propriamente detti ripristinano la corretta sequenza del DNA senza introdurre errori (error-free). Altri sistemi, definiti meccanismi di tolleranza, non rimuovono il danno ma assicurano la sopravvivenza cellulare anche se talvolta introducono nuovi errori (error-prone). I principali meccanismi di riparazione sono: la riparazione per excisione di nucleotidi, la riparazione per excisione di basi, la riparazione per ricombinazione, che viene utilizzata quando entrambi i filamenti di DNA sono danneggiati o quando il DNA è rotto, e la riparazione degli appaiamenti errati delle basi del DNA. Alcuni danni, invece, possono essere rimossi direttamente per reversione della modificazione chimica che li ha generati. Tra i sistemi di reversione diretta del danno troviamo la fotoriattivazione dei dimeri di pirimidina (CPD), uno dei principali danni indotti sul DNA dai raggi ultravioletti (UV), e la trasmetilazione, un processo che attua la rimozione diretta del danno indotto dagli agenti alchilanti a livello delle guanine presenti nel DNA e che ha un ruolo importante nella prevenzione della cancerogenesi.

Tratto da BIOLOGIA MOLECOLARE di Domenico Azarnia Tehran
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