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Il post II guerra mondiale in Sud America

Il post II guerra mondiale in  Sud America

Nel 1948 si costituisce l’Organitation of American States, organo attraverso il quale gli Stati Uniti cercano di coordinare e controlla l’America centro-meridionale. Tra gli strumenti utilizzati, c’è la cooperazione economica, il finanziamento delle forze armate e il collegamento stabilito dalla Cia con gruppi militari dei paesi latino-americani, disposti a colpi di Stato quando l’evoluzione politica sembra essere minacciosa per gli interessi degli Usa.
In questo quadro, Cuba rappresenta un’eccezione. Dal 1933 al 1944 la vita politica dell’isola è nelle mani del dittatore militare Batista. Nel 1952, in seguito ad un secondo colpo di Stato, Batista riprende il potere. Nel 1953, un giovane avvocato di buona famiglia, Fidel Castro, con un centinaio di seguaci, tenta un attacco alla caserma militare di Santiago di Cuba. Però alcuni insorti muoiono e Fidel e suo fratello Raul sono mandati in esilio. In Messico Fidel organizza il movimento 26 luglio con altri esuli cubani. L’intenzione è quella di tornare a Cuba e organizzare forme di guerriglia per abbattere il regime di Batista. Nel 1956 sbarcano a Cuba e vengono sorpresi dall’esercito. Alcuni vengono uccisi ma una ventina si salvano inoltrandosi sulla Sierra Maestra. Nei tre anni seguenti, conquistano la simpatia dei contadini e costituiscono un esercito. Nel 1959 i guerriglieri di Castro travolgono l’esercito di Batista e conquistano l’Avana.

Tratto da L'ETÀ CONTEMPORANEA di Gabriella Galbiati
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