L'India del dopoguerra
                                    
Per quanto riguarda l’India, molti indiani sia indù che musulmani 
durante la Grande Guerra hanno combattuto tra le fila del governo 
britannico. Alla fine della guerra ci si aspettava la concessione di 
qualche forma di autonomia che non arrivò. In questo periodo emerge così
 la figura di Gandhi, di religione indù e influenzato dal giainismo, una
 corrente filosofico - religiosa che prevede la non violenza integrale. 
Studia Giurisprudenza a Londra e ha le sue prime esperienze 
professionali e politiche in Sudafrica nel 1893, dove viene colpito 
dalla dura discriminazione razziale verso i neri e gli immigrati 
indiani. Inoltre sviluppa l’idea secondo cui un’azione politica di massa
 possa essere condotta senza ricorrere alla violenza. Gandhi ritiene che
 ci si possa opporre ai soprusi attraverso il ricorso a forme di 
resistenza passiva e pacifica, un gesto che richiede altrettanto 
coraggio e fermezza del ricorso alla violenza poiché bisogna essere 
pronti a subire le aggressioni o le punizioni degli antagonisti. Le 
iniziative sudafricane conquistano a Gandhi una grande popolarità che 
arriva fino in India. Nel 1918 si impegna per la difesa dei contadini di
 alcune regioni dell’India settentrionale e gli fa acquisire il nome di 
Mahatma, grande anima. Nel 1919 organizza uno sciopero generale che ha 
grande successo anche se un reparto militare britannico spara e uccide 
alcuni manifestanti. Tra il 1920-1922 lancia la campagna per la non – 
cooperazione: i 
notabili devono restituire le onorificenze ricevute dagli inglesi; gli 
studenti devono boicottare le università; le elezioni devono essere 
dissertate e bisogna bruciare i tessuti inglesi. Lo stesso Gandhi 
abbandonerà gli abiti occidentali per indossare il dhoti, il 
tradizionale abito indiano. Gandhi è anche a favore dell’abolizione 
della casta degli intoccabili e dell’emancipazione delle donne e per la 
loro partecipazione attiva al movimento indipendentista.
Nel 1930 
organizza la marcia del sale. Il sale è essenziale nell’alimentazione 
indiana e la sua produzione è posta sotto un rigido monopolio statale al
 punto che non si può raccogliere neanche il sale marino che si deposita
 sulle spiagge. Così Gandhi organizza una marcia lungo la costa del 
Gujarat, seguito da una massa di persone, e arrivato alla spiaggia 
raccoglie il sale. Molte persone lo imitano e le autorità britanniche 
non sanno che fare in quanto le prigioni sono già strapiene di 
manifestanti. Gandhi viene così invitato a andare a Londra a parlare con
 MacDonald, all’epoca Presidente del Consiglio britannico, che non è 
disposto a fare alcuna concessione. Quando Gandhi torna in India viene 
arrestato ma gli atti di resistenza e di insubordinazione vanno avanti. 
Nel frattempo Gandhi comincia lo sciopero della fame. Il governo 
britannico decide così di introdurre la Costituzione dell’India, che 
entrerà in vigore nel 1937 e che attribuisce maggiori autonomie ai 
governi locali. Per Gandhi non è abbastanza in quanto vorrebbe 
l’indipendenza indiana.
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Dettagli appunto:
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                                Autore:
                                Gabriella Galbiati
 [Visita la sua tesi: "Logica del tempo in Guglielmo di Ockham e Arthur Norman Prior"]
 
- Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
- Facoltà: Sociologia
- Esame: Storia contemporanea
- Docente: Gabriella Gribuadi
- Titolo del libro: L'età contemporanea. Dalla grande guerra a oggi.
- Autore del libro: Alberto Mario Banti
- Editore: Laterza
- Anno pubblicazione: 2009
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