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Tax Due Diligence – Area relativa alle parti correlate


All’interno di un gruppo spesso capita che delle operazioni vengono poste in essere tra soggetti collegati da un legame di parentela, vincoli contrattuali, assoggettati a controllo congiunto, etc.
A volte capita che nelle operazioni tra parti correlate alcune non siano ordinarie e ricorrenti ma possono presentare delle anomalie o perché non sono operazioni che in qualche modo ci si aspetterebbe in quel modello di business o perché realizzate a condizioni particolari → il revisore è tenuto a prestare attenzione particolare quando si trova ad esaminare queste operazioni tra soggetti correlati.
Cercare di capire come sono poste in essere queste operazioni e a che prezzo vengono definite.

Prezzo di trasferimento

Ha una rilevanza di carattere fiscale ed è un concetto che assume importanza non soltanto nella normativa italiana, ma trattandosi spesso di società appartenenti ad un gruppo, anche nel contesto internazionale.
Cosa si intende per transfer pricing?
Si definisce transfer pricing l’insieme delle norme, dei regolamenti e dei metodi adatti a determinare un prezzo o valore per transazioni/operazioni che vengono poste in essere tra imprese controllanti, controllate o sottoposte a comune controllo.
→ Il presupposto per l’applicazione del transfer pricing è che vi siano delle operazioni poste in essere tra società appartenenti al medesimo gruppo MA localizzate in Stati diversi.
Il prezzo applicato nelle transazioni va confrontato con il prezzo che parti indipendenti avrebbero pattuito a parità di condizioni.

Esempio:
Gruppo operativo nel settore dell’abbigliamento realizza e distribuisce maglieria e borse a marchio “XX”.
Alfa (italiana) controlla al 100% Beta (francese) e al 70% Gamma (spagnola). Gamma controlla al 100% Gamma 2 (egiziana). Alfa detiene inoltre una partecipazione del 30% in una società Epsilon (tedesca) e una partecipazione del 20% in Zeta (italiana).
Nel modello di business la società Alfa detiene il marchio “XX”, la produzione della maglieria viene fatta in Egitto, le borse vengono acquistate da un terzo. La società francese Beta si occupa della sola distribuzione dei prodotti maglieria e borse nel territorio francese. La società tedesca si occupa della distribuzione in Germania e quella Italiana in Italia, quella spagnola invece si occupa della distribuzione in Spagna e in tutta l’Africa del nord.
HP 1: Epsilon compra da Gamma 2 pagando royalties ad Alfa per il marchio
HP 2: Alfa compra da Gamma 2 e rivende ad Epsilon.

Operazioni insolite
Beta acquista da Gamma maglie per venderle in Francia, magari quel tipo di prodotto in Francia non va mentre va di più in Germania e magari Beta vende l’eccesso di magazzino inutilizzato alla società tedesca.
Cessione di beni tra Beta e Gamma 2: magari hanno restituito qualche materiale difettoso.

A seconda del modello di business bisogna indagare quali sono le tipologie di operazioni che possono essere anomale rispetto al modello.
1. Fondamentale è dunque l’esame del modello di business, capire cioè come interagiscono tra loro i vari soggetti
2. Comprendere se i prezzi applicati sono quelli che sarebbero stati pattuiti tra soggetti tra di loro indipendenti


In quali operazioni è necessario esaminare sia il prezzo inter-company sia di libera concorrenza:
• Tutte le operazioni con società non residenti nel Territorio dello Stato (Italiano) che controllano l’impresa italiana direttamente o indirettamente - controllanti
• Società non residenti nel Territorio dello Stato che sono controllate dall’impresa italiana direttamente o indirettamente -controllate
• Le società non residenti nel Territorio dello Stato che sono controllate dalla società che controlla l’impresa italiana- società sottoposte a controllo comune o congiunto

È definita operazione controllata qualsiasi operazione di natura commerciale o finanziaria tra imprese associate determinata sulla base di termini contrattuali (i cui elementi sono definiti dal contratto) oppure dall’effettivo comportamento delle parti.
→ Se c’è un contratto e l’effettivo comportamento delle parti differisce dal contratto è l’effettivo comportamento delle parti che definisce l’operazione controllata.
Operazione non controllata qualsiasi operazione di natura commerciale o finanziaria che avviene tra imprese indipendenti.

Come è possibile comprendere se il prezzo dell’operazione controllata è un prezzo di libera concorrenza

Esempio:
Società A italiana controlla al 100% B in Francia che distribuisce a clienti terzi in Francia i prodotti realizzati da A che realizza i prodotti e detiene tutti gli intangibili del gruppo e commercializza anche direttamente a clienti terzi in Italia.
A vende i prodotti realizzati anche alla società C che non appartiene al gruppo ed è un distributore che vende questi beni ai clienti nell’area Olanda-Belgio.
Dobbiamo andare ad analizzare le operazioni correlate che sono la cessione di beni da parte di A in favore di B → per esaminare dobbiamo svolgere alcune attività:
a. Bisogna esaminare quali sono le caratteristiche dei beni (e/o servizi) oggetto dell’operazione: di che cosa si tratta es. maglie realizzate dalla società A nei propri stabilimenti in Italia e cedute alla società B affinché siano distribuite e commercializzate nel territorio francese; oppure maglieria di cotone, di lana è a marchio Y

b. Esaminare quali sono le f.ni svolte, i rischi assunti e gli asset impiegati da ciascuna delle parti coinvolte nell’operazione:
Funzioni svolte


Rischi assunti
Il rischio che l’attività di R&D non porti risultati è sostenuto da A.
Il rischio di garanzia che il prodotto difettato abbia dei difetti è sostenuto da A.

Asset impiegati
Es. A utilizza come immobilizzazioni immateriali marchi e brevetti e come immobilizzazioni materiali lo stabilimento, B utilizza solo immobilizzazioni materiali come negozio e magazzino.

c. Analisi Termini contrattuali: non è detto che l’operazione sia regolata da un accordo formalizzato, a volte c’è corrispondenza tra le parti che definisce in maniera molto sintetica le condizioni, a volte ci sono degli ordini, a volte no.

d. Condizioni economiche: qual è il contesto eco di riferimento in cui si opera. Nell’esempio si producono maglie che saranno distribuite in Francia. Contesto economico che vede il produttore sito in Italia e un soggetto distributore sito in Francia e i due mkti relativi al settore probabilmente hanno caratteristiche abbastanza analoghe.

e. Strategia d’impresa: qual è la strategia d’impresa sottostante a quella tipologia di operazioni → probabilmente all’interno del gruppo ci sono delle aree di interesse (come quella Francese) per cui si è deciso di non distribuire in quel territorio direttamente o tramite un soggetto terso ma di avere una realtà lì collocata perché possa meglio “aggredire” il mercato strategico.

→ L’analisi dei beni e dei servizi ci permette di capire qual è l’oggetto dell’operazione, l’analisi funzionale ci permette di caratterizzare le diverse società: nell’esempio di prima abbiamo una società che è un produttore e una che è un distributore → A è anche una IP = intellectual property. Dovremo identificare qual è la parte nell’operazione che deve essere testata → la parte normalmente testata o è quella meno complessa o è quella per la quale ci sono dati attendibili che possono essere esaminati. L’attività di cui al punto b) ci permette di caratterizzare il profilo funzionale dei soggetti coinvolti nell’operazione anche per decidere la parte che sarà testata.

I 5 metodi principali per quantificare o verificare che il prezzo applicato sia un prezzo di libera concorrenza


• CUP o metodo di confronto del prezzo (Comparable Uncontrolled Price Method)
Metodo utilizzato quando si hanno informazioni di una cessione di beni effettuata tra terze parti indipendenti nelle medesime condizioni. Quindi riguardo l’esempio precedente ho due soggetti tra di loro indipendenti: uno vende il medesimo bene che A e svolge stesse funzioni di ha, assume gli stessi rischi e impiega gli stessi asset, e l’altro è uno specchio di B. Inoltre, siano comparabili i termini contrattuali e le strategie sottostanti siano le medesime → piuttosto difficile da realizzarsi → tipicamente questo metodo viene utilizzato o se si hanno queste informazioni tra soggetti terzi o se si hanno queste informazioni perché A vende lo stesso bene nelle stesse condizioni ad un soggetto terzo. Ma A potrebbe vendere lo stesso bene a C ma ad un prezzo inferiore rispetto a B (perché il mkt è maturo ad esempio), oppure il mkt è analogo a quello francese come tutte le altre condizioni e quindi il prezzo può essere confrontato. HP: confrontiamo il prezzo → A vende a B a 100 e a C a 120 (condizioni medesime) → possiamo dire che l’operazione correlata tra A e B sia pattuita ad un prezzo di libera concorrenza? NO! Perché due soggetti terzi A e C hanno pattuito un P differente di 120.
Qual è il rischio fiscale (Tax DD) che si associa all’operazione di A con B? A avrebbe dovuto vendere a B a 120, quindi A avrebbe dovuto avere maggior imponibile di 20. Ipotizzando una tassazione del 30% la passività fiscale potenziale è di 6 + interessi + sanzioni.

• Resale price method (Metodo del prezzo di rivendita): si usa quando il soggetto che acquista infragruppo per rivendere sul libero mkt acquista anche beni aventi caratteristiche simili da un terzo per rivenderlo sul mkt. Esempio B acquista magliette da A per rivederle in Francia ma (ipotizzando che non ci sia il marchio) potrebbe acquistare altre magliette con caratteristiche simili da un terzo per rivenderle sul mkt → dal momento che in questo caso non si può confrontare il prezzo perché i due beni non sono uguali si va a vedere il margine lordo che B consegue nell’acquisto inter-company e rivendita sul mkt e il margine lordo che B consegue invece nell’acquisto da terzo e vendita sul mkt.
Ad es. se B rivende a 100 e acquista da A a 70 e dal terzo a 90 margina di più comprando da A rispetto a quanto margina con il terzo, quindi probabilmente il prezzo al quale A cede a B è troppo basso o comunque inferiore rispetto al mkt.

• Cost Plus Method = CPM
: utilizzato quando si deve testare un P determinato come una maggiorazione → costi + mark-up

• Metodo TNM (= transactional net margin method) o metodo del margine netto delle transazioni: si esamina il margine netto della transazione e lo si confronta con il margine di una medesima transazione tra parti indipendenti.

• Profit Split Method o metodo di ripartizione dei profitti: utilizzato in alcuni contesti soprattutto quando le parti coinvolte nell’operazioni svolgono funzioni integrate e detengono beni dello stesso valore (che vengono utilizzati per svolgere tali operazioni).
Questo metodo è utilizzato ad esempio quando un’attività analoga fatta a beneficio di una società del gruppo viene svolta da altre due società del gruppo che collaborano tra di loro, quindi il profitto generato da questa attività viene ripartito tra le due società che collaborano → utilizzato nel contesto finanziario soprattutto o in operazioni con queste caratteristiche.

Le attività dal punto a) al punto e) servono per capire quale metodo utilizzare.
Esempio di prima: beni uguali → metodo del confronto.
Esempio di Metodo TNM: A vende a C tutti i beni difettati → impossibile paragonarli. Operazioni tra A e B → vado a testare il soggetto meno complesso: B, il distributore. Per testare abbiamo bisogno di dati, margini di profitto → ROS o EBIT/SALES: 10/100 = 10%--> Questo è un margine netto perché imposte e tasse sono correlate ma non rientrano nell’attività di distribuzione! Netto perché comprende anche i costi generali (overheads, indiretti). Dobbiamo andare a vedere sul mkt se imprese che hanno stesse caratteristiche di B hanno un ROS pari al 10%. Ci sono banche dati che permettono estrarre queste informazioni, quindi permettono di identificare quella che viene definita strategia di ricerca e cercare di estrarre i dati relativi ai soggetti che svolgono attività comparabili rispetto a quella svolta da B. Dal momento che i soggetti comparabili sono diversi, si calcola un intervallo statistico chiamato intervallo di libera concorrenza.
HP 1: il campione estratto di società comparabili a B presenza un intervallo di libera concorrenza che varia tra 7% - 12%  → l’operazione rientra nell’intervallo, dunque viene fatta nei livelli di libera concorrenza.
HP 2: l’intervallo varia tra il 4% - 9% → la società B margina un valore più alto rispetto a quello previsto nell’intervallo, quindi vi è un rischio associato all’operazione in capo ad A.

Strumento che il legislatore ha istituito per permettere alle società che appartengono a gruppi e che pongono in essere transazioni inter-company di limitare l’impatto associato a passività potenziali che possono emergere dall’analisi di questi rapporti. In particolare, nel 2010 è stata introdotta una facoltà per il contribuente di dotarsi di una documentazione che ha delle caratteristiche ben definite → documentazione idonea a consentire il riscontro della conformità al valore di libera concorrenza dei prezzi di trasferimento praticati nell’ambito di operazioni inter-company.
Il legislatore permette ai contribuenti che vogliono aderire a questa possibilità di redigere documenti con caratteristiche ben definite che hanno lo scoop di fornire una rappresentazione di come sono avvenute le operazioni inter-company, di come sono stati definiti i prezzi di queste, e le ragioni/motivazioni per cui la società ha valutato che quei prezzi inter-company siano conformi a quelli di libera concorrenza e quindi sarebbero stati adottati da soggetti indipendenti.
Qualora la documentazione sia considerata idonea (valutazione id idoneità svolta dall’Autorità Fiscale) permette al contribuente la penalty protection = non applicabilità di sanzioni derivanti da contestazioni dell’amministrazione finanziaria.

Esempio:
Società A italiana cede beni metallurgici a B francese per importo pari a 100.
A ha optato per predisporre la documentazione: può capitare che presso la società A si presenti l’Autorità finanziaria per una verifica e chiede se ha predisposto questa documentazione, dalla quale poi evince che c’è stata questa operazione di cessione → l’Autorità fa unna serie di esami e arriva a dimostrare che quel P non è corretto ma avrebbe dovuto essere par a 150.
La società A ha subito un rilievo di un maggior imponibile di 50 rispetto a quanto dichiarato.
Ipotizzando un’aliquota del 30%--> 15 di maggior imposta + le sanzioni che in materia di P di trasferimento pesano tra il 90%-180% della maggior imposta. Se la documentazione è considerata idonea il contribuente può beneficiare dell’inapplicabilità di queste sanzioni, quindi pagherà solo le maggiori imposte di 15.
Il contribuente deve comunicare che si è avvalso di questa facoltà → flaggando un apposito campo in dichiarazione dei redditi e indicando componenti positive e negative di reddito relative alle operazioni inter-company che ha posto in essere.

La documentazione è costituita da un set di due documenti:
• Master File
• Documentazione nazionale


Il contribuente redige uno o entrambi documenti a seconda che rispetti determinate caratteristiche.

A ita detiene all’80% di B ita e al 70% C ita, al 60% D francese. La società B detiene al 100% E usa e la società D detiene F cinese al 100%.
Serie di flussi FOTO
A pone in essere flussi inter-company con società non residenti → è una Holding e non è controllata da nessuno.
→ per le Holding la documentazione richiesta è Master file del gruppo a cui è a capo la H e documentazione nazionale della società H (A).
B invece è una sub-holding perché è controllata da qualcuno ma a sua volta controlla anche società non residenti.
→ Le sub-holding sono tenute a redigere il Master file con riferimento al sottogruppo di cui è a capo e la documentazione nazionale della sub-holding.
C è una controllata o subsidiary.
→ Le controllate devono redigere la sola documentazione nazionale di sé stesse.
In caso di verifica, sulla società A qualora abbia optato per questa facoltà del regime degli oneri documentali dovrà presentare i due documenti per ogni periodo di imposta oggetto di verifica.

Tratto da REVISIONE AZIENDALE AVANZATO - PARTE 2 di Mattia Fontana
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