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Teoria e pratica della sottotitolazione per un canale tv: uno studio di caso

Il problema della qualità nei sottotitoli

The attempt to achieve perfect subtitling has some affinity to the search for the Holy Grail.

La citazione di Luyken offre lo spunto per discutere di un aspetto della sottotitolazione che vale la pena approfondire: la questione della qualità. Il libro verde della Commissione europea riconosce nella qualità scadente dei sottotitoli (e del doppiaggio) “il vero motivo per il quale i programmi europei non riescono a raggiungere i mercati stranieri o non riscuotono successo” (Dries 1996: 162).
La questione qualità si rivela quindi decisiva non solo per ciò che concerne la correttezza linguistica, ma ha precise implicazioni di carattere economico e socio-culturale. A livello culturale, un prodotto ben sottotitolato, si ripercuote positivamente sulla fruizione corretta da parte del pubblico straniero che può utilizzarlo come ausilio per l’apprendimento linguistico di una L2. A livello economico, oggi il fattore qualità risulta ancor più determinante dato che la maggior parte dei programmi europei produce un utile solo al momento della vendita all’estero e che quindi un ritorno dell’investimento sarà possibile solo con la versione doppiata o sottotitolata. Quanto incida il fattore qualità in questo senso, è dimostrato dal fatto che spesso programmi con ottime potenzialità di successo sul mercato internazionale, vanno incontro a fallimento a causa di un cattivo doppiaggio o una versione sottotitolata male, portando la parte interessata a rinunciare all’acquisto in mancanza di una garanzia di qualità del prodotto finito (Dries,1996: 163).
Ma quali sono i fattori che influiscono maggiormente sulla qualità dei sottotitoli?
In un articolo apparso su Variety, alcuni professionisti del settore lamentano nei tempi di lavorazione ridotti e nella bassa retribuzione, due motivi della scarsa qualità dei sottotitoli. Anche se i tempi necessari per la sottotitolazione sono considerevolmente ridotti rispetto al doppiaggio, è comunque necessario avere a disposizione tempi adeguati per la traduzione, la sincronizzazione tra testi e dialogo e la fase tecnica vera e propria. Ogni tipo di testo audiovisivo, a seconda delle caratteristiche specifiche, necessiterà di un tempo minimo di lavorazione su cui il sottotitolatore non dovrebbe transigere. Tali tempi varieranno in funzione non soltanto della durata del prodotto (un cortometraggio richiederà tempi di lavorazione minori rispetto ad un lungometraggio), ma anche delle caratteristiche – e quindi delle difficoltà – che esso presenta (una soap-opera necessiterà di minori approfondimenti di un documentario storico, ed avrà quindi dei tempi di lavorazione ridotti).
Purtroppo come si è avuto modo di constatare (§ 3.4.2), in alcuni settori in cui si fa uso di sottotitoli, ed in particolar modo in quello televisivo, i ritmi di lavoro sono spesso sincopati. Di conseguenza il fatto di non poter garantire il tempo minimo di lavorazione, avrà inevitabilmente delle ripercussioni negative sulla qualità del prodotto finale.
Uno dei fattori essenziali che incidono sui tempi di lavorazione è ad esempio la disponibilità della sceneggiatura di post-produzione o della trascrizione del programma da tradurre. Lavorare con liste di dialoghi incomplete o addirittura mancanti, quindi direttamente sul file audio, comporta inevitabilmente tempi di lavorazione più lunghi e di conseguenza costi più elevati senza contare la maggiore probabilità di errori. Luyken (1991) calcola la media di 36 ore (corrispondenti a 4 giornate lavorative) necessarie al traduttore per la realizzazione di 750 sottotitoli per un programma televisivo della durata di un’ora. Altro fattore che incide negativamente sulla qualità dei sottotitoli riguarda lo scarso riconoscimento professionale dei sottotitolatori.
Come citato da Variety:
Translations are often given to the agency that offers the lowest rates. They employ hard-up students, not proper translators. The problem is these students are often not sure-footed in their own language, let alone their second language.
D’altro canto, la realtà professionale mostra quanto spesso il contenimento dei costi sia il principio guida nella maggior parte delle compagnie di produzione e distribuzione, con conseguenze che si ripercuotono inevitabilmente sul prodotto finale.
Alain Piette (2002: 189-190) rileva:
subtitling and dubbing are just by- products of show business and producers usually demand from them that they be chep and cost-effective. One could expect the quality (.....) to be directlyproportional to the degree of commercialism of the original, (…...) yet the reverse is very often true: the most blatant commercial are usually accompanied by the worst translations onscreen.
E ancora:
(...)Economic profitability comes first and requires from all stages of post production that they can be as cost-effective as possible.
La sottotitolazione diviene in questo modo un’operazione dell’ultimo minuto, eseguita di fretta, senza l’attenzione dovuta e le risorse necessarie. Questo è dovuto anche al fatto che la sottotitolazione spesso non viene inclusa come parte integrante della realizzazione di un prodotto audiovisivo ma viene considerata un’eventuale opzione di post-produzione nel caso in cui si decida di esportare il prodotto all’estero secondaria rispetto ad altre fasi di produzione o addirittura demandata completamente al distributore del paese di programmazione. Al sottotitolatore è richiesto di lavorare in condizioni estreme dovute ai ristretti tempi di consegna e in mancanza di disponibilità del materiale è costretto ad un’opera di correzione e riscrittura del dialogo, operazione che comporta una maggiore possibilità di errori di traduzione dovuti a mancata comprensione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Teoria e pratica della sottotitolazione per un canale tv: uno studio di caso

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Informazioni tesi

  Autore: Serena Viglione
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Libera Università degli Studi San Pio V di Roma
  Facoltà: Scuola sup. di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori
  Corso: Interpretariato di conferenza
  Relatore: Sergio Patou-Patucchi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 393

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televisione
sottotitoli
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