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Tre obiettivi inconciliabili


Esistono tre possibili realtà/obiettivi che sono inconciliabili perché non è possibile averli tutti e tre contemporaneamente: uno è avere mercati dei capitali liberi, che si possono liberamente muovere e spostare nel mondo e questa a partire dagli anni '80 diventa una realtà impossibile da modificare, sia per internet, sia per il neo-liberismo, sia perché la tassa di Tobin non funziona, le restrizioni non funzionano dunque la globalizzazione finanziaria diventa un dato immodificabile; altro obiettivo sono i cambi fissi; un terzo obiettivo è l'autonomia della politica monetaria cioè avere la possibilità di scegliere a livello nazionale.

Queste tre cose sono inconciliabili e siccome i paesi volevano mantenere la possibilità di essere padroni a casa propria in materia di politica monetaria, una cosa che salta negli anni '70 sono i cambi fissi: il rapporto tra $ ed Europa dal 1971 è un rapporto che si modifica giorno per giorno. Se si torna nei cambi flessibili dentro l'Europa, l'unione doganale rischia di saltare essa stessa perché si rischia di ricreare condizioni degli anni '30 con svalutazioni concorrenziali, beggar your neighbour policies. Nel '73 allora l'Europa decise di ricreare cambi fissi almeno al suo interno: inizialmente si crea il "serpente monetario" con tutte le monete europee che fluttuavano nei confronti del dollaro muovendosi all'unisono; esso funziona male perché non aveva regole funzionanti e stabili, vincoli e comportamenti in linea. Nel '78 grazie a grandi economisti anche europeisti, si ricrea un sistema monetario europee con regole che funzionano a cambi fissi. Tuttavia, il terzetto è incompatibile: non si può avere globalizzazione, cambi fissi e politica monetaria autonoma, quindi progressivamente si scatenò un attacco contro la lira e la sterlina, i due anelli deboli di questo sistema monetario europeo. Nel giro di pochi anni, il sistema a cambi fissi europei crolla. Nuovamente, agli inizi degli anni '90, l'alternativa si pone o si torna ai cambi flessibili oppure si rinuncia al tasso di cambio e si crea una moneta unica, che viene poi creata con il trattato di Maastricht.
Incompatibilità nasce da questi obiettivi di politica economica, che sono incompatibili.

Negli anni '40 si ritenne che la scelta più opportuna fosse quella di mantenere l'autonomia e di adottare i cambi fissi perché l'oscillazione eccessiva nei tassi di cambio avrebbero provocato danni alla ripresa del commercio e alla costituzione dell'economia reale, rinunciando alla globalizzazione finanziaria, perché a quei tempi era più facile riuscirci.

Il sistema di Bretton Woods cerca di conciliare obiettivi nazionali con un nuovo ordine internazionale che sia progressivamente aperto per quanto riguarda il commercio di beni, di scambi e rapporti commerciali ma sempre chiuso per quanto riguarda le questioni finanziarie. Le priorità del sistema sono crescita e piena occupazione. Il ruolo FMI è quello di garantire i prestiti per aggiustamento a breve termine, squilibrio temporanei o crisi di riserve.

Tratto da STORIA DELLA POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE di Federica Palmigiano
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