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APPROFONDIMENTI

Un’utopia italiana

01/02/2007

Un’utopia italiana

E’ la prima volta che scrivo un articolo e questo foglio bianco mi fa un po’ paura, ho sempre sognato di raccontare ed esprimere le mie opinioni nella vita di tutti i giorni, nei fatti di cronaca, nella politica, di far vedere la realtà italiana sotto ogni punto di vista.
Ringrazio tantissimo questo sito che se avrà il coraggio di pubblicare queste mie considerazioni, mi darà anche se nel piccolo, l’illusione di arrivare con la mia voce a tante persone che forse la pensano come me.
Che cosa raccontare in questo spazio, avrei un fiume di parole il tutto e, riuscire ad esprimere tante cose accumulate che mi accomunano con tanti cittadini che vorrebbero un’Italia diversa. Il giornalista è un mestiere bellissimo se fatto con passione e con onestà, portare alla luce situazioni, episodi tragici e reali, politica e attualità non è di facile realizzazione, specie per chi con tutta l’anima ha scelto questo lavoro, non solo per un tornaconto economico, ma soprattutto per un bisogno innato di esprimere e raccontare la realtà di tutti i giorni.
Chiedo scusa ai giornalisti per questo mio articolo, e da un po’ che ci penso a realizzarlo ma mi blocco perché non ho le competenze professionali né la dialettica per scrivere come si deve, ma oggi voglio scriverlo perché voglio essere me stessa e dire la mia su quest’Italia che non sa più dove va.
In questi giorni la molla è scattata, alla vista commovente di una famiglia e di un’intera comunità, che ha visto un’adolescente perdere la propria vita per un complesso sanitario che non va, che non è controllato nonostante le miriadi di leggi sugli impianti, sulla sicurezza e sull’igiene. Ma non è solo un episodio di questi giorni purtroppo di questi fatti ne succedono tutti i giorni e solo al momento si fa un po’ di bella pubblicità, con tante promesse con tanti bei propositi e intanto in altre strutture succedono cose veramente da terzo mondo.
Oggi è toccato ad una ragazzina calabrese, domani ad un padre di famiglia romano, poi ad un neonato del nord, insomma se andiamo a sommare il tutto ci rende conto che dalla punta dello stivale sino ad arrivare in cima, ci sono una miriade d’episodi di questo genere che sono raccontati sul momento e poi tutto si placa, tutto finisce in una bolla di sapone.
Permettetemi di dire la mia su quest’Italia che premia l’incompetenza su ogni campo, oggi la mia attenzione è andata sulla sanità, perché un episodio tragico ha toccato da vicino la mia regione, ma non è solo la sanità. Basta frequentare gli uffici pubblici per rendersi conto della vera realtà Italiana. Persone incompetenti rivestono grandi incarichi, nei vari uffici, la gente deve combattere con la loro ignoranza, che complicano il tutto con la maschera dall’arroganza.
Vorrei invitare i nostri governanti a frequentare i nostri uffici pubblici e fare le file mascherate da cittadini normali, vi assicuro se ne vedono delle belle.
Si fanno le file per ore e magari davanti a te ci sono al massimo tre persone, e molte volte non si riesce nonostante la fila a realizzare quello che si deve, perché chi deve fare il suo dovere non lo fa o lo fa male non studia, non s’informa, non approfondisce non viene incontro alle esigenze del pubblico.
Nei testi di diritto del lavoro, viene riportato per i lavoratori del pubblico impiego, una serie di doveri che l’impiegato deve rispettare, credetemi tutti questi doveri sono solo norme scritte sui libri, la realtà e ben diversa e la sappiamo noi comuni cittadini e la sanno anche loro che ci governano e non prendono delle misure, ignorando quello che accade realmente.
Le varie assunzioni dovrebbero essere fatte per merito, ma sappiamo benissimo che i pubblici concorsi sono solo un accesso a chi sceglie vie poco lecite per arrivare.
Cosi ospedali, banche, poste, ministeri, brulicano d’incompetenti che ci danneggiano sotto ogni punto di vista.
Dove sono finite le persone che compattano? che uniti si riuniscono e cercano di porre fine a questo caos.
Nella società attuale c’è un’apatia generale, non c’è nessuno che impersoni personaggi, come nella nostra storia che lotta per le proprie idee e che combattono contro ogni corruzione e ingiustizia.
Tutti siamo ritornati degli individualisti capaci solo di difendere i nostri interessi, e se il male non tocca a noi poco tange.
Siamo diventati un popolo senza personalità, abbiamo paura accettiamo senza protestare senza allearci tra noi. La sanità non va? Poco conta basta che gli episodi non ci riguardano da vicino; gli uffici fanno il loro comodo? Niente paura basta avere pazienza.
Andiamo avanti in questa vita, senza dire la nostra senza mostrare il nostro malcontento, e peggio do va il vento andiamo anche noi.
Prendiamo un esempio attuale la nuova finanziaria, una miriade di proteste di battaglie di destra e di sinistra e noi cittadini cosa facciamo? Ci facciamo un’opinione che più ci fa comodo, non andiamo ad esaminare la legge, non ci preoccupiamo se quanto riportato sui giornali e gli altri media è vero o falso.
Noi siamo un complesso che se ci viene detto che la finanziaria ci danneggia, che non ci da respiro, che contiene leggi ingiuste e penalizzazioni? ci sentiamo trattati ingiustamente. Se ci viene comunicato che la finanziaria e giusta chiara , che ci aiuta a progredire e andare avanti e che da piu parti si intravede una ripresa? Bè ci sentiamo carichi e ripresi anche noi.
Ma ci rendiamo conto di cosa facciamo, di cosa siamo , dove è finito il nostro cervello e la nostra
personalità.
Mi piacerebbe arrivare a tutte le persone che come me si sentono in un labirinto, e che vogliono uscire e coalizzarsi e gridare a voce alta.
Riprendiamoci la nostra vita, compattiamo le nostre ingiustizie, non facciamoci plagiare da nessuno.
Non andiamo né a destra né a sinistra, ma dritti verso una meta che è quella della verità, dell’approfondimento, dello studio della personalità .
Se esprimiamo le nostre opinioni, devono essere quelle che noi abbiamo maturato, se ci capitano delle ingiustizie come quelle citate in questo scritto coalizziamoci e sentiamoci parte in causa, perché tutti lo siamo, non nascondiamoci dietro a frasi fatte, non nascondiamoci col solito modo di dire succedono solo al sud o solo al nord, ma uniamoci in coro verso i nostri governanti.
In questi ultimi anni, non ci sembra avere un governo ma solo delle forze che si beccano tra loro. Io mi domando cari governanti se siete all’apice, vi abbiamo scelto chi alla maggioranza chi all’opposizione, allora governateci ma pensate solo a questo, e a come risolvere i problemi di quest’Italia, a come lenire adesso le sofferenze di tante famiglie che hanno subito lutti, ingiustizie, maltrattamenti per colpa di uno stato che non fa altro che litigare, che vantarsi su chi ha fatto di più e giustificarsi per errori visibili, e perde la visuale del vero scopo che ha, vale a dire quello di portare ordine, competenza, giustizia e uguaglianza in tutti i campi.
Quindi cari governanti fate il vostro dovere unite le vostre forze, per esaminare capire e combattere tutte le cose che non vanno, prendetevi le redini e guidateci in un’Italia unita dove spariscono i clientelismi, dove le persone rivestono incarichi che meritano e che fanno con passione, dove le leggi sono applicate in tutti i campi.
Perché vedete se esaminiamo tutti i settori, ci sono tante leggi che se applicate portano a risultati soddisfacenti, quindi controlli, verifiche e altre operazione applicateli in tutti i campi e che nessuna mafia, terrorismo e corruzione possano influenzare il vostro operato.
Noi cittadini invece chiediamo ai media chiarezza, trasparenza, nelle informazioni, volgiamo un’informazione imparziale che c’illustri il reale e che non va alla ricerca d’onori di pubblico e di clamore ma solo di verità, giustizia e onesta.
Chi fa questo lavoro lo deve fare perché ha come scopo la lealtà verso la società e non per incassare onori e audiens. Chiudo quest’articolo con la speranza di una società piu’ unita , più solidale, più umana, che studia che si documenta che lotta e che non subisce.
Questo spazio dovrebbe essere un approfondimento su una tematica che dovrebbe coincidere con la tesi che ho conseguito, ma ho preferito dare questo mio sfogo per presentarmi e per anticiparvi su quello che andrò ad approfondire nei prossimi miei scritti, la mia attenzione sarà rivolta alle ingiustizie globali, oggi ho dato un piccolo sguardo alla nostra Italia e so che le mie speranze rappresentano solo un utopia, ma come tanti credo in certi valori e penso che tutti coloro che si sentono come me debbono almeno provarci a cambiare quello che non va, anche con un piccolo modesto contributo. Per i prossimi approfondimenti la mia attenzione andrà dove c’è corruzione, odio, violenza, ingiustizia, sfruttamento, sembrerà strano affermare queste parole in un paese libero, ma sappiamo benissimo che la nostra è una libertà apparente e che nel mondo esistono purtroppo ancora tanti e tanti casi di tirrania e sfruttamento.


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