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Presentazione dell'antigene da parte dei linfociti B e la loro migrazione verso le aree T

Il BCR dei linfociti B è un recettore ad alta affinità che può internalizzare con elevata efficienza gli antigeni attraverso un meccanismo di endocitosi recettore-mediata, che porta all'espressione, una volta internalizzato, di corti peptidi antigenici associati a molecole MHC di classe II. Questa attivazione causa la diminuzione di CXCR5 che rappresenta il recettore per le chemochine principalmente responsabile dell'immobilizzazione dei linfociti B nel follicolo e il contestuale aumento dell'espressione di CCR7. Così i linfociti B vengono attratti verso le aree T.

L'effetto aptene-carrier
Gli apteni (quali il dinitrofenolo) sono piccole molecole chimiche che possono essere riconosciute dagli anticorpi ma, di per sé, non sono immunogeniche. Comunque, se gli apteni vengono associati a proteine (che in questo caso svolgono la funzione di carrier) i coniugati risultanti acquisiscono la capacità di evocare la risposta anticorpale verso gli apteni. In questo modo, il linfocita B specifico per l'aptene lega il coniugato aptene-carrier attraverso l'aptene, lo endocita, lo processa e presenta i peptidi ai linfociti T helper specifici per quest'ultimo. Quindi, i due linfociti cooperanti riconoscono  epitopi differenti dello stesso antigene complesso.

Tratto da IMMUNOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE di Domenico Azarnia Tehran
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