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EUROBOND: la condivisione dei debiti sovrani europei come possibile soluzione al problema strutturale del debito pubblico italiano? Le recenti proposte della BCE

Politica di regolamentazione delle SBBS

Per rompere il diabolic loop tra rischio sovrano e rischio bancario i responsabili politici hanno migliorato la capacità di tenuta delle banche (attraverso requisiti patrimoniali più rigorosi) e dei Paesi (attraverso il miglioramento del bilancio fiscale e l’accesso a strutture di prestito di emergenza), ma in modo isolato.
Seppur tali misure hanno indebolito il ciclo diabolico, non sono assolutamente sufficienti per ridurre le esposizioni delle banche verso il loro Paese.
Un’importante lacuna risiede nel “trattamento regolamentare delle esposizioni sovrane” (RTSE) che, allo stato attuale, potrebbe potenzialmente esacerbare gli aspetti negativi del diabolic loop, in quanto prevede per le esposizioni sovrane delle banche un trattamento più favorevole rispetto ad altre classi di attività.
Il “quadro ponderato per il rischio”, nel definire i requisiti patrimoniali delle banche per le esposizioni sovrane, stabilisce che vi possa essere una discrezionalità nazionale per applicare un fattore di ponderazione del rischio preferenziale per le esposizioni sovrane denominate e finanziate in valuta nazionale. In pratica, tutti i membri del Comitato attualmente esercitano questa discrezione e fissano un fattore di ponderazione del rischio dello 0%. Inoltre, le esposizioni sovrane sono attualmente escluse nel “quadro delle grandi esposizioni”. Infine, per quanto riguarda il “quadro di mitigazione del rischio di credito” (contenente i requisiti di liquidità), nessun limite o haircut viene applicato alle esposizioni sovrane nazionali che sono qualificate come “attività liquide di elevata qualità” (HQLA).

Al contrario, le esposizioni sovrane sono incluse nel quadro del coefficiente di leva finanziaria.
Dunque, l’attuale RTSE incentiva il debito domestico nei portafogli obbligazionari delle banche dell’area euro (che si caricano di rischio sovrano in modo socialmente inefficiente). Da un lato, per rispettare i requisiti di liquidità, le banche devono detenere titoli privi di rischio per soddisfare le loro esigenze di finanziamento in diversi scenari, in particolare quelli avversi. Dall’altro, i requisiti patrimoniali non inducono le banche ad aumentare il proprio capitale a fronte delle loro esposizioni sovrane, in quanto applicano un fattore di ponderazione per il rischio pari a zero.
Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria riconosce che le esposizioni sovrane comportano rischi multidimensionali e che le esposizioni sovrane svolgono un ruolo importante nel sistema bancario, nei mercati finanziari e nell'economia più ampia. Il nesso banca-Stato è poliedrico, potenzialmente può fungere da amplificatore e/o da assorbitore di shock in periodi di stress. Nel 2015 il Comitato ha avviato una revisione dell’RTSE, conclusosi con la pubblicazione di un Paper a dicembre 2017. L’obiettivo di tale riforma è quello di assegnare al rischio di debito sovrano un peso maggiore di zero o di imporre limiti a partecipazioni concentrate. Questa riforma, però, si scontrerebbe con i requisiti di liquidità.
Infatti, poiché le banche possiedono una grande quantità di titoli “non free risk” e poiché nel mercato obbligazionario europeo vi è un’acuta carenza di attività sicure, esse sarebbero costrette a ricapitalizzarsi, aumentando quindi il Common Tier Equity 1 (CET1).
L’introduzione delle SBBS potrebbe risolvere questo problema e interrompere il ciclo diabolico: le banche potrebbero soddisfare i requisiti patrimoniali e di liquidità detenendo un titolo sintetico ponderato per il rischio zero che è supportato dalle obbligazioni sovrane di tutti i paesi dell’area euro. Questa sicurezza sarebbe liquida e sicura e non dovrebbe essere soggetta ad alcun onere in conto capitale. Inoltre, l’aumento dell’offerta di attività sicure (SBBS senior) assicura che le banche possano soddisfare la loro domanda latente di un deposito di valore “liquido” e “sicuro” senza dover fare i conti con la scarsità di attività sicure. Infine, le SBBS rappresenterebbero un titolo altamente liquido che le banche (soprattutto quelle dei Paesi più piccoli) potrebbero acquistare con costi di transazione minimi.

Tuttavia, l’introduzione delle SBBS richiederebbe comunque una riforma della normative europee vigenti, in quanto queste non sono progettate per catturare le proprietà “uniche” delle SBBS. Nell’attuale contesto giuridico le SBBS verrebbero definiti come “prodotti di cartolarizzazione”, e perciò gli investimenti in SBBS potrebbero essere associati ad oneri regolamentari di maggior peso rispetto all’investimento diretto in obbligazioni sovrane dell’Eurozona. Nell’attuale contesto normativo quindi le SBBS riceverebbero un trattamento sfavorevole rispetto alle obbligazioni sovrane, per le quali sono previsti diversi requisiti patrimoniali e di liquidità. Inoltre, i titoli sarebbero trattati in modo sfavorevole anche nel quadro delle regole relative agli “arrangiatori” e agli “emittenti” SBBS e nel quadro delle garanzie per la politica monetaria. Ciò rappresenta un ostacolo significativo alla creazione di SBBS “guidate dalla domanda”, e potrebbe giustificare una regolamentazione dedicata che tratti i titoli in linea con il loro rischio, tenendo conto del rischio più elevato dei titoli subordinati. L’ESRB suggerisce una “proposta di Regolamento” che intende eliminare gli attuali ostacoli regolamentari, concedendo alle SBBS lo stesso trattamento giuridico e normativo delle obbligazioni sovrane nazionali della zona Euro denominate in Euro. Attualmente sono i corso discussioni sull’RTSE, e il loro esito inciderà sull’appello relativo delle SBBS.
Le SBBS sono l’elemento mancante che consentirebbe il completamento della riforma dell’RTSE, con oneri patrimoniali basati sul rischio o sulla concentrazione delle partecipazioni bancarie di un singolo Stato.

Questo brano è tratto dalla tesi:

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Bellini
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Eliana Angelini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 121

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