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Il valore probatorio del documento contenente dichiarazioni


Nel 1988 la dottrina ha ritenuto non utilizzabile, come prova del fatto storico rappresentato, il documento contenente una narrazione del medesimo.
La Corte Costituzionale, con una pronuncia del 1992, ha precisato che l’art. 234 c.p.p. non distingue tra rappresentazione di fatti e rappresentazione di dichiarazioni, pertanto il documento può costituire prova del fatto rappresentato nella dichiarazione e può essere ammesso.

Tratto da DIRITTO PROCESSUALE PENALE di Stefano Civitelli
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