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La continenza di cause

Quale fenomeno alternativo alla litispendenza in senso tecnico, per cui una causa contiene l’altra, EX ART. 39.2 CPC, quale disciplina abbastanza complessa determinata dalla sussitenza o meno della competenza - per materia, per valore o per territorio - del primo giudice adito relativamente alla seconda domanda contenuta in quella a lui proposta dall’attore, è stabilito che «NEL CASO DI CONTINENZA DI CAUSE, SE IL GIUDICE PREVENTIVAMENTE ADITO (secondo il già citato criterio della prevenzione EX ART. 39.3 CPC secondo cui «LA PREVENZIONE È DETERMINATA DALLA NOTIFICAZIONE DELLA CITAZIONE OVVERO DAL DEPOSITO DEL RICORSO») È COMPETENTE ANCHE PER LA CAUSA PROPOSTA SUCCESSIVAMENTE, IL GIUDICE DI QUESTA DICHIARA CON ORDINANZA LA CONTINENZA E FISSA UN TERMINE PERENTORIO ENTRO IL QUALE LE PARTI DEBBONO RIASSUMERE LA CAUSA DAVANTI AL PRIMO GIUDICE. SE QUESTI NON È COMPETENTE ANCHE PER LA CAUSA SUCCESSIVAMENTE PROPOSTA, LA DICHIARAZIONE DELLA CONTINENZA E LA FISSAZIONE DEL TERMINE SONO DA LUI PRONUNCIATE». 


ESEMPIO: In un processo è istaurata una causa, per cui l’attore domanda al tribunale il pagamento, da parte del convenuto, di 6000 € a titolo di capitale e di interessi; invece, in un’altra causa contenuta nella precedente e proposta preventivamente, che pende di fronte al giudice di pace, lo stesso attore richiede solo il pagamento di 5000 € a titolo di capitale. Poiché il giudice adito per primo è il giudice di pace, che risulta incompetente per valore EX ART. 7.1 CPC, la propria causa sarà riassunta di fronte al Tribunale.
Nonostante questa disciplina generale EX ART. 39.2 CPC, quando c’è una connessione di cause tra tribunale e giudice di pace, si è già visto che, sempre e comunque, EX ART. 40.7 CPC è stabilito che «SE LE CAUSE CONNESSE AI SENSI DEL SESTO COMMA SONO PROPOSTE DAVANTI AL GIUDICE DI PACE E AL TRIBUNALE, IL GIUDICE DI PACE DEVE PRONUNZIARE ANCHE D'UFFICIO LA CONNESSIONE A FAVORE DEL TRIBUNALE». Bisogna chiarire, dunque, che, da qualche anno, la giurisprudenza tende ad espandere la nozione di continenza, facendovi rientrare anche la connessione tra cause EX ART. 40 CPC.

Tratto da DIRITTO PROCESSUALE CIVILE di Luisa Agliassa
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