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Alla ricerca dell'autenticità. Kathy Acker e Vladimir Sorokin a confronto

La decostruzione in Don Quixote, which was a dream di Kathy Acker

Il lavoro che svolge Acker da Great Expectations [Grandi speranze, 1982] a Empire of the Senseless [L'impero dei non sensi, 1988] è decostruire per aggiungere, riscrivere testi canonici per comprenderli e renderne evidenti gli aspetti taciti. Kathy Acker è una “wreader”, un nuovo tipo di lettrice e di scrittrice insieme: invadente e prepotente, entra nel testo dove vuole, scopre e crea i propri collegamenti, aggiunge annotazioni e frammenti di altri testi ancora, e infine decide di chiudere la storia (che a quel punto è diventata sua) quando e nel modo in cui vuole.

In questo suo processo appropriativo e decostruente spesso fuoriesce una voce femminile, anche e soprattutto quando i testi sono prettamente maschili. Il soggetto di Acker non solo . femminile ma frequentemente è anche una folle, povera, alienata e dal linguaggio infantile. È una anomalia sociale, una “weird”. È la personificazione pura di quell'Altro che è stato a lungo una presenza nascosta dei discorsi culturali e della società occidentale essenzialmente patriarcali.

L'occultamento dell'Altro è istituzionalizzato dalla letteratura canonica, che altro non è che uno dei sistemi attraverso cui questi discorsi si fossilizzano e si perpetrano nel tempo. Come conferma Roland Barthes, i testi inglobati nella tradizione formano un sistema mitico che possiede il controllo sui valori e che naturalizza i comportamenti, attraverso la loro riproposizione costante come l'unico modo possibile. L'intenzionalità e la relatività del modo rappresentato viene persa nel gioco di rifrazioni interne e il testo scritto acquisisce una sorta di valore sacro, inviolabile e indisputabile nella societ. occidentale moderna.

Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes appartiene a questo canone ed . anzi considerato uno dei capolavori della letteratura mondiale. Attorno ai suoi personaggi si sono formati un immaginario e una ideologizzazione forti, di cui Acker si appropria per scrivere il suo Don Quixote (1986) al femminile. La strategia decostruttiva ackeriana vuole capovolgere le parti: l'Altro, il differente, la donna folle sar. elevata a soggetto parlante ed agente, mostrando la tradizione occidentale da un nuovo punto di vista. E posizionando una donna come protagonista svela già come il posizionamento di un uomo al centro dei tanti testi della letteratura canonica sia esso stesso una costruzione, una scelta relativa ma istituzionalizzata. Dal romanzo seicentesco, Acker riprende il titolo e la struttura narrativa più essenziale.

In Cervantes, il protagonista-cavaliere inizia un pericoloso viaggio in un mondo fantastico creatosi dalla lettura di romanzi, accompagnato da un fido servo, Sancio Panza. La sua missione è quella di difendere i deboli e riparare i torti e la porta avanti nel nome della donna che ha scelto di amare in nome di un ideale romantico. Acker sceglie per il suo Don Chisciotte la stessa missione in nome di una visione utopica d'amore, agli antipodi della visione reale di un mondo dominato dal denaro e dal potere. In Acker, il cavaliere è una donna che inizia un pericoloso viaggio in un mondo a metà fra fantastico e distopico, in cui incontra frammenti di testi provenienti dal canone letterario, dalla Bibbia e dalla cultura popolare. A farle da compagna è un cane-cagna, che cambia frequentemente di sesso. Come Sancio Panza nel romanzo originale, la cagna sarà spesso la controparte razionale della folle cavaliere. La sua missione sembra quella di ripercorrere il canone letterario e i discorsi sociali, sovvertendone i loro significati prestabiliti, ossia prendere la rivincita su una letteratura che l'ha occultata e su una società che l'ha emarginata, e scoprire una voce e un'identità in cui possa rivedersi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Alla ricerca dell'autenticità. Kathy Acker e Vladimir Sorokin a confronto

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Imbriaco
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Letterature moderne, comparate e postcoloniali
  Relatore: Franco Minganti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 200

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Parole chiave

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