Il Customer Relationship Management nelle Banche di Credito Cooperativo: il caso BCC di Casalgrasso e S. Albano Stura

Le argomentazioni sopra riportate servono quindi a raffigurare in un quadro unitario una fase storica della Bcc di Casalgrasso: a tal fine sono stati effettuati riferimenti concreti a momenti importanti della vita della banca degli ultimi anni (per esempio la fusione avvenuta nel 2000), al contesto territoriale in cui è inserita (rappresentata in modo preciso dalla zona dicompetenza e dai comuni compresi in quest'area), alle strategie intraprese e ai fatti aziendali che testimoniano tali strategie (per esempio l'apertura di una filiale come tappa nel percorsovolto alla crescita dimensionale), alle persone che fisicamente hanno preso certe decisioni, all'analisi dei meccanismi che possono aver portato a tali decisioni e alle possibili conseguenze future sulla struttura stessa della banca. Tutti questi elementi (ma non solo questi) concorrono a fornire una rappresentazione del caso costituito dalla realtà presa in esame. Come si è detto, per una lettura completa del quadro complessivo sono necessari tutti gli attrezzi concettuali presentati nei capitoli precedenti: quelli relativi ai parametri economici che concorrono alla definizione del valore creato dalla gestione di impresa, quelli relativi ai meccanismi con i quali si formano le strategie aziendali in un contesto istituzionale, quelli riguardanti il rapporto tra organizzazione locale e territorio,...; attraverso tali concetti è possibile ripercorrere le tappe del percorso evolutivo compiuto negli ultimi anni dalla banca. L'ultimo tassello da aggiungere al percorso fin qui effettuato riguarda il Crm e il suo ruolo all'interno della banca in questa particolare fase evolutiva. Quale motivazione potrebbe avere la scelta da parte della direzione di investire risorse nell'adottare lo strumento del Crm? Quale elemento potrebbe rappresentare nel quadro attuale della Bcc? Quale ruolo potrebbe ricoprire tale strumento nella strategia della banca? Per rispondere a queste domande, ripercorriamo brevemente quanto detto nel presente paragrafo. La presentazione del caso della banca di Casalgrasso mostra, coerentemente a quanto visto per il mondo del credito cooperativo in generale, la contemporanea presenza sia di aspetti tipici delle banche locali, sia di aspetti che invece sono prevalentemente osservabili in banche private. Questi aspetti riguardano le dimensioni strategiche e organizzative della banca. Nei paragrafi precedenti, si è sottolineato come questi caratteri di similitudine riguardassero in particolare la strategia di crescita dimensionale, che è stata attuata dalla banca in modo isomorfico rispetto alle tendenze del settore, vale a dire principalmente tramite un'operazione di fusione tra due realtà cooperative più piccole e tramite politiche di sviluppo rivolte principalmente verso aree che tradizionalmente non erano di competenza della banca.