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Una nuova forma di manipolazione mentale: il gaslighting. Analisi del fenomeno attraverso casi di cronaca e proposta di traduzione

Profilo psicologico e comportamentale del gaslighter

Colui che mette in atto questa manipolazione mentale maligna è chiamato appunto gaslighter. Nell’asimmetria di potere citata precedentemente il gaslighter è ovviamente il soggetto che tra i due detiene un potere maggiore e, poiché spesso questa manipolazione avviene all’interno della coppia, chi perpetra questo crimine è il compagno. Ma come riesce questo soggetto a manipolare in maniera così profonda la propria vittima?
Inizialmente, lo scopo principale del gaslighter è quello di guadagnare la fiducia e l’amore della sua compagna. Tutto ciò consiste nella fase iniziale, quella in cui l’offender mette in atto un corteggiamento con l’intento di persuadere l’amata, di farle credere nell’amore che lui prova nei suoi confronti e si propone a lei come “ancora di salvezza”. Una volta assicuratosi di aver guadagnato completamente la sua fiducia, comincia a mettere in pratica il suo obiettivo primario: far dubitare la vittima della sua percezione della realtà.
Il gaslighter inizia così a manipolare la sua vittima. L’ambito principale dove colpisce sono i ricordi. Esempi di questa manipolazione possono essere: “Ne abbiamo già parlato di questo, non te lo ricordi?” “Come fai a dimenticarti sempre le cose che ti dico?”. Queste affermazioni all’inizio possono essere ignorate dalla vittima, perché non ritenute importanti, però con il passare del tempo il manipolatore diventa sempre più insistente; ed è qui che la vittima inizia a percepire che c’è qualche problema. L'istinto primario non è però quello di incolpare il compagno, perché essa non si rende conto della manipolazione che sta alla base di tutto questo. L'istinto basilare è quello, invece, di credere che il manipolatore abbia ragione, di iniziare a dubitare di sé stessa e della sua sanità mentale.
Incoraggiato da questo, il gaslighter continua nel suo intento di farle credere che sta diventando pazza, inventandosi situazioni mai avvenute o raccontando avvenimenti realmente accaduti però aggiungendo dettagli ideati da lui, che la vittima quindi non può ricordarsi.
Qual è il motivo per cui il gaslighter mette in atto questo comportamento? Cosa lo spinge a concretizzare uno schema che richiede così tanto tempo e impegno?
Alla base del comportamento del manipolatore vi è una tendenza alla mendicità patologica. Come molte persone che commettono abusi, il gaslighter, soffre di un forte senso di vulnerabilità, non ha la capacità di identificare, capire, controllare o esprimere le proprie emozioni in maniera adeguata. Egli non tollera che la persona che gli sta vicino lo critichi o sia in disaccordo con lui; quindi, il suo obiettivo principale è distorcere la concezione che la persona ha di sé, farla dubitare dei suoi giudizi, renderla incapace di prendere decisioni da sola. Spesso è una persona con tratti narcisistici patologici, che ha adottato questo tipo di comportamento, attuando strategie manipolatorie fin dall’infanzia; per questo ha una grande esperienza in questo campo, riuscendo anche ad anticipare le mosse della vittima e fornendole messaggi positivi o negativi a seconda della direzione verso cui vuole portarla.
L'obiettivo del gaslighter non è sempre quello di prevalere sull’altro e controllarlo, ma in alcuni casi la manipolazione psicologica che mette in atto è in realtà l’unica forma di comunicazione che questa persona conosce, poiché spesso egli è tutto il contrario di ciò che vuole sembrare di essere. Il manipolatore, che si ostenta tanto sicuro di sé, è in realtà una persona fragile che per essere apprezzato dagli altri sente che è necessario mentire, in quanto ha anche una bassa autostima di sé.
Quando raggiunge il legame di dipendenza con la sua vittima, riesce a compensare le sue insicurezze; infatti, come abbiamo detto, la vittima arriva a idealizzare il suo manipolatore e, in questo modo, lui acquista quella sicurezza che in realtà gli manca.

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Una nuova forma di manipolazione mentale: il gaslighting. Analisi del fenomeno attraverso casi di cronaca e proposta di traduzione

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Informazioni tesi

  Autore: Arjeta Arifi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Scuola Superiore per Mediatori Linguistici - CIELS
  Facoltà: Mediazione Linguistica e Culturale
  Corso: Scienze della mediazione linguistica
  Relatore: Marianna  Zilio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 76

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Parole chiave

manipolazione mentale
gaslighting
abuso psicologico
manipolazione sentimentale
tedesco

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