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L'Europa, il nucleare e le strategie energetiche


Le centrali nucleari si trovano soprattutto:
- in Giappone (59);
- negli USA (104);
- in Francia (53).

L’ITALIA, nonostante abbia rifiutato il nucleare, non è senza rischi: è circondata da numerosissimi impianti nucleari (in Francia e in Svizzera), quindi i rischi esistono e sono elevati. Inoltre, nuove centrali sono in costruzione.

Rischio sismologico nel mondo: è un problema attinente alla questione nucleare: a parte il Giappone, per il resto le centrali nucleari non sono state costruite in zone particolarmente a rischio.

Il problema principale, riguardo al nucleare, rimane sempre quello del COSTO dell’energia:
- se il costo dell’energia nucleare è abbastanza alto, conviene costruire una centrale;
- se il costo diventa elevato, non conviene più (il prezzo dell’energia è dato anche dalla durata dell’investimento: una centrale nucleare dura fino a 60 anni, quindi il costo fisso iniziale, molto elevato, viene “spalmato” su tale lasso di tempo; i pannelli fotovoltaici, invece, durano al massimo 20 anni, il che provoca gli altissimi costi dell’energia fotovoltaica).
Se, sull’onda dell’emozione per il disastro giapponese, si vogliono elevare eccessivamente gli standard di sicurezza, il costo sale e va fuori mercato e non conviene più costruire centrali (a meno che, ovviamente, il prezzo dell’energia non diventi talmente elevato da rendere comunque conveniente la realizzazione delle centrali)
es: STRESS TEST

Dire no al nucleare significa trovare un’altra fonte di energia:
- si dovrebbe trovare una soluzione alternativa, ma oggi appare difficile;
- oppure si dovrebbero ridurre i consumi, ma questa non è una opzione gradita all’elettorato.

Tratto da LA POLITICA ENERGETICA EUROPEA di Luca Porcella
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