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La riscoperta del bambino per un mondo nuovo. La pedagogia montessoriana nella realtà odierna

III piano di sviluppo (12-18) anni: il neonato sociale

Quando Montessori iniziò ad interessarsi del periodo relativo all’adolescenza, nella letteratura scientifica, non vi era ancora interesse specifico su questo tema. Caratterizzato da una metamorfosi evolutiva, Montessori lo definisce il periodo più difficile della vita e, contemporaneamente, quello in cui si manifesta una energia da cui deriva l’avvenire. È un processo di trasformazione che i medici hanno paragonato a quello del primo periodo di sviluppo, è rapido e riguarda tanto la vita biologica, con il passaggio dallo stato infantile a quello di adulto mediante la pubertà, quanto quella psichica, con la transizione dalla mentalità del bambino che vive in famiglia a quella dell’uomo che deve vivere nella società, determinando una condizione di debolezza dal punto di vista fisico e una regressione sul piano intellettivo. Dubbi, esitazioni, emozioni violente, scoraggiamento, difficoltà a concentrarsi sugli studi non per mancanza di volontà, ma per diminuzione delle capacità intellettuali sono le caratteristiche psicologiche di questa età. Avverte con forza l’esigenza di rafforzare la propria autostima e la fiducia in sé stesso, di costruire una nuova identità individuale, ma è emotivamente fragile; di aprirsi alla vita sociale di fronte alla quale si pone come un neonato sociale, un uomo che non esiste ancora, ma che è già nato e che ha un prepotente bisogno di vivere e produrre socialmente. Sono generosi e affamati di amicizia, chiedono rispetto, detestano essere ridicolizzati o non essere presi sul serio. Indagano forsennatamente sul significato della vita e ricercano nuovi modelli adulti attendibili (Honegger Fresco, 2017; Montessori et al., 2019).
Ritenendo che molte ambivalenze che si riscontrano nel comportamento adolescenziale siano imputabili ad un’inadeguatezza dell’ambiente, emerge la necessità di creare delle condizioni ambientali che rendano possibile un’indipendenza degli adolescenti dalle richieste dell’adulto a cui sono generalmente subordinati. Deve essere restituita, quindi, all’adolescente la possibilità di essere protagonista del proprio sviluppo (Montessori et al., 2019). Montessori, nel 1939, ha pubblicato, ad Amsterdam, uno studio relativo alla riforma dell’educazione durante e dopo l’adolescenza con il titolo The Erdkinder-A scheme for a reform of secondary education, di cui uscì in Italia, nel 1957, la traduzione integrale (Honegger Fresco, 2017). Si tratta di un progetto che Montessori non è riuscita a realizzare personalmente a causa della guerra, ma che molte scuole hanno poi applicato in particolar modo negli USA (Balsamo, 2020). Parte dall’idea che ci sono due difficoltà da considerare nell’educazione dell’adolescente: quelle inerenti all’attuale conformazione della società e quelle che derivano dalle sue esigenze vitali.
Relativamente alla conformazione attuale della società, prevede una riforma che consiste nel mettere l’adolescente in condizione di acquisire una propria indipendenza economica mediante una scuola secondaria che si strutturi come una scuola sperimentale di vita sociale e che sia, contemporaneamente, centro di studi e di lavoro. È un’indipendenza che ha più un valore educativo che pratico. A trarne benefici sarà soprattutto la sua psicologia perché si sentirà capace di successo grazie ai propri sforzi. Montessori riteneva essenziale che il ragazzo conoscesse in maniera diretta il senso del lavoro con i successi e le sconfitte che gli sono propri non abbandonando, però, il piacere speculativo e quello dato dalle arti. Far approcciare l’adolescente al lavoro lo ritenne un modo per non far affievolire quell’entusiasmo tipico dell’età nell’attesa di un’esperienza lavorativa futura e per favorirgli la comprensione del valore del lavoro dell’uomo nella società (Honegger Fresco, 2017; Montessori et al., 2019).
Per rispondere ai bisogni vitali dell’adolescenza, ipotizza di far vivere i ragazzi in un luogo tranquillo in mezzo alla natura e fuori dalla famiglia, loro ambiente abituale. È una teoria che si basa su sperimentazioni già effettuate in varie parti del mondo: una vita all’aria aperta, nella natura, con un’alimentazione ricca di sostanze nutrienti che provengono da prodotti che si trovano in natura, la calma e il silenzio dell’ambiente, vivere in convitto dove la vita quotidiana si può meglio armonizzare con le esigenze dello studio a differenza della vita familiare in cui i ritmi sono il più delle volte dettati dalle esigenze dei genitori, forniscono un aiuto prezioso per il fisico dell’adolescente.
Essendo l’adolescenza quel periodo in cui emergono i germogli per la costruzione della società e costruendosi questa mediante attività di vario tipo e non esclusivamente intellettuali, la prima riforma dell’educazione deve consistere nell’offrire al ragazzo un ambiente più vasto con attività varie, la possibilità di lavorare e di far sviluppare esperienze sociali che gli consentano di acquisire consapevolezza. Il lavoro della terra è ritenuta quella modalità attraverso cui agevolare una introduzione alla natura e alla civiltà e l’entrata dei ragazzi alla vita sociale mediante l’esperienza unita allo studio; apre l’accesso ad un vasto campo di studi scientifici e storici ed è un’iniziazione al meccanismo di produzione e scambi su cui poggia la base economica la nostra società. Gli elementi su cui una scuola così strutturata deve fondarsi sono:
• considerare le esigenze peculiari del periodo adolescenziale;
• fornire consapevolezza chiara della realtà sociale ed economica all’interno della quale l’adolescenza deve operare;
• ampia, profonda e completa preparazione culturale non solo per coloro che si impegneranno in attività intellettuali, ma per tutti coloro che vivono in un’epoca in cui il progresso della scienza e le sue applicazioni sono all’ordine del giorno;
• costruire competenze trasversali grazie alle quali l’individuo, sviluppando adattabilità, è in condizione di operare in maniera concreta anche in situazioni imprevedibili.

Nascono, quindi, gli Erdkinder (erde significa terra, kinder significa bambini/figli) un’organizzazione grazie alla quale i ragazzi entrano nella civiltà partendo dalle sue origini, cioè quel momento in cui i popoli hanno iniziato a stanziarsi sui territori passando dalla condizione di nomade a quello di sedentario e iniziando una vita pacifica e di progresso.
Per sfruttare al meglio l’attività è prevista la presenza di una fattoria moderna che offrirà la possibilità di produrre e avvicinarsi ad un numero maggiore di lavori scientifici e manuali; di una bottega dove porteranno i loro prodotti per la vendita insegnando l’arte di soddisfare la domanda, di compilare in maniera rigorosa ed esatta i registri contabili e di scambiare idee con gli acquirenti aprendo una finestra su quella che è la vita sociale; la foresteria la cui cura artistica e igienica sarà affidata ai ragazzi e ospiterà per brevi visite le loro famiglie. Gli esercizi di vita pratica per la scuola secondaria prevedono, quindi, oltre ai compiti di cura e gestione dell’ambiente, anche attività di tipo produttivo, quali coltivazione, artigianato, allevamento, e altre di tipo organizzativo. L’Erdkinder mira, innanzitutto, alla valorizzazione della personalità dell’adolescente fortificandola attraverso l’autorealizzazione delle potenzialità tipiche di questa fase di sviluppo. Gli insegnanti dovranno avere massimo rispetto per queste giovani personalità nella cui anima risiedono grandi valori, intima vocazione dell’uomo; lasciar loro libertà affinché possano agire grazie alla propria iniziativa personale, una iniziativa che deve essere sottoposta ad alcuni limiti e regole necessarie per l’orientamento. Affinché la libera scelta del ragazzo non miri all’improduttività bisognerà fare attenzione all’ordine secondo cui si susseguono le attività durante la giornata, scegliere i momenti del cambio, predisporre uno spazio per la solitudine e la calma, due bisogni vitali per l’adolescente.
Per rispondere alle esigenze fisiche dettate dai cambiamenti a cui l’intero organismo è sottoposto, sono banditi dalla loro vita, alcool e tabacco e predisposti dei momenti per l’attività fisica preferibilmente all’aperto.
Il programma generale degli studi può essere suddiviso in tre parti.
• Facilitare l’espressione personale. Sono gli esercizi artistici legati alle arti, alla lingua e all’immaginazione quelli che mirano a questo scopo: la musica con l’esecuzione di brani con cui i ragazzi imparano ad identificare compositore e l’epoca storica, i canti corali, lo studio di strumenti; la lingua coltivando l’arte di parlare con logica o letture a voce alta grazie a cui imparare a sostenere l’attenzione di un pubblico; lavori artistici quali disegno, rappresentazioni solide, plastilina per facilitare l’espressione del senso artistico personale e l’acquisizione di tecniche moderne.
• Rispondere agli elementi creatori della vita psichica nell’uomo in generale. Alla base della costruzione della personalità vi sono l’educazione morale, base su cui poggia tutto il resto; la matematica data la tendenza della nostra mente all’esattezza, alla misurazione e alla comparazione; le lingue mezzo naturale attraverso cui esprimere il pensiero e stabilire una comprensione tra gli uomini.
• Mettere l’adolescente in contatto con la civiltà attuale offrendogli, anche per mezzo dell’esperienza, una cultura generale. Gli ambiti riguarderanno lo studio della Terra e della vita della natura grazie alla geologia, biologia, cosmografia, botanica, zoologia, fisiologia, astronomia, anatomia comparata. Gli studi relativi al progresso umano e alla formazione della civiltà che dovranno dar luogo ad esperimenti per consentire ai ragazzi di osservare in prima persona e, grazie al museo delle macchine, di smontare, rimontare, usare, riparare macchine maneggevoli che sono di supporto alla sua vita quotidiana, ma che possono recare danno se non si applica al loro uso una morale che dia direttive sulle responsabilità che gli individui devono assumere per l’intera umanità. Gli studi sulla storia dell’umanità il cui periodo più interessante per gli adolescenti è quello relativo alle esplorazioni e alle invenzioni illustrate con immagini, documenti che presentano la vita prima e dopo l’invenzione di cui si sta trattando per comparare i vari gradi di evoluzione, e quello relativo ai contatti tra i diversi popoli, le guerre, le conquiste, i sentimenti ad essi legati, il comportamento dell’uomo. Funzionali allo studio sono le ricerche personali svolte dai ragazzi sfruttando biblioteche o il museo storico perché Montessori non riteneva adeguato il manuale scolastico considerato espressione di una concezione esclusivamente recettiva della cultura. Per mettere, poi, l’adolescente in contatto con la civiltà attuale è opportuno rivolgere il proprio sguardo alla situazione attuale del Paese.

Il metodo migliore è quello che consente al ragazzo di lavorare da solo seguendo delle indicazioni rispetto al grado di cultura da dover raggiungere per poter entrare all’università o conseguire il diploma, ma lasciando, a chi lo desidera, la possibilità di superarlo (Montessori et al., 2019).
Nell'Erdkinder gli insegnanti, che sono guida e sostegno delicato dei ragazzi, devono essere attivi e pronti ad apportare il loro contributo nella scuola; essere in un numero necessario per insegnare determinate cognizioni e affiancati da tecnici esperti nei lavori pratici che sono chiamati a svolgere. L'Erdkinder ha successo soprattutto se gli adulti sono in sintonia tra loro e con l’ambiente; se sono aperti, sicuri, disposti a mescolarsi con i ragazzi consentendo loro di conoscere come sono i grandi senza artifici, inducendo i ragazzi a percepire con serietà sé stessi e gli altri e a sentirsi incoraggiati alla vita adulta (Honegger Fresco, 2017; Montessori et al., 2019).
Grazia Honegger Fresco (2017, p. 264) riporta un esempio di vita in un Erdkinder californiano. Le attività scolastiche sono organizzate su un orario settimanale che prevede una materia diversa ogni giorno. Questo criterio favorisce concentrazione e sviluppo di una ricerca personale.

Lavorando a gruppi di dieci, si alternano durante la giornata nelle tre aree-base di lavoro comune (attività manuali, attività in esterno per animali e piante, attività strettamente scolastiche) sulla base di una rotazione che avviene ogni due settimane per consentire la continuità delle esperienze. In base ai progetti di studio sono previste le visite in esterno in ambienti quali museo, teatro, manifestazioni e situazioni di interesse civile della città che ospita l’Erdkinder, luoghi di interesse biologico e geografico.
Honegger Fresco propone anche un esempio di giornata tipo.
Le classi dell’Erdkinder sono aperte e informali per cui i ragazzi non sono obbligati a seguire le lezioni se non interessati scegliendo di svolgere altre attività o materie con l’obbligo di non disturbare. Una lezione si attiva anche con la presenza di un solo studente a cui, molto spesso, si aggiungono altri interessati. I lavori di cura degli ambienti, invece, vanno svolti anche se ritenuti noiosi. Lavorare farà comprendere l’utilità della propria azione per l’intera organizzazione e, con il tempo, non percepire la noia o la fatica. Per organizzare le rotazioni, controllare il lavoro svolto e coordinare quello ancora da svolgere, sono previste discussioni settimanali.
Gli adolescenti hanno bisogno di sentirsi riconosciuti e valorizzati, ma la nostra società li ha dimenticati e per questo manifestano atteggiamenti che oscillano tra un’irragionevole opposizione e un appiattimento nel conformismo (Balsamo, 2020; Romanazzi, 2020). La scuola secondaria tradizionale, contrariamente dall’Erdkinder, si caratterizza per passività, restrizioni e obbedienze gratuite; li tiene bloccati per ore tra i banchi a seguire fredde lezioni frontali; prevede il suono della campanella ad ogni ora per segnare il cambio professore e materia richiedendo di adattarsi, ogni ora, ad un pensiero nuovo fornendo una mole innumerevole di nozioni e presentando un numero notevole di argomenti tutti toccati con superficialità e considerati dagli allievi insignificanti perché avulsi dalla realtà. Le cose essenziali poste sullo stesso piano dei fatti particolari e le esperienze libresche, lontane dalla vita reale, sono le uniche cose offerte ai ragazzi. Bisogna, invece, rendere l’adolescente consapevole di ciò che lo aspetta nella vita e, quindi, compito della scuola secondaria deve essere quello di aiutare l’adolescente nel passaggio realistico all’età adulta con la libertà delle scelte entro i limiti posti da difficoltà economiche, esigenze emotive, religiose, psicologiche, situazioni politiche (Balsamo, 2020; Honegger Fresco, 2017; Montessori et al., 2019). I ragazzi necessitano di sostegno, contenimento, nutrimento intellettuale, perfezionamento spirituale; prediligono fermarsi a lungo su un argomento per poterlo far proprio dopo averlo elaborato (Romanazzi, 2020).
Mario Montessori Jr, nipote di Maria e psicoanalista di fama internazionale, ha sottolineato quanto ancora sia scarsa la comprensione rispetto ai giovani. Ha affermato:

“Per gli adolescenti non è tanto importante la quantità di cose da imparare, quanto il legame con i loro maestri, la cooperazione e la presa di coscienza proprie della loro età, anziché subire ancora una volta il sapere ed essere messi uno contro l’altro in una gara continua” (Honegger Fresco, 2017, p. 256).

Questo brano è tratto dalla tesi:

La riscoperta del bambino per un mondo nuovo. La pedagogia montessoriana nella realtà odierna

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Informazioni tesi

  Autore: Stefania Cosmai
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Dipartimento Di Scienze Della Formazione, Psicologia, Comunicazione
  Corso: Scienze pedagogiche
  Relatore: Fedela Feldia Loperfido
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 105

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