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La parete toracica


La parete toracica è costituita dalla gabbia toracica, il muscolo diaframma e la parte addominale. Il diaframma è il muscolo inspiratorio principale della respirazione a riposo, ha una forma a cupola e divide la cavità toracica dalla cavità addominale.
I muscoli espiratori non intervengono nella fase espiratoria poiché questa è del tutto passiva; ma sono attivati nella fase espiratoria della tosse, dello starnuto, nella fonazione e nel canto.
Il polmone ha come caratteristica fondamentale la ricchezza, nei setti alveolari, di fibre elastiche facilmente distensibili. Il contenuto aereo del polmone dipende dalle dimensioni della gabbia toracica e dalla statura del soggetto. La superficie esterna e quella interna del polmone sono distanziate da uno spazio virtuale, lo spazio pleurico, che è riempito dal liquido pleurico, essenziale per permettere lo scivolamento tra le due pleure.
Se l’espirazione altro non è che la restituzione dell’energia accumulata nell’inspirazione, a ogni inspirazione invece i muscoli devono vincere una serie di resistenze. Tra queste, quelle elastiche sono le forze necessarie per mantenere il sistema toraco-polmonare a un determinato volume quando le strutture che lo compongono sono messe in tensione.
La compliance, ovvero la facilità o meno della struttura a essere distesa (distensibilità), è:

C = ΔV / ΔP dove ΔV rappresenta la variazione di volume per un incremento di pressione (ΔP) unitario

Essa è espressa in litri / 1 mmHg. Diminuisce durante la gravidanza oppure in caso di malformazioni della colonna vertebrale (scogliosi, gobbe) che non permettono al polmone di estendersi come dovrebbe. Aumenta quando il polmone perde le sue fibre elastiche e quindi si distende più facilmente (es. soggetto anziano) oppure anche quando il tensioattivo o surfattante è assente, poiché questo, a base lipidica, riduce la tensione superficiale. Quest’ultima, che è inversamente proporzionale al raggio degli alveoli, si manifesta sulla parete degli alveoli tendendo a ridurne il volume e quindi a retrarre il polmone. Gli alveoli e soprattutto quelli più piccoli, ovvero quelli con grande tensione superficiale, non avendo una propria impalcatura cartilaginea di sostegno tendono a collassare, a riversarsi in quelli più grandi. La loro scomparsa è impedita dal surfattante, un fosfolipide prodotto dal feto dopo il settimo mese di gravidanza dagli pneumociti di tipo II, che contrasta la tensione e permette al polmone di distendersi. Se il feto non produce questa sostanza il neonato, non potendo con i suoi muscoli respiratori vincere la tensione superficiale che si oppone all’espansione dell’alveolo, non potrà respirare.
La muscolatura liscia delle via aeree è controllata dal sistema nervoso autonomo: la stimolazione parasimpatica, vagale, determina contrazione della muscolatura liscia e ipersecrezione bronchiale; l’attivazione ortosimpatica, adrenergica, provoca rilasciamento della muscolatura liscia e inibizione della secrezione delle ghiandole bronchiali.

Tratto da FISIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE II di Lucrezia Modesto
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