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Farmacologia - Pagina: 104

è stato scoperto un farmaco più specifico per il controllo dell’ansia, ovvero i barbiturici che venivano utilizzati sia per il controllo dell’ansia sia per l’induzione del sonno, quindi come farmaci ipnotici; oggi i barbiturici sono ancora utilizzati non tanto per il controllo dell’ansia ma come anticonvulsivanti, in certi casi di ansia refrattaria possono essere utilizzati anche per il controllo dell’ansia; ma dalla scoperta a fine anni ’50 delle benzodiazepine (la cui prima molecola è stata il clordiazepossido, che ancora si usa con il nome commerciale di Librium) l’uso dei barbiturici per il controllo dell’ansia diventa obsoleto. Poi sono state sintetizzate molte molecole ad azione ansiolitica, a breve/media durata d’azione, più o meno potenti, più o meno affini al recettore con cui interagiscono. Bdz: sono la classe di farmaci più importanti utilizzati nel controllo dello stato d’ansia e dell’insonnia. Possono essere usati anche agonisti del recettore della serotonina 5-HT 1A , per una loro azione ansiolitica in quanto questi si comportano da farmaci regolatori positivi dell’umore; oppure possono essere usati antagonisti del recettore β-adrenergico, che interagisce con la noradrenalina, NT che attiva il SNC Barbiturici: interagiscono specificamente con il recettore del GABA, NT utilizzato da circa il 30% delle sinapsi inibitorie del SNC; il legame del barbiturico con il recettore del GABA promuove l’interazione del GABA con il suo recettore, quindi ha un’azione facilitatoria dell’azione del GABA, lo fa prolungando il tempo di apertura dei canali del cloro. Avendo un IT molto ristretto, non sono più utilizzati per l’ansia, ma in anestesia generale oppure per il controllo delle convulsioni nell’epilessia che non risponde in prima istanza a farmaci meno tossici. Inoltre, i barbiturici si comportano da induttori del metabolismo epatico, induttori degli enzimi del P450, aumentano la loro capacità di metabolismo e questo potrebbe alterare l’attività di altri farmaci. Durata d'azione dei barbiturici: fenobarbital --> lunga (1-2 giorni); pentobarbital, secobarbital, amobarbital --> breve (3-8 ore); tiopental -->ultrabreve (20 minuti). Effetti collaterali de barbiturici: potenzialità di tossicodipendenza, sonnolenza, nausea, vertigini, tremori, induzione enzimatica. Rapporto tra dose letale e dose efficace: Vediamo che i barbiturici hanno un rapporto dose letale/dose efficace sicuramente molto inferiore a quello delle bdz, farmaci che dal 1961 hanno soppiantato l’uso dei barbiturici. La barra per il diazepam (bdz) è interrotta: questo ci dice che l’IT delle bdz è notevolmente superiore a quello dei barbiturici. Farmaci antipsicotici come la clorpromazina hanno un IT ancora più basso, la morfina ancora di più.

Tratto da FARMACOLOGIA di Andrea Panepinto
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